L’uomo terrestre e la sua evoluzione.

O.O. 11 – Dalla cronaca dell’akasha – (L’uomo terrestre.)


 

Sommario: Uomo terrestre e la sua evoluzione. Corpi inferiori, io e corpi superiori. Regni naturali. Gli organi. L’uomo lunare. Il cuore.

 

In questo capitolo prenderemo come punto di partenza l’uomo.

Così come vive attualmente sulla Terra, egli è costituito da corpo fisico, corpo eterico o vitale, corpo astrale e io.

Questa quadruplice natura umana racchiude in sé le possibilità di un’evoluzione superiore.

 

• L’io lavora a trasformare i corpi «inferiori» e sviluppa così in essi le parti superiori della natura umana.

• L’elevazione e la purificazione del corpo astrale per opera dell’io produce il sé spirituale (manas);

• la trasformazione del corpo eterico o corpo vitale crea lo spirito vitale (budhi),

• e la trasformazione del corpo fisico crea il vero uomo spirituale (atma).

 

Nel periodo attuale dell’evoluzione terrestre la trasformazione del corpo astrale è in piena via di attuazione; la trasformazione cosciente del corpo eterico e del corpo fisico appartiene ad epoche future; attualmente essa è cominciata soltanto per gli iniziati, gli occultisti e i loro discepoli.

Questa triplice trasformazione dell’uomo è cosciente; essa è stata preceduta da un’altra più o meno incosciente, proprio durante l’evoluzione terrestre che si è svolta fino ad ora.

In questa trasformazione incosciente del corpo astrale, del corpo eterico e del corpo fisico è da cercarsi l’origine dell’anima senziente, dell’anima razionale e dell’anima cosciente.

(Cfr. il mio studio L’educazione del bambino dal punto di vista della scienza dello spirito e il libro Teosofia).

 

Cerchiamo ora di renderci conto quale dei tre corpi dell’uomo (il fisico, l’eterico e l’astrale) sia nel suo genere il più perfetto.

Si può facilmente essere tentati a considerare il corpo fisico come il più basso e perciò anche il più imperfetto, ma sarebbe un errore.

Vero è che tanto il corpo astrale quanto il corpo eterico raggiungeranno in avvenire una grande perfezione; ma attualmente il corpo fisico, nel suo genere, è più perfetto degli altri due nel loro.

 

L’errore più sopra accennato può sorgere soltanto perché l’uomo ha il suo corpo fisico in comune col più basso fra i regni naturali terrestri, col regno minerale, mentre ha il corpo eterico in comune col superiore regno vegetale, e il corpo astrale col regno animale ancora superiore.

Ora è sì vero che il corpo fisico umano è composto delle stesse sostanze e delle stesse forze che si trovano nel vasto regno minerale; tuttavia modo con cui queste sostanze e queste forze agiscono insieme entro il corpo umano, è l’espressione di una grande saggezza e perfezione dell’organismo.

Chi si mette a studiare la costruzione del corpo umano, non soltanto col freddo intelletto, ma con tutto il sentimento dell’anima, se ne persuaderà ben presto.

 

Si consideri una parte qualunque del corpo fisico umano, ad esempio la parte superiore del femore; vedrà ch’esso non è un ammasso di materia qualunque bensì una costruzione, fatta con arte mirabile, di diverse piccole travi che vanno in differenti direzioni. Nessun ingegnere dei nostri tempi saprebbe costruire con tanta sapienza l’armatura di un ponte o altra cosa simile. Ciò supera ancora oggi qualsiasi perfezione della sapienza umana. L’osso è foggiato così sapientemente al fine di ottenere, con minore quantità possibile di materia, mercé la disposizione delle piccole travi, la portata necessaria a sorreggere la parte superiore del corpo umano. Viene impiegata la minore possibile quantità di materia per produrre il massimo effetto di forza. La contemplazione di un tale capolavoro di architettura naturale non può che riempirci di ammirazione.

