Melchisedec si riveste del corpo eterico di Sem, per dare poi attraverso Abramo, un impulso essenziale al popolo ebraico

O.O. 107 – Antropologia Scientifico-Spirituale Vol. II – 15.02.1909


 

Sapete tutti, dal racconto biblico incentrato su Noè, che nell’antica concezione ebraica gran parte dell’umanità postatlantica, dell’umanità posteriore a Noè, viene fatta risalire ai tre capostipiti Sem, Cam e Jafet.

 

Oggi non ci occuperemo del significato che Noè e questi tre capostipiti rivestono per noi sotto altri aspetti.

Ci limiteremo a prendere in considerazione il fatto che i testi ebraici ove si narra di Sem, uno dei figli di Noè, riconducono a lui tutta quanta la stirpe dei Semiti, facendone il capostipite.

In questa narrazione, sorretta in realtà da una prospettiva occulta sui fatti narrati, si celano dappertutto delle verità molto profonde. Coloro che sono in grado di investigare tali fatti sulla base dell’occultismo sanno, riguardo a Sem, al capostipite dei Semiti, quel che segue.

 

Nel caso di una personalità come questa, che è destinata a diventare il capostipite di tutta una stirpe, bisogna che fin dalla nascita, anzi, da prima ancora, siano poste le condizioni perché possa effettivamente diventarlo.

In che modo, dunque, si provvede a che una simile individualità, un’individualità come Sem per tenerci al nostro esempio, possa essere il capostipite di un popolo intero, di un’intera stirpe?

Nel caso di Sem, ciò è stato reso possibile dal fatto ch’egli ha ricevuto un corpo eterico predisposto, per così dire, in maniera del tutto particolare.

 

Sappiamo infatti che l’uomo, allorché viene generato e introdotto così in questo mondo, struttura intorno alla propria individualità le parti costitutive dell’essere umano, e fra queste il corpo eterico o vitale.

Per colui che darà origine a una stirpe deve venire approntato, diciamo così, un corpo eterico speciale, che sia in certo modo il corpo eterico modello per tutti i discendenti di questa individualità nel corso delle generazioni.

 

Nel caso dunque di una simile individualità, iniziatrice di una stirpe, abbiamo un corpo eterico tipico, che possiamo chiamare il corpo eterico modello; quel che poi avviene nel corso delle generazioni, in virtù della consanguineità, è che i corpi eterici di tutti i discendenti, che appartengono alla medesima stirpe, sono in certo modo copie del corpo eterico del progenitore.

In tutti i corpi eterici del popolo semitico era dunque intessuto qualcosa come una copia del corpo eterico di Sem.

 

• In che modo si produce allora un fatto come questo, entro il corso dell’evoluzione dell’umanità?

Se consideriamo Sem con più attenzione, scopriamo che la funzione di archetipo assunta dal suo corpo eterico è dovuta precisamente al fatto che in questo corpo eterico si è intessuto un avatar – quantunque non si tratti di un avatar talmente elevato da poterlo paragonare a certe altre entità avatariche; in ogni caso, entro il corpo eterico di Sem era scesa un’elevata entità avatarica, che peraltro non è stata legata né al suo corpo astrale né al suo io, ma si è per così dire intessuta nel suo corpo eterico.

Ora, proprio sulla scorta di questo esempio possiamo apprendere il significato racchiuso nel fatto che un’entità avatarica intervenga nella costituzione, nella struttura dell’uomo. E infatti, che senso ha in generale il fatto che un uomo, cui è assegnato il compito di diventare il capostipite di un popolo intero, come nel caso di Sem, accolga nel proprio corpo un’entità avatarica che, per così dire, vi si intesse?

 

Il senso è questo, che

• ogniqualvolta un’entità avatarica è intessuta a un uomo in carne ed ossa,

una delle parti costitutive di questa entità umana, o anche più d’una,

ha la possibilità di moltiplicarsi, di venire scissa in più copie.

 

Proprio in quanto un’entità avatarica era intessuta al corpo eterico di Sem si è aperta in effetti la possibilità che si formassero delle pure e semplici copie dell’originale, e che queste innumerevoli copie venissero poi intessute a tutti gli uomini succeduti al capostipite nel corso delle generazioni. Quindi, la discesa di un’entità avatarica ha il senso, fra le altre cose, di favorire il moltiplicarsi di una o più parti costitutive dell’entità che viene animata dall’avatar. Si formano così delle pure e semplici copie dell’originale, tutte modellate su di esso.

