L’uscita del Sole

O.O. 104 – L’Apocalisse – 23.06.1908


 

Allo sguardo chiaroveggente tutto quanto contiene il nostro attuale sistema solare risulta proveniente da una massa nebulosa originaria.

 

A chi sappia veramente approfondire la storia è chiaro che il buono dell’ipotesi di Kant-Laplace deriva dalle tradizioni occulte. Lo si è scordato quando la parola « occultismo » divenne qualcosa dinanzi alla quale ci si spaventò, come bambini di fronte all’uomo nero. Quanto in realtà è avvenuto in occasione della formazione del nostro sistema solare, non è avvenuto senza l’influsso di entità e potenze spirituali.

La materia nulla fa se dietro ad essa non vi sono esseri spirituali.

 

Oggi arriveremmo troppo lontano se, collegandoci a quanto ho esposto ieri, dovessimo occuparci di spiegare tutto il nostro sistema solare. Non considereremo quindi pianeti come Saturno, Giove e altri, e terremo soltanto presente quello che innanzi tutto è di importanza per la nostra vita e per l’evoluzione umana.

 

In realtà esisteva un tempo quella nebbia primordiale, nella quale, come disciolte, vi erano tutte le parti del nostro sistema solare. Legate a quella nebbia primordiale, facenti parte di essa, vi erano le entità che abbiamo appreso a conoscere nel corso delle considerazioni di ieri. A quella nebbia cosmica erano per esempio connessi tutti gli esseri che nei ventiquattro periodi ricordati avevano sperimentato lo stadio umano.

 

Vi erano inoltre collegate anche altre entità. Tutte vivevano in quella nebbia primordiale che è però una fantastica astrazione se non la si pensa in rapporto a quelle entità. Come può invece pensarla all’incirca il chimico materialista è una cosa impossibile. In quel modo essa è soltanto in pensieri, separata dalla realtà. Nella realtà essa esiste abitata da una schiera di entità spirituali. Infatti, quando la nebulosa primordiale giunse di nuovo ad essere visibile, erano unite ad essa tutte le entità che abitavano un tempo l’antico Saturno e che quindi sperimentarono i diversi stadi evolutivi attraverso Sole e Luna, fino alla Terra, quando per così dire sorse la nebbia primordiale terrestre, dopo una lunga pausa intermedia.

 

Erano pure legate a quella nebbia primordiale anche le altre entità che noi abbiamo appreso a conoscere soltanto sul Sole. E sono queste entità, l’intero coro compenetrante la nebulosa primordiale, sono proprio queste entità a produrre i movimenti. Sono infatti le entità che si costruiscono il luogo del loro manifestarsi.

 

Vi erano per esempio delle entità che abbisognavano di una sede del tutto diversa da quella degli uomini, se volevano attraversare l’evoluzione a loro adeguata. Gli uomini che, quali antenati degli uomini attuali, vissero sull’antica Luna avevano soltanto corpo fìsico, corpo eterico e corpo astrale.

 

Come pianta dal seme, uscendo dal cosiddetto pralaya all’inizio dell’evoluzione terrestre, essi riapparvero con quelle tre parti del loro essere. Ma come tutto il sistema era all’inizio, esso non era adatto per gli esseri che avevano portato seco i germi per divenire gli uomini di oggi.

 

Se fosse stata conservata la velocità di evoluzione che il nostro sistema solare aveva all’inizio, quando riapparve dal crepuscolo cosmico, l’uomo non avrebbe potuto giungere alla sua evoluzione. Vi sarebbe stata un’evoluzione tale, come se oggi si nascesse e dopo poco già si fosse dei vecchi. Se si fosse conservata la velocità di evoluzione propria del Sole, tutti sarebbero invecchiati rapidamente.

 

L’uomo non avrebbe potuto trascorrere lentamente i decenni come ora avviene in realtà. In poco tempo si sarebbero avuti i capelli bianchi. Non appena bambini, si sarebbe già stati vecchi. Ma così non doveva essere.

 

Vi erano peraltro delle entità che avevano bisogno di una maggiore velocità. Esse parteciparono a una parte dell’evoluzione, presero poi quel corpo celeste che oggi si trova in cielo, il Sole, e ne fecero la loro sede. Assieme alla loro essenza esse estrassero anche la materia solare.

 

Il Sole infatti, che oggi ci invia la sua luce, è altrettanto abitato da entità spirituali come è abitata la nostra terra.

Con ogni raggio solare che scende, vengono giù sulla terra le azioni delle entità spirituali

che, nel corso delle evoluzioni di Saturno, Sole e Luna,

erano giunte al punto da poter attraversare un’evoluzione così rapida come è quella che avviene sul Sole attuale.

 

Entità alte, elevate, legate all’esistenza solare, si trovano all’inizio della nostra evoluzione terrestre, e poi si separano.

Quello che poi rimane dovete immaginarlo

come se si mescolassero la Luna attuale e l’attuale Terra in una gran pentola,

e come se la Terra e la Luna, così mescolate, girassero per un certo tempo attorno al Sole.

 

Dobbiamo così porre la separazione del Sole dalla Terra, vale a dire della Terra attuale più la Luna attuale, prima del punto che ieri abbiamo indicato come quello dell’apparizione dell’uomo.

Sul Sole rimangono ad abitare le entità che sono le guide spirituali degli avvenimenti terreni. Quando terminò il periodo lunare, vi erano sette entità del genere. La Genesi le chiama Elohim, Spiriti di luce. Esse hanno passato un certo tempo della loro evoluzione assieme alla Terra, e poi nei hanno estratto il Sole in modo da poter agire sulla Terra dal Sole.