 

E la nostra ammirazione non è minore dinanzi alle istruzioni meravigliose del cervello umano e del cuore, di tutto l’insieme appunto del corpo fisico umano. Si confronti invece il grado di perfezione raggiunto ad esempio nel ciclo attuale di evoluzione dal corpo astrale. Esso è il portato della gioia e del dolore, delle passioni, degli istinti, delle brame. Ma quali attentati non commette il corpo astrale contro i sapienti ordinamenti del corpo fisico! La maggior parte dei cibi e delle bevande che l’uomo prende per suo piacere sono veleno per il cuore. Da ciò si vede come l’attività che produce la costruzione fisica del cuore agisca più saggiamente che non l’attività del corpo astrale, la quale anzi lavora in opposizione alla prima.

 

È vero che il corpo astrale raggiungerà in avvenire un grado di saggezza maggiore; attualmente però, nel suo genere, non è ancora così perfetto com’è il corpo fisico nel suo. Altrettanto si potrebbe dimostrare per il corpo eterico e anche per l’io, entità che deve continuamente, attraverso a errori e illusioni, tentando e ritentando, aprirsi un varco verso la saggezza.

 

Se si confrontano i diversi gradi di perfezione degli elementi umani, non sarà difficile riconoscere che il corpo fisico, nel suo genere, è attualmente il più perfetto; che il corpo eterico è tale in un grado minore, il corpo astrale meno ancora, e che il meno perfetto di tutti, nel suo genere, è attualmente l’io.

Il corpo fisico umano è il più perfetto perché, durante le diverse evoluzioni planetarie della Terra, dimora dell’uomo, è stato elaborato più lungamente degli altri elementi.

 

Quello che l’uomo porta attualmente con sé come suo corpo fisico, è passato attraverso tutti i gradi d’evoluzione di Saturno, Sole, Luna e Terra (fino al grado attuale). Tutte le forze di questi corpi planetari hanno lavorato, una dopo l’altra, lo hanno elaborato in modo che esso ha potuto raggiungere a poco a poco il suo presente grado di perfezione.

Esso è dunque l’elemento più antico dell’attuale natura umana.

 

Il corpo eterico, quale si mostra attualmente nell’uomo, non esisteva ancora all’epoca di Saturno; venne ad aggiungersi soltanto durante l’evoluzione del Sole. Ad esso non hanno dunque lavorato, come al corpo fisico, le forze di quattro corpi planetari, ma soltanto di tre: cioè del Sole, della Luna e della Terra. Solo in un futuro periodo di evoluzione il corpo eterico potrà raggiungere, nel suo genere, la perfezione che ha attualmente il corpo fisico.

Il corpo astrale è venuto ad aggiungersi al corpo fisico e al corpo eterico soltanto durante l’epoca lunare, e l’io soltanto nell’epoca terrestre.

 

Dobbiamo ora immaginare che il corpo fisico aveva raggiunto su Saturno un certo grado di sviluppo, e che sul Sole aveva continuato a progredire in modo da poter essere, da allora in poi, il portatore del corpo eterico. Su Saturno il corpo fisico era diventato un meccanismo complicatissimo, ancora però interamente privo di vita. Tale sua complicazione finì col distruggerlo, poiché non potè più reggersi con l’azione delle sole forze minerali; e la distruzione dei corpi fisici umani determinò la fine di Saturno.

 

Dei regni naturali attuali: il regno minerale, il regno vegetale, il regno animale e il regno umano, su Saturno non esisteva che quest’ultimo. Quelli che noi conosciamo come animali, piante e minerali non esistevano ancora. Dei quattro regni naturali d’oggi esisteva su quel corpo celeste soltanto l’uomo in quanto corpo fisico, ma quel corpo fisico era soltanto una specie di complicato minerale. Gli altri regni ebbero origine dal fatto che sui corpi celesti successivi non tutti gli esseri poterono raggiungere pienamente la mèta della loro evoluzione.

