Capo-tronco-membra III

O.O. 183 – Il divenire dell’uomo – 26.08.1918


 

Abbiamo richiamato l’attenzione sul fatto che

• il capo dell’uomo, la testa, rinvia al passato,

• mentre l’uomo delle estremità rinvia al futuro.

 

Si tratta di un’opposizione perfetta, di una polarità; l’uno e l’altro, capo dell’uomo e uomo delle estremità – cercate di ricordare quanto ho spiegato ieri -, sono in realtà esattamente la medesima cosa; solo che il capo è appunto una formazione molto vecchia, una formazione avanzata. Perciò vi si trovano anche i vuoti.

 

L’uomo delle estremità non ha ancora questi vuoti; è, appunto, riempito ancora interamente di materia.

La presenza dei vuoti è un segno di evoluzione avanzata.

Poter vedere l’evoluzione regressiva del capo è molto importante.

Ed è molto importante riuscire a comprendere che l’uomo delle estremità è una metamorfosi giovane, il capo una metamorfosi vecchia.

Ed essendo una metamorfosi giovane, l’uomo delle estremità non è ancora in grado qui, nel corpo fisico, di pensare; ma la sua coscienza rimane incosciente.

Egli non dischiude all’uomo spirituale-animico dei vuoti come fa il cervello.

 

• È estremamente importante, e sempre più lo sarà in futuro per la civiltà spirituale, rendersi conto di un fatto come questo, del fatto cioè che due cose, totalmente diverse l’una dall’altra sotto l’aspetto fisico esteriore, come l’uomo della testa e l’uomo delle estremità, sotto l’aspetto spirituale-animico sono esattamente la medesima cosa, distinta soltanto da stadi evolutivi cronologicamente diversi.

 

Molti misteri sono racchiusi proprio nel fatto che due cose fisicamente diverse possano in realtà essere esattamente la medesima cosa, poiché si trovano in stadi evolutivi cronologicamente diversi. Sotto l’aspetto fisico esteriore sono cose totalmente diverse, ma si tratta di stati di trasformazione, cioè di metamorfosi, della medesima cosa.