Manu conserva i corpi eterici degli oracoli atlantici e li trasmette ai sette risci

O.O. 110 – Gerarchie spirituali – 16.04.1909


 

È importante sapere che nell’antica Atlantide esistevano uomini che in realtà erano arcangeli, che nel loro corpo fisico e nel loro corpo eterico portavano incarnato un arcangelo.

 

Se l’occhio chiaroveggente si fosse trovato di fronte a un uomo siffatto, avrebbe realmente visto l’uomo fisico, e dietro a questo avrebbe visto una gigantesca figura sconfinante in regioni indefinite: l’arcangelo che ispirava l’uomo.

Una personalità del genere era un essere duplice, come se dietro all’uomo fisico, venendo da regioni indefinite, fosse stato presente l’arcangelo ispiratore.

Quando questi uomini morivano, il corpo fisico andava distrutto secondo le leggi dell’Atlantide.

Quel corpo fisico, sebbene fosse stato naturalmente anch’esso ispirato dall’arcangelo, si dissolveva; ma non si dissolveva il corpo eterico.

 

Esiste un’economia spirituale che esige delle eccezioni riguardo ai processi ordinari, quali vengono esposti generalmente dalla scienza dello spirito.

Noi diciamo, e in generale è assolutamente vero, che quando un uomo muore, egli depone il suo corpo fisico, e dopo qualche tempo anche il suo corpo eterico; che questo si disintegra e ne rimane solo un estratto.

Così avviene però solo in generale.

 

Vi è un’immensa differenza tra un corpo eterico comune e il corpo eterico che possedevano gli iniziati degli oracoli atlantici che erano compenetrati da un arcangelo.

Un simile prezioso corpo eterico non va perduto; viene conservato nel mondo spirituale.

Dal supremo capo degli oracoli atlantici furono conservati i sette più eminenti corpi eterici dei sette grandi capi di questi oracoli.

Questi corpi erano dunque stati originariamente intessuti per il fatto che vi avevano dimorato degli arcangeli i quali, alla morte dell’individuo in questione, risalivano naturalmente nei mondi superiori. Tali corpi si conservavano, naturalmente non in scatole, ma secondo leggi spirituali.

 

• L’iniziato atlantico dell’oracolo solare non è altri che quello che spesso vien chiamato « Manu »; egli condusse i resti delle popolazioni dell’Atlantide in Asia per fondare le civiltà postatlantiche.

Egli radunò il suo piccolo gruppo e lo condusse in Asia.

Durante molte generazioni coltivò quegli uomini, e quando ebbe educati e istruiti sette uomini adatti, egli intessé nei loro corpi eterici i corpi eterici che erano stati conservati, che erano stati intessuti dagli arcangeli durante l’antica Atlantide.

 

Quei sette che furono inviati dal grande capo a fondare la prima civiltà postatlantica, i sette santi risci della civiltà indiana, portavano nella loro struttura i corpi eterici dei grandi capi dell’Atlantide, i quali a loro volta avevano ricevuto quei corpi dagli stessi arcangeli.

Così il passato, il presente e il futuro agivano insieme.

 

Questi sette uomini, che si chiamano i santi risci, apparivano persone semplici, perché il loro corpo astrale e il loro io non erano all’altezza del loro corpo eterico.

Nel corpo eterico stava intessuto il loro sapere e il loro potere; perciò avevano date ore in cui nel loro corpo eterico agiva l’ispirazione.

Allora dicevano cose a cui da sé non avrebbero potuto arrivare; allora dalle loro labbra scorreva quel che era stato ispirato in loro attraverso il loro corpo eterico.

 

I sette santi risci erano persone semplici, se lasciati al loro giudizio normale; ma quando avevano i loro momenti d’ispirazione, quando agiva il loro corpo eterico, allora enunciavano i più grandi misteri del nostro sistema solare e del cosmo in generale.