 

Così solo una parte dei corpi umani che si erano formati su Saturno raggiunse la mèta prestabilita per quel corpo celeste; essi si risvegliarono sul Sole a nuova vita nella loro antica forma che fu ora compenetrata dal corpo eterico; in tal modo si svilupparono a un grado più alto di perfezione e divennero una specie di uomini vegetali. Invece l’altra parte dei corpi umani, che non aveva potuto raggiungere su Saturno la mèta dell’evoluzione, dovette poi riguadagnare sul Sole quanto aveva perduto, in condizioni assai meno favorevoli a quell’evoluzione; rimasero perciò più indietro di quelli che avevano raggiunto interamente la mèta su Saturno. Così accanto al regno umano nacque sul Sole un secondo regno naturale.

Sarebbe erroneo pensare che tutti gli organi che attualmente si trovano nel corpo umano abbiano avuto origine già su Saturno. Sono invece specialmente gli organi sensori del corpo fisico quelli che ebbero origine in quella lontana epoca.

 

Si formarono su Saturno i primi rudimenti degli occhi, degli orecchi, ecc., quali corpi minerali, come press’a poco ora, sulla Terra, si vanno formando i cristalli inanimati; ma la forma attuale di questi organi essi l’hanno acquistata trasformandosi via via verso una sempre maggior perfezione in ciascuna delle successive epoche planetarie. Su Saturno erano semplicemente apparecchi fisici e null’altro; sul Sole poi si trasformarono, perché venne a compenetrarli un corpo eterico o vitale; così furono inseriti entro il processo vitale; divennero apparecchi fisici vivificati. Ad essi si aggiunsero le parti del corpo fisico umano atte a svilupparsi soltanto sotto l’influenza di un corpo eterico, cioè gli organi della crescita, della nutrizione e della generazione. Naturalmente anche i primi rudimenti di questi organi, come si svilupparono sul Sole, non hanno la perfezione di forma di quelli attuali.

 

Gli organi più elevati, che in quell’epoca si aggiunsero al corpo umano sotto l’azione reciproca del corpo fisico e del corpo eterico, furono quelli che attualmente sono divenuti le glandole. Così il corpo fisico umano è sul Sole un sistema glandolare nel quale sono innestati gli organi sensori al grado di sviluppo al quale si trovano.

 

Sulla Luna l’evoluzione continua; al corpo fisico e al corpo eterico viene ad aggiungersi il corpo astrale. Nel sistema glandolare-sensorio vengono così a innestarsi i primi rudimenti di un sistema nervoso. Come si vede, il corpo fisico umano, nelle susseguentisi epoche planetarie d’evoluzione, diventa sempre più complicato. Sulla Luna esso si compone di nervi, glandole e sensi. I sensi hanno dietro di sé un doppio processo di trasformazione e di perfezionamento, i nervi invece sono alla prima fase.

 

Considerato nel suo insieme, l’uomo lunare consiste di un corpo fisico, di un corpo eterico e di un corpo astrale. Il corpo fisico consta di tre elementi, avendo in sé l’azione delle forze di Saturno, del Sole e della Luna; il corpo eterico ha solo due elementi, avendo in sé soltanto l’azione delle forze del Sole e della Luna; il corpo astrale ha ancora un solo elemento, poiché su di esso hanno agito soltanto le forze della Luna.

 

Avendo ricevuto il corpo astrale, l’uomo sulla Luna ha acquistato la facoltà di una certa sensibilità, di una vita interiore. Entro il suo corpo astrale è in grado di formare immagini di ciò che avviene intorno a lui. Queste immagini, sotto certi aspetti, sono paragonabili alle immagini di sogno dell’attuale coscienza umana; ma sono più vivaci, più colorite, e, ciò che è importante, si riferiscono a processi del mondo esteriore, mentre i sogni attuali sono solo echi della vita quotidiana, o comunque riflessi confusi di processi interiori o esteriori. Le immagini della coscienza lunare corrispondevano invece perfettamente a ciò a cui si riferivano all’esterno.

 

Supponendo ad esempio che un uomo lunare, quale l’abbiamo descritto, cioè composto di un corpo fisico, di un corpo eterico e di un corpo astrale, si fosse avvicinato a un altro essere lunare, egli non avrebbe potuto percepirlo nello spazio, poiché ciò è diventato possibile soltanto alla coscienza terrestre dell’uomo, ma entro il suo corpo astrale sarebbe sorta un’immagine che nella forma e nel colore avrebbe manifestato esattamente se l’altro essere avesse per lui simpatia o antipatia, se potesse essergli utile o diventargli pericoloso.

