Non soltanto attraverso l’Iniziazione, ma attraverso l’accoglimento pieno di comprensione dell’annuncio scientifico-spirituale, si acquisisce la possibilità e la facoltà relativa di scorgere la ricomparsa del Cristo nell’eterico anche nel mondo spirituale tra la morte e una nuova nascita.

O.O. 118 – Sulla via di Damasco – 06.03.1910


 

Quando cominciò la nostra epoca, oltre tre millenni or sono, gli uomini erano discesi nell’epoca oscura, e dovevano fondarsi sulle loro facoltà esteriori. Allora il Cristo non avrebbe potuto mostrarsi alle facoltà ch’erano divenute necessarie agli uomini, se non attraverso l’incarnazione fisica. Le facoltà fisiche erano allora al loro culmine; perciò il Cristo dovette apparire in un corpo fisico. Ma l’umanità non sarebbe progredita di un passo se non fosse divenuta capace di trovare la realtà del Cristo in mondi superiori e mediante facoltà superiori.

 

Come il Cristo dovette essere allora trovato per mezzo di facoltà puramente fisiche, così gli uomini, che avranno sviluppato in sé le nuove facoltà, Lo troveranno in quel mondo dove si percepiscono appunto soltanto dei corpi eterici. Non vi sarà una seconda incarnazione fisica del Cristo. Egli comparve una volta soltanto in un corpo di carne, perché un’unica volta le facoltà umane richiesero di avere il Cristo in un corpo fisico. D’ora innanzi, però, gli uomini potranno percepire, con facoltà superiori, il ben più reale corpo eterico del Cristo.

 

Questo grandioso avvenimento, che possiamo chiamare la ricomparsa del Cristo Gesù, e che si produrrà, dapprima per pochi, poi per un numero sempre crescente di uomini, non è importante solo per coloro che, allora, saranno ancora incarnati in un corpo fisico. Degli uomini che sono oggi incarnati, un certo numero sarà ancora sulla Terra al tempo in cui si verificherà l’evento cristico che abbiamo detto. Questi lo sperimenteranno così come lo abbiamo descritto. Altri, invece, avranno già varcato le soglie della morte.

 

Tuttavia, come l’evento del Golgotha non è stato soltanto un avvenimento per il piano fisico, ma ha esteso la sua azione a tutti i mondi spirituali, e come fu un fatto reale la discesa del Cristo agli inferi, così l’evento-Cristo che si verificherà nel nostro secolo estenderà la sua azione anche nel mondo dove l’uomo dimora tra la morte e una nuova nascita, sebbene in forma diversa da come l’uomo lo sperimenterà qui sulla Terra.

 

Una cosa sarà però necessaria: quelle facoltà grazie alle quali si potrà scorgere questo evento-Cristo tra la morte e una nuova nascita, non si possono acquistare durante quel periodo, ma devono essere conquistate quaggiù sul piano fisico e poi portate nella vita tra morte e nuova nascita.

Ci sono appunto delle facoltà che devono venir conquistate sulla Terra, perché non a caso ci troviamo quaggiù a vivere la vita sulla Terra, e sbaglierebbe chi credesse il contrario.

 

Quaggiù noi dobbiamo acquisire facoltà di cui in nessun altro mondo potremmo appropriarci, e, tra queste, ci sono quelle che ci occorrono per comprendere l’evento-Cristo in questione e altro che seguirà poi. Tali facoltà devono venir conquistate qui sulla Terra, e coloro che se le conquistano ora, attraverso la Scienza dello Spirito, le porteranno con sé quando varcheranno la soglia della morte.

 

Non soltanto attraverso l’Iniziazione,

ma attraverso l’accoglimento pieno di comprensione dell’annuncio scientifico-spirituale,

si acquisisce la possibilità e la facoltà relativa di scorgere l’evento-Cristo

anche nel mondo spirituale tra la morte e una nuova nascita.

 

Chi invece non ascolta e non considera questo annuncio, dovrà attendere fino alla prossima incarnazione per preparare quaggiù le facoltà che occorrono per poter sperimentare là l’evento-Cristo. Ma nessuno deve credere che l’annuncio di questo evento, che può essere compreso soltanto dall’insieme della dottrina scientifico-spirituale, non gli porterà frutto se, nel frattempo, egli avrà già varcato la soglia della morte; il frutto non gli verrà meno per questo.

 

Vediamo così che l’indagine spirituale è preparatrice di un nuovo avvento del Cristo. Ma coloro che accolgono in sé il nerbo della Scienza dello Spirito, come contenuto di tutta la loro vita animica, come vita vivente, devono veramente innalzarsi fino a una comprensione spirituale della cosa, e rendersi conto che, per mezzo dell’Antroposofia, devono realmente imparare a comprendere a fondo la nuova epoca che sta per sorgere.