Nel XX° secolo Cristo diventa il Signore del karma per l’evoluzione dell’umanità

O.O. 131 – Da Gesù a Cristo – 07.10.1911


 

Tutti ammetteranno che dal mistero del Golgota in poi, nel corso dei secoli, uomini di ogni grado di cultura spirituale professarono in senso intimo e profondo i segreti del cristianesimo; da quanto è stato poi detto nelle varie conferenze proprio in questi ultimi tempi, si sarà ricevuta l’impressione che in ultima analisi questo sia un fatto del tutto naturale.

 

Però solo nel secolo ventesimo, su questo si è sempre insistito,

si verificherà in certo modo un rinnovamento dell’evento del Cristo,

in quanto inizierà una determinata evoluzione superiore di tutte le forze conoscitive umane in generale;

vi sarà così la possibilità che nel corso dei prossimi tre millenni,

anche senza una speciale preparazione chiaroveggente,

un numero sempre maggiore di uomini acquisti la diretta visione del Cristo Gesù.

 

Fino ad ora questo non si verificava.

Fino ad ora vi erano per così dire, circa i segreti cristiani,

due o tre fonti di conoscenza (e forse oggi ne presenteremo un’altra)

per gli uomini che non salivano artificialmente a osservazioni chiaroveggenti.

 

• Una di quelle sorgenti si trovava nei Vangeli

e in tutto ciò che proviene dalle comunicazioni dei Vangeli e della tradizione che ad essi si riconnette.

• L’altra sorgente di conoscenza fluiva per il fatto che sempre vi furono

uomini chiaroveggenti i quali potevano guardare nei mondi superiori

e, per loro propria conoscenza, comunicavano i fatti dell’evento del Cristo;

ad essi sempre si univano degli uomini come in un Vangelo perenne

che poteva incessantemente giungere al mondo attraverso i chiaroveggenti.

 

Queste sembrano essere state a tutta prima le due sole fonti per l’evoluzione passata dell’umanità cristiana.

• Dal secolo ventesimo in poi ne comincia una nuova.

 

Essa sorge per il fatto che, presso un numero sempre crescente di uomini, si sta verificando un allargamento,

un’elevazione delle forze conoscitive che non sono frutto di meditazioni, di concentrazioni o di esercizi di altro genere.

Sempre più crescerà il numero degli uomini che, come già spesso abbiamo detto,

potranno rinnovare in loro stessi l’evento di Paolo Damasco.

Comincerà così un’epoca della quale si può dire

che essa offre un modo diretto di visione del significato dell’entità del Cristo Gesù.

 

Sorgerà ora naturalmente il quesito: quale è veramente la differenza fra ciò che sempre fu possibile per la coscienza chiaroveggente, vale a dire la visione del Cristo Gesù come ieri è stata descritta quale risultato dell’evoluzione esoterica, e ciò che senza quell’evoluzione esoterica gli uomini vedranno nei prossimi tre millenni a datare dal secolo ventesimo in poi?

Vi è indubbiamente una differenza notevole; sarebbe; quindi un errore credere che ciò che il chiaroveggente vede oggi dell’evento del Cristo nei mondi superiori per mezzo della sua evoluzione chiaroveggente, e ciò che di quell’evento i chiaroveggenti videro dal mistero del Golgota in poi, sia proprio precisamente uguale a quello che ora diverrà visibile a un numero sempre crescente di uomini. Si tratta di due cose completamente diverse tra loro.

 

Se vogliamo sapere quale sia la differenza fra di loro

occorrerà rivolgere prima alla ricerca chiaroveggente il seguente quesito:

• quale è la ragione per cui dal secolo ventesimo in poi il Cristo Gesù

andrà sempre più penetrando nella coscienza ordinaria degli uomini?

 

La ragione è che, come all’inizio della nostra èra si svolse per il piano fìsico in Palestina un avvenimento in cui il Cristo ebbe parte essenziale, un avvenimento che ha importanza per l’intera umanità, così nel corso del ventesimo secolo, verso la fine del ventesimo secolo, si svolgerà a sua volta un evento importante, certo non nel mondo fisico ma nei mondi superiori, appunto nel mondo da noi indicato come mondo dell’eterico; tale evento avrà un’importanza altrettanto fondamentale per l’evoluzione dell’umanità quanto l’evento di Palestina al principio della nostra èra.

• Appunto come dobbiamo dire che per il Cristo stesso è stato significativo che nell’evento del Golgota sia proprio morto un Dio, che un Dio abbia superato la morte (del modo come questo vada inteso parleremo In seguito: prima non era mai successo, e dopo è un fatto compiuto), così dovrà svolgersi un evento di profondissima importanza; però non si svolgerà sul piano fisico, ma nel mondo eterico. Per virtù di questo evento, per il fatto che con il Cristo stesso un evento si compie, verrà procurata la possibilità che gli uomini imparino appunto a vedere il Cristo, imparino a guardarlo.

 

Di quale evento si tratta?

• Nel secolo ventesimo si verificherà cioè che nell’universo un determinato incarico riguardante l’evoluzione umana

passerà al Cristo in un modo più ampio di quanto prima non fosse.