 

L’uomo lunare poteva così regolarsi esattamente secondo le immagini che sorgevano nella sua coscienza. Queste immagini erano per lui un mezzo di perfetto orientamento, e lo strumento fisico di cui si serviva il corpo astrale per mettersi in relazione coi regni naturali inferiori era il sistema nervoso innestato nel corpo fisico.

 

• Perché questa trasformazione dell’uomo durante l’epoca lunare potesse avvenire, era necessaria la cooperazione di un grande evento cosmico.

• L’introduzione del corpo astrale e la corrispondente formazione di un sistema nervoso entro il corpo fisico divennero possibili soltanto per la scissione di ciò ch’era un corpo solo, cioè del Sole, in due parti: Sole e Luna.

• Il primo salì al grado di stella fissa, la seconda rimase pianeta, ciò che prima era anche il Sole, e cominciò a girare intorno al Sole dal quale si era separata.

• Questo produsse un’importantissima trasformazione in tutto quanto viveva sul Sole e sulla Luna; noi seguiremo anzitutto questo processo di trasformazione solo in quanto si riferisce alla vita della Luna.

 

L’uomo, composto del corpo fisico e del corpo eterico, dopo la scissione della Luna dal Sole era rimasto congiunto alla prima, ed era entrato così in condizioni di vita del tutto nuove.

Infatti la Luna aveva preso con sé dal Sole soltanto una parte delle forze in esso contenute, e solo queste agivano ora sull’uomo dal suo stesso pianeta; l’altra parte di forze era stata trattenuta dal Sole che le riversava ora dal di fuori sulla Luna e sull’uomo che l’abitava.

Se il rapporto fosse rimasto quello di prima, se tutte le forze del Sole avessero continuato a pervenire all’uomo dalla sua stessa dimora, non avrebbe potuto risvegliarsi in lui la vita interiore che si manifesta nel sorgere delle immagini del corpo astrale.

 

La forza del Sole continuò ad agire da fuori sul corpo fisico e sul corpo eterico, sui quali aveva agito già prima, ma lasciò libera una parte di questi due corpi che fu esposta a influssi provenienti da quel corpo cosmico nuovamente formato, vale a dire dalla Luna.

L’uomo sulla Luna restò così sottoposto a una doppia azione: quella del Sole e quella della Luna. All’azione della Luna è da ascriversi il fatto che dal corpo fisico e dal corpo eterico siano venuti formandosi gli organi che consentirono il plasmarsi del corpo astrale.

Un corpo astrale può creare immagini solo quando le forze solari non gli provengono dal proprio pianeta, ma da fuori.

 

Gli influssi della Luna trasformarono i rudimenti dei sensi e gli organi glandolari in modo che ad essi potè aggiungersi un sistema nervoso; gli influssi del Sole fecero sì che le immagini, che si producevano per mezzo del sistema nervoso, corrispondessero nel modo sopra descritto ai processi lunari esteriori.

Ma l’evoluzione poteva proseguire così solo fino a un certo punto. Se questo punto fosse stato superato, l’uomo lunare si sarebbe indurito nella sua vita interiore per immagini, e avrebbe per conseguenza perduto ogni nesso col Sole. Allora il Sole accolse nuovamente in sé la Luna così che, per qualche tempo, essi costituirono di nuovo un unico corpo.

Questa riunione durò finché l’uomo non giunse al punto di poter evitare, mercé un altro progresso nell’evoluzione, quell’indurimento al quale sarebbe andato incontro sulla Luna.

 

Avvenne quindi una nuova scissione, ma questa volta la Luna prese con sé dal Sole altre forze che prima non aveva avuto, e dopo qualche tempo questo produsse una nuova scissione.

Quello che da ultimo si era staccato dal Sole, era un corpo celeste contenente tutte le forze e tutti gli esseri che attualmente vivono sulla Terra e sulla Luna.