 

Come dunque potete vedere, era presente in Sem un corpo eterico particolarmente prezioso, un corpo eterico che fungeva da archetipo, e che era stato predisposto e poi intessuto a lui da un avatar di grado elevato, così che sarebbe potuto scendere, in tantissime copie, in tutti i futuri consanguinei del progenitore.

 

Ora, nella conferenza citata all’inizio abbiamo già parlato del fatto che

• esiste anche un’economia spirituale, per la quale,

se vi è qualcosa di particolarmente prezioso, questo qualcosa si conserva e viene trasmesso al futuro.

• Abbiamo visto che non si reincarna solo l’io,

ma possono reincarnarsi anche il corpo astrale e il corpo eterico.

 

• A prescindere dal fatto che si siano formate innumerevoli copie del corpo eterico di Sem,

questo suo corpo eterico è stato anch’esso conservato, nel mondo spirituale,

perché più tardi se ne sarebbe potuto fare ottimo uso nella missione del popolo ebraico.

• Tutte le caratteristiche peculiari del popolo ebraico si erano infatti espresse fin dall’inizio in questo corpo eterico.

 

Se per l’antico popolo ebraico fosse accaduto un giorno qualcosa di estremamente importante, se qualcuno avesse dovuto assolvere un compito speciale, una speciale missione, non vi sarebbe stata soluzione migliore di quella offerta da una individualità che avesse in sé il corpo eterico del capostipite.

In effetti, vi è stata più tardi un’individualità determinante nella storia del popolo ebraico che ha portato il corpo eterico del capostipite.

 

Abbiamo qui una di quelle meravigliose complessità del divenire dell’umanità dalle quali possiamo veramente imparare molto. Abbiamo a che fare con una individualità molto elevata, che ha dovuto degnarsi, per così dire, di parlare al popolo ebraico con un linguaggio adeguato al suo livello, e dargli la forza per una missione speciale; è più o meno come se un uomo particolarmente eminente sotto l’aspetto spirituale dovesse parlare a una gente di livello inferiore, ne dovesse anzi imparare la lingua, ma non perché questa lingua costituisca un qualcosa che serve a lui, alla sua ulteriore elevazione; molto semplicemente, egli deve adattarsi a parlarla.

 

Così, doveva accadere che un’individualità elevata si adattasse al corpo eterico di Sem per poter imprimere un ben definito impulso all’antico popolo ebraico. E si tratta precisamente dell’individualità, della personalità, che ritrovate nella storia biblica con il nome di Melchisedec.

È questa l’individualità che si è rivestita, diciamo così, del corpo eterico di Sem, per dare poi ad Abramo quell’impulso che trovate così ben descritto nella storia biblica.

 

Dunque, a prescindere dal fatto che il corpo eterico appartenente all’individualità di Sem si è moltiplicato in quanto vi si era connessa un’entità avatarica, e si è poi intessuto ai corpi eterici di tutti gli altri membri del popolo ebraico, esso è stato conservato nel mondo spirituale perché in seguito potesse portarlo Melchisedec, che, attraverso Abramo, doveva dare al popolo ebraico un impulso essenziale.

 

Ecco dunque la trama sottile dei fatti che si celano dietro il mondo fisico, i soli capaci di spiegarci quello che avviene entro questo mondo.

Potremo capire la storia soltanto se sapremo rivolgerci a tali fatti: fatti di natura spirituale, che stanno dietro i fatti fisici.

La storia non potrà mai spiegarsi in base a se stessa, finché ci atterremo ai soli fatti fisici.

 

Il fenomeno che abbiamo esaminato poc’anzi, ossia quello per cui, grazie alla discesa di un’entità avatarica, le parti costitutive dell’uomo che è portatore di questa entità si moltiplicano e si trasmettono ad altri uomini, ripresentandosi come copie dell’archetipo – ebbene, questo fenomeno assume un’importanza del tutto particolare in relazione alla comparsa del Cristo sulla Terra.