 

Gli Elohim, gli Spiriti di luce, erano sette.

Sei di essi eran tali da legare la loro esistenza con il vero e proprio Sole cosmico.

Uno invece si separò dagli altri, uno che l’Antico Testamento chiama Jahve.

Si separò ed in un primo tempo rimase legato alla terra.

Egli guidò e diresse l’evoluzione terrestre dal di dentro

mentre gli altri agivano dal di fuori. Così fu per qualche tempo.

 

Dopo quanto è stato accennato ieri per l’antica Luna, si troverà comprensibile che con l’uscita del Sole fosse collegato un indurimento di tutto quanto era rimasto e cioè Terra più Luna. Nell’evoluzione terrestre intervenne un periodo in cui tutte le entità, e non soltanto la sostanza, divennero più grossolane. Per esempio gli esseri, divenuti in seguito uomini e allora ancor molto morbidi e sottili, divennero più grossolani acquistando orrendi istinti. Tutta la vita divenne più grossolana.

 

Così però l’evoluzione non poteva rimanere, se doveva nascere l’uomo. Sarebbe intervenuto un indurimento, tutto sarebbe divenuto più denso, e gli uomini si sarebbero irrigiditi come mummie. Gli uomini si sarebbero mummificati, e si sarebbe avuto ben presto un pianeta sul quale si sarebbe adunato qualcosa di non proprio bello, come delle mummie simili ad uomini, come delle statue. La terra si sarebbe mummificata. Doveva intervenire un altro evento. Appunto sotto la reggenza dello spirito cosmico, di Jahve, dalla massa complessiva di Terra più Luna venne separata, estratta, quella che ora si vede in cielo, la Luna, quella scoria lunare bruciata.

 

Su di essa furono separate non soltanto le parti sostanziali più grossolane, ma anche gli esseri più grossolani. Con l’allontanamento del Sole si ottenne prima che l’uomo non avesse un’evoluzione troppo rapida, e con l’allontanamento della Luna si ottenne ora che l’uomo non avesse un’evoluzione indirizzata verso il rinsecchimento, l’indurimento, la mummificazione.

 

La terra è così separata da tutta la massa, ed ora il corso dell’evoluzione umana viene guidato sulla terra sotto l’influenza di quei due corpi celesti, vale a dire, naturalmente, non sotto l’influenza dei corpi celesti, ma dei loro esseri, i sei spiriti solari e lo spirito lunare che si era separato dagli altri per il bene dell’umanità.

L’evoluzione viene guidata in maniera che, in sostanza, quelle due forze si tengono in equilibrio.

 

Con l’allontanamento di entrambe, delle forze solari e di quelle lunari, venne appunto raggiunto il giusto ritmo dell’evoluzione umana.

Per illustrare il fenomeno con qualcosa d’altro, immaginate che soltanto il Sole fosse attivo per l’uomo. Sapete che gli uomini percorrono la loro evoluzione sulla terra attraverso molte, molte incarnazioni. Essi iniziarono una volta con la prima incarnazione sulla terra, e ricevono quindi sempre nuovi corpi, fino a quando attraverseranno l’ultima incarnazione. L’uomo percorre una serie di incarnazioni.

 

Attraverso di esse egli si evolve lentamente e progredisce di incarnazione in incarnazione. Gli uomini posero il piede sulla superficie terrestre come dei veri bambini spirituali. Dalla separazione del Sole e della Luna dalla nostra Terra, essi giunsero al gradino attuale. Tutte queste anime ritorneranno in altri corpi sino alla fine dell’evoluzione terrestre. Pensate ora che soltanto il Sole fosse attivo per gli uomini. In tal caso essi dovrebbero sperimentare in un’unica incarnazione tutto quello che ora attraversano in tante. La giusta velocità, nelle diverse incarnazioni, è ottenuta per il fatto che le forze del Sole e della Luna, dal di fuori, si mantengono in equilibrio.

 

Dal tempo nel quale Sole e Luna si sono separati dalla Terra, comincia a poco a poco l’uomo odierno.

Venne allora creato il primo germe dell’uomo odierno.

Questo avveniva in un tempo in cui l’uomo assolutamente non si muoveva, come oggi, sulla terra.

 

Non bisogna credere che, quando la Luna fu separata, l’uomo si muovesse sulla terrà in una figura di carne, come oggi. Prima ritornano, come in una ripetizione, tutte le forme che già in precedenza esistevano. E quando la terra fu liberata di Sole e Luna, essa aveva press’a poco l’aspetto dell’antica Luna, ed era persino più molle.

Se un occhio, organizzato come lo è oggi, avesse visto la terra, non avrebbe ancor potuto vedere l’uomo.

 

Vi erano invece certe altre entità che non erano ancora mature a sufficienza per attendere un tempo successivo. Mentre il grado di evoluzione era ancora imperfetto, esse dovettero svilupparsi, dovettero assumere una figura corporea, di modo che allora, poco tempo dopo l’allontanamento della Luna dalla Terra, si potevano vedere alcune forme di animali inferiori già fisicamente condensate.

 

L’uomo non era ancora disceso, e non lo erano neppure i mammiferi superiori. L’uomo era ancora un essere spirituale, e come tale si librava ancora attorno alla terra. Egli assorbiva la materia più sottile stando in prossimità della terra: A poco a poco l’uomo si condensò al punto da poter discendere dove la terra già si era indurita e dove si erano formate delle isole.