 

La Terra, dunque, conteneva ancora in sé la Luna che ora le gira intorno.

Se avesse continuato a contenerla, non avrebbe potuto diventare il teatro dell’evoluzione umana attuale.

Prima dovevano venire eliminate le forze della Luna attuale, e l’uomo doveva rimanere indietro sulla Terra, così purificata, per continuarvi la sua evoluzione.

 

Così dall’antico Sole si formarono tre corpi celesti, e le forze di due di essi, del nuovo Sole e della nuova Luna, giunsero da allora in poi alla Terra e ai suoi abitanti da fuori.

Questo progresso nell’evoluzione dei corpi celesti ha reso possibile che alla triplice natura umana, quale era ancora sulla Luna, venisse ad aggiungersi il quarto elemento: l’io.

Ciò era collegato con un perfezionamento del corpo fisico, del corpo eterico e del corpo astrale. Il perfezionamento del corpo fisico consistè nel formarsi in esso del sistema cardiaco preparatore del sangue caldo. Naturalmente il sistema sensorio, il sistema glandolare e il sistema nervoso dovettero ora trasformarsi in modo da armonizzarsi entro l’organismo umano col sopraggiunto nuovo sistema del sangue caldo.

 

• Ma gli organi dei sensi vennero trasformati in modo che, dalla coscienza solo per immagini dell’antica Luna, potè nascere la coscienza oggettiva che trasmette la percezione delle cose esterne, e che l’uomo attualmente possiede dalla mattina quando si sveglia, fino alla sera quando si addormenta.

Sull’antica Luna i sensi non erano ancora aperti verso l’esterno; le immagini della coscienza sorgevano da dentro; appunto questo aprirsi dei sensi verso l’esterno è la conquista dell’evoluzione terrestre.

 

È stato più sopra accennato come non tutti i germi dei corpi umani esistenti allo stato embrionale su Saturno vi avessero raggiunto la mèta prefissa, e come sul Sole fosse sorto così un secondo regno naturale accanto al regno umano nella sua forma di allora.

 

Dobbiamo ora immaginare che

• a ciascuna delle successive tappe d’evoluzione, sul Sole, sul­la Luna e sulla Terra,

sempre vi furono esseri che non rag­giunsero la mèta prefissa

e che, rimanendo indietro, diedero origine ai regni naturali inferiori.

Il regno animale, che è il più vicino all’uomo, è ad esempio quello che rimase arretra­to già su Saturno, ma che, in parte e in condizioni più sfa­vorevoli, ha ricuperato terreno nell’evoluzione sul Sole e sulla Luna, così che sulla Terra, se non ha raggiunto l’uo­mo, ha però acquistato in parte la facoltà di ricevere come lui il sangue caldo.

Prima dell’epoca terrestre il sangue cal­do non si trovava in nessuno dei regni naturali. Gli attuali animali a sangue freddo (o variabile) e talune piante, han­no avuto origine dal fatto che alcuni esseri del regno infe­riore del Sole restarono a loro volta indietro nell’evoluzione in confronto agli altri dello stesso regno. L’attuale regno minerale è sorto più tardi di tutti, vale a dire soltanto du­rante l’epoca terrestre.

L’uomo terrestre coi suoi quattro elementi riceve dal Sole e dalla Luna l’influsso delle forze che sono rimaste congiunte con quei corpi celesti. Dal Sole riceve le forze che servono al progresso, al crescere e al divenire; dalla Luna le forze formatrici e solidificatrici. Se l’uomo ricevesse solo l’influsso del Sole, si dissolverebbe in un progresso di cre­scita smisuratamente rapido. Per questo dovette allora, do­po un certo tempo, abbandonare il Sole e sottoporsi all’azio­ne dell’antica Luna che si era separata dal Sole, all’azione ritardataria e ostacolatrice del progredire troppo rapido.