• La ricerca occulta chiaroveggente insegna che nel nostro tempo si presenta il fatto importante

che il Cristo diventa il Signore del karma per l’evoluzione dell’umanità;

è l’inizio di ciò cui anche i Vangeli accennano con le parole:

• « Egli ritornerà per dividere o per determinare la crisi per i vivi e per i morti ».

 

Nel senso della ricerca occulta questo evento non va però inteso come se si trattasse di un evento unico che si svolge sul piano fisico, bensì come qualcosa che è legato con l’intera evoluzione futura dell’umanità.

 

Mentre il cristianesimo e l’evoluzione cristiana significano fino ad ora una specie di preparazione,

si presenta ora il fatto importante che il Cristo diventa il Signore del karma,

che incomberà a lui in avvenire determinare il nostro conto karmico, il rapporto fra il nostro dare e, avere nella vita.

 

Quello che ora ho detto già da molti secoli era generalmente conosciuto dallo occultismo occidentale e non verrà negato da nessun occultista che sappia queste cose. Negli ultimi tempi è stato di nuovo costatato con metodi accuratissimi dalla ricerca occulta. Vogliamo ora formarci un’idea esatta di quel che ora abbiamo detto.

Se si chiede a chi conosce la verità su questi argomenti, si troverà ovunque la conferma di un fatto che per poter essere esposto richiede certo prima, per così dire, il nostro attuale punto di evoluzione antroposofica, perché tutto ciò che può rendere la nostra anima capace di accogliere un tale fatto dovette venir appreso a poco a poco. Però se ne potrà trovare qualche accenno nella letteratura occulta purché lo si voglia cercare; io comunque non mi attengo alla letteratura, desidero soltanto ricordare i fatti corrispondenti.

 

Nella descrizione di certe condizioni, anche in quella che io stesso diedi, dovette essere descritto il mondo di fatti che si incontra quando l’uomo varca la porta della morte.

Vi è ora un gran numero di uomini, principalmente coloro che hanno seguito l’evoluzione culturale occidentale, perché queste cose non sono uguali per tutti gli uomini, che sperimenta un fatto ben determinato nel momento che segue il distacco del corpo eterico dopo la morte.

 

Sappiamo che il passaggio dell’uomo attraverso la porta della morte si verifica con la separazione dal corpo fisico. L’uomo rimane prima ancora collegato per qualche tempo al corpo eterico; dopo però, col corpo astrale e l’io, egli si distacca anche dal corpo eterico. Sappiamo che del suo corpo eterico egli porta con sé un estratto, e sappiamo anche che il corpo eterico segue in sostanza altre vie; in genere viene trasmesso all’elemento cosmico generale, oppure si discioglie del tutto, il che succederebbe però soltanto nel caso di condizioni imperfette, oppure ancora si comporta in modo da operare ulteriormente quale forma chiusa di attività.

 

Quando poi l’uomo ha abbandonato il corpo eterico, egli penetra nella regione del kamaloka,

nel periodo di purificazione del mondo animico.

Appunto prima di questo entrare nel periodo di purificazione del mondo animico,

si verifica un’esperienza del tutto speciale alla quale fino ad ora, come ho detto,

non è stato accennato perché la cosa doveva prima maturarsi.

 

Ma ora questi fatti verranno completamente accolti da tutti coloro

capaci veramente di valutare ciò che ora vogliamo prendere in esame.

L’uomo sperimenta allora l’incontro con una determinata entità che gli presenta il suo conto karmico.

Tale individualità, che per così dire si presentava agli uomini come una specie di contabile delle potenze karmiche,

era appunto per un gran numero di essi la figura di Mosè.

Da questo proviene la formula medioevale, derivata dal rosicrucianesimo, che Mosè presenta agli uomini all’ora della morte

(questo non è espresso esattamente, ma non importa) il registro dei peccati,

e addita al contempo la severa legge affinché l’uomo possa così riconoscere

quanto egli si sia allontanato dalla legge alla quale avrebbe dovuto uniformarsi.

 

Con l’andar del tempo, e questo appunto è importante, questo incarico passa al Cristo Gesù;

l’uomo sempre più incontrerà il Cristo Gesù come suo giudice, come suo giudice karmico.

Ecco l’evento soprasensibile.

 

Proprio come sul principio della nostra èra l’evento di Palestina si è verificato sul piano fisico, così nel nostro tempo, nel mondo immediatamente superiore al nostro, si verifica la trasmissione dell’ufficio di giudice del karma al Cristo Gesù. Questo fatto esercita la sua azione fin nel mondo fisico, sul piano fisico, così che l’uomo svilupperà per esso il sentimento che con ogni suo atto egli crea qualcosa di cui dovrà render conto al Cristo.

 

Tale sentimento, che sorge ormai in modo del tutto naturale nel corso dell’evoluzione dell’umanità, si trasformerà in modo da pervadere l’anima di una luce che irradia gradatamente dall’uomo stesso e che illuminerà la figura del Cristo nel mondo eterico. Quanto più si andrà formando questo sentimento, che avrà importanza anche maggiore della coscienza morale astratta, tanto più diventerà visibile nei prossimi secoli la figura eterica del Cristo.