Se invece l’uomo fosse rimasto durevolmente congiunto con la Luna, le forze ostacolatoci lo avrebbero cristallizzato in una rigida forma. Perciò egli continuò nell’esistenza terre­stre, entro la quale le due diverse influenze si equilibrano adeguatamente. In pari tempo viene però raggiunto il mo­mento in cui ai quattro elementi umani si aggiunge qualco­sa di superiore: l’anima quale essere interiore.

Il corpo fisico dell’uomo, nella forma che gli è propria, è nelle sue funzioni, nei suoi movimenti, l’espressione e l’ef­fetto di ciò che avviene negli altri tre elementi: nel corpo eterico, nel corpo astrale e nell’io. Nelle notizie della crona­ca dell’akasha date fin qui, abbiamo veduto come, nel corso dell’evoluzione, questi altri elementi siano venuti via via a inserirsi nella formazione del corpo fisico. Durante l’evolu­zione di Saturno nessuno di questi altri elementi era ancora congiunto col corpo fisico, ma a quell’epoca fu messa la prima base della sua formazione.

Non si creda però che le forze che più tardi agirono sul corpo fisico per mezzo del corpo eterico, del corpo astrale e dell’io, non agissero su di esso già su Saturno. Esse avevano agito fin da allora, ma in certo senso soltanto da fuori, non dall’interno. Gli altri elementi non erano ancora formati, non erano ancora con­giunti al corpo fisico in una forma speciale; le forze che più tardi si concentrarono in essi agivano intanto già prima, dall’atmosfera circostante di Saturno, e formarono la prima base del corpo fisico.

Poi sul Sole questa base venne tra­sformata, perché una parte di quelle forze costituì il corpo eterico umano speciale, e agì ora sul corpo fisico non più soltanto da fuori, ma da dentro. La stessa cosa avvenne sul­la Luna riguardo al corpo astrale; e sulla Terra il corpo fi­sico umano si trasformò per la quarta volta, diventando la dimora dell’io che agisce ora nel suo intimo.

Si vede dunque come per lo sguardo dell’occultista il corpo fisico umano non sia nulla di rigido, di permanente nella sua forma o nella sua attività. Esso è in continua trasformazione; essa si compie anche durante l’attuale periodo terrestre della sua evoluzione. Si può comprendere la vita umana soltanto se si è in grado di farsi un’idea di tale tra­sformazione.

L’osservazione scientifico-spirituale degli organi umani

ci mostra che questi si trovano a gradi molto diversi di evo­luzione.

Esistono nel corpo umano organi che, nella loro forma attuale,

stanno compiendo un’evoluzione discendente,

altri invece che stanno compiendo un’evoluzione ascenden­te.

I primi, in avvenire, andranno perdendo sempre più del­la loro importanza per l’uomo; essi hanno ormai superato il culmine della loro missione, e quindi degenereranno e fini­ranno con lo scomparire; altri organi si trovano invece in un’evoluzione ascendente, e molto contengono ancora allo stato di germe; essi si svilupperanno in avvenire verso for­me più perfette, atte a compiti più elevati.

Ai primi di que­sti organi appartengono fra l’altro quelli che servono alla riproduzione, alla procreazione del proprio simile; essi in avvenire cederanno la loro funzione ad altri organi, per­dendo ogni importanza. Verrà un tempo in cui saranno in­teramente degenerati, e si dovrà allora scorgere in essi una mera testimonianza di un’epoca passata dell’evoluzione umana.

Altri organi, come ad esempio il cuore e le parti adia­centi, sotto un certo aspetto sono all’inizio della loro evolu­zione. Ciò che in essi è ancora in germe si svilupperà pie­namente soltanto in avvenire.

L’interpretazione scientifico-spirituale vede nel cuore, e nei suoi rapporti col cosiddetto sistema della circolazione del sangue, qualcosa di ben di­verso dai concetti della fisiologia attuale che, a questo ri­guardo, dipende interamente da rappresentazioni meccanico-materialistiche. La scienza dello spirito riesce così à gettar luce su fatti che alla scienza contemporanea sono familiari, ma dei quali essa, coi propri mezzi non può dare una spiegazione neppure lontanamente soddisfacente.

 L’anatomia ci mostra che i muscoli del corpo umano, nella loro costruzione, sono di due specie.

Ve ne sono di quelli le cui fibre più minute sono lisce; altri invece le cui fibre più minute mostrano regolari striature trasversali.

  • Muscoli li­sci sono in generale quelli i cui movimenti sono indipen­denti dalla volontà dell’uomo: ad esempio i muscoli dell’in­testino che espellono le feci per mezzo di movimenti regola­ri sui quali la volontà dell’uomo non ha il minimo influsso. Sono inoltre lisci i muscoli che si trovano nell’iride dell’oc­chio. Questi muscoli servono ai movimenti per cui la pupil­la si allarga quando l’occhio riceve poca luce, e si restringe quando esso è esposto a luce più forte. Anche questi movi­menti sono indipendenti dall’arbitrio dell’uomo.

  • Invece sono striati i muscoli i cui movimenti sono prodotti dalla volontà dell’uomo, ad esempio i muscoli che servono a mettere in movimento le braccia e le gambe. A questa regola generale fa eccezione il cuore, ch’è pure un muscolo. Anche il cuore, all’epoca presente dell’evoluzione umana, non dipende nei suoi movimenti dall’arbitrio dell’uomo; eppure è un muscolo striato trasversalmente.

 

La scienza dello spirito ne spiega a suo modo la cagione:

il cuore non rimarrà sempre qual è ora;

avrà in avvenire tutt’altra forma e tutt’altro compito.

È sulla via di diventare un muscolo volontario, e in avveni­re compirà movimenti

che saranno effetto degli impulsi interiori dell’anima dell’uomo.

La sua struttura mostra già quale sarà la sua importanza in avvenire, allorché i movimenti del cuore saranno anch’essi l’espressione della volon­tà umana, come attualmente lo è l’alzare la mano o l’avan­zare il piede. Questa cognizione intorno al cuore è connessa con una veduta vasta e generale della scienza dello spirito sui rapporti del cuore con la cosiddetta circolazione del san­gue.

La scienza meccanico-materialistica vede nel cuore una specie di pompa che spinge regolarmente il sangue in tutto il corpo; vede cioè nel cuore la causa del movimento del sangue. La scienza dello spirito mostra una cosa ben di­versa. Per essa il pulsare del sangue, tutto il suo movimen­to interiore, sono espressione ed effetto dei processi dell’anima. Tutta l’attività del sangue dipende da cause animiche. Il pallore della paura, il rossore della vergogna sono grossolane manifestazioni di processi animici nel sangue. Ma tutto quanto avviene nel sangue non è che l’espressione di ciò che accade nella vita dell’anima.

Il rapporto che esiste tra le pulsazioni del sangue e gli impulsi dell’anima

è un profondo mistero:

i movimenti del cuore non sono causa, ma effetto delle pulsazioni del sangue.

In avvenire il cuore, per mezzo di movimenti volontari, porterà nel mondo este­riore

la manifestazione di quel che viene intessuto nell’anima.

Altri organi che si trovano in evoluzione ascendente

sono gli organi della respirazione,

e più precisamente nella loro qualità di organi della favella.

Attualmente l’uomo è in grado per loro mezzo

di trasformare i suoi pensieri in onde aeree;

egli imprime così al mondo esterno ciò che sperimen­ta nel suo interno;

trasforma le proprie esperienze interiori in onde aeree.

Questo movimento ondulatorio dell’aria

è una riproduzione di ciò che avviene nell’interiorità dell’uo­mo.

In avvenire egli sarà sempre più in grado di manifesta­re in tal modo

il suo intimo essere verso l’esterno.

L’ultimo risultato in questa direzione sarà che egli giungerà infine

a riprodurre se stesso, i suoi simili,

per mezzo degli organi della favella giunti al loro massimo grado di perfezione.

Gli organi della favella contengono dunque attualmente, in germe,

i futuri organi di riproduzione.

E il fatto che all’epo­ca della pubertà

la voce subisce un mutamento nell’indivi­duo maschio

è una conseguenza della misteriosa relazione che esiste

tra gli organi della favella e quelli della riprodu­zione.

Così si può considerare dal punto di vista scientifico-spirituale tutto il corpo fisico umano coi suoi diversi organi. Si trattava per ora di darne soltanto qualche esempio. Esistono un’anatomia e una fisiologia scientifico-spirituali; e l’anatomia e la fisiologia, quali sono attualmente, in un av­venire non lontano dovranno farsi fecondare da quelle spiri­tuali, anzi trasformarsi interamente in esse.

In questo campo riesce particolarmente evidente che simili risultati non possono venir costruiti sulla base di me­re argomentazioni o di speculazioni intellettuali (come ad esempio le analogie), ma possono risultare soltanto da una vera indagine scientifico-spirituale. È necessario insistere su ciò, perché succede troppo facilmente che zelanti seguaci della scienza dello spirito, quando hanno racimolato poche nozioni di questa scienza, continuino poi ad almanaccare cervelloticamente. Non fa meraviglia che ne risultino con­cezioni fantastiche, come ne pullulano in quantità in questo campo.

Dall’esposizione precedente si potrebbe ad esempio de­durre che, se gli organi della riproduzione umana nella loro forma presente saranno i primi a perdere di importanza nell’avvenire, vuol dire che furono anche i primi ad averne; sarebbero dunque, in certo qual modo, gli organi più anti­chi del corpo umano. Precisamente il contrario è vero; essi hanno ricevuto la loro forma attuale più tardi di tutti, e per primi la perderanno.

Ecco ciò che si presenta dinanzi all’indagine scientifico-spirituale:

sul Sole il corpo fisico umano era giunto, sotto certi rispetti,

fino al livello della vita vegetale, ed era compenetrato dal corpo eterico.

Sulla Luna acquistò il carattere del corpo animale

perché venne compenetrato dal corpo astrale.

Ma non tutti gli organi presero parte a questa trasformazione:

alcuni si arrestarono al grado vegetale.

E anche quando sulla Terra

il corpo umano si elevò alla sua forma attuale acquistando l’io,

alcuni organi conservarono un pronunciato carattere vegetale,

senza però che avessero proprio l’aspetto delle nostre piante attuali.

A questi organi appartengono quelli della riproduzione.

Al principio dell’evoluzione terrestre, essi avevano infatti an­cora un carattere vegetale; ciò era conosciuto dalla saggezza degli antichi misteri, e l’arte antica, che tanto delle tradi­zioni dei misteri ha conservato, rappresenta ad esempio l’ermafrodito con gli organi della riproduzione simili a fo­glie di pianta.

Sono questi i precursori degli uomini che avevano ancora l’antica specie di organi della riproduzione, ed erano bisessuali. Lo si può vedere ad esempio molto bene nell’Ermafrodito del Museo Capitolino di Roma. Quando una volta si penetreranno queste cose, si verrà anche a conoscere quale sia ad esempio la vera ragione della foglia di fico di Èva. Si avrà allora la spiegazione vera di molte anti­che manifestazioni, mentre le spiegazioni attuali derivano da un modo di pensare imperfetto e incompleto. Accennerò ancora incidentalmente che l’Ermafrodito citato più sopra ha anche le altre appendici vegetali poiché, all’epoca in cui fu scolpito, esisteva ancora la tradizione che in un’epoca lontanissima taluni organi umani, che avevano carattere vegetale, presero poi un carattere animale.

Tutti questi mutamenti del corpo umano

sono l’espres­sione delle forze trasformatrici insite

nel corpo eterico, nel corpo astrale e nell’io.

Le trasformazioni del corpo fisico umano

vanno di pari passo con l’azione degli elementi umani superiori.

Perciò tanto la struttura quanto l’azione del corpo umano non sono comprensibili

se non alla luce della cronaca dell’akasha;

essa ci mostra appunto come av­vengano le trasformazioni superiori

delle parti animiche e spirituali dell’uomo.

Tutto ciò che è fisico e materiale trova la sua spiegazione

per mezzo dell’elemento spirituale.

Per­fino sull’avvenire del mondo fisico si può arrivare a gettar luce

quando si penetri nella coscienza spirituale.

 

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