Occultismo, teosofia e filosofia in relazione con gli stati di coscienza in trasformazione dell’umanità

O.O. 137 – L’uomo alla luce di Occultismo, Teosofia e Filosofia – 12.06.1912


 

Gli uomini hanno perduto le primordiali rivelazioni dell’occultismo antico.

L’occultismo è andato gradatamente assumendo la sua nuova forma,

ma ha trovato sempre meno comprensione al di fuori.

Nel nostro tempo esso deve venire nuovamente compreso.

Nel nostro tempo deve di nuovo diventare teosofia.

 

Ma vi è stata un’epoca intermedia, in cui gli uomini non hanno sollevato il loro sguardo alle verità occulte, che già erano state comunicate, e non hanno compreso allora ciò a cui nuovamente si dà ora la veste della teosofia. Essi si sono arrestati alle ultime manifestazioni, agli ultimi risultati della trinità superiore, alla materia, all’anima e allo spirito. E da questo concetto, che non aveva radici, perché non poteva arrivare fino alle ultime rivelazioni delle origini primordiali, è sorto ciò che veramente è apparso soltanto sei secoli prima di Cristo e che è durato fino ai nostri tempi e che si può chiamare la filosofia.

 

Troverete sempre che

• la filosofia prende come punto di partenza l’ultima manifestazione esteriore della grande trinità,

la quale rimane molto misteriosa.

E vede davanti a sé soltanto la vita materiale, di cui la coscienza umana si occupa.

 

Essa non comprende la parola impronunciabile,

ma può ancora intuire l’anima del mondo e il suo esprimersi nell’anima umana come parola manifesta.

Essa non trova la luce immanifesta, ma la può intuire,

poiché essa si palesa nell’ultimo suo risultato, nel pensare umano,

in quella parte dello spirito umano che anzitutto è diretta verso il mondo esterno.

 

Corpo, anima e spirito

– che allo spirito greco si presentano come uomo tripartito –

rivestono un ruolo importante per l’intera epoca della filosofia.

 

Vi fu un’epoca in cui l’occultismo era nascosto al mondo esteriore, e allo stesso modo era nascosta la teosofia, e in cui gli uomini si sono attenuti soltanto alla manifestazione più esteriore: a ciò che si chiama corpo, anima e spirito. Tale epoca si estende fino ai nostri giorni; ma il tempo della filosofia è compiuto.

 

L’epoca dei filosofi è passata.

Oggi è filosofia soltanto ciò che concorre nell’uomo alla salvezza dell’io, dell’autocoscienza,

di ciò che la chiaroveggenza deve ricordare al suo primo gradino.

E la filosofia dovrà comprendere ciò.

 

Cercate perciò di comprendere da questo punto di vista la mia Filosofia della libertà, là dove essa prende le mosse appunto da ciò che deve servire a guidare la coscienza filosofica verso il tempo che sta per venire: un tempo in cui deve nuovamente penetrare nell’evoluzione umana ciò che può essere un’espressione più esatta della filosofia, in cui, cioè, deve entrare nell’evoluzione umana la teosofia.

 

• Vedete dunque che l’epoca della filosofia è terminata.

La teosofia è più antica della filosofia.

La teosofia prenderà il posto della filosofia malgrado tutte le opposizioni.

Essa è ciò che ha la più lunga fase, che sorpassa come durata l’epoca della filosofia.

 

L’uomo può venire considerato dal punto di vista filosofico soltanto durante un determinato tempo.

La teosofia si estende più oltre della semplice filosofia, tanto nel passato quanto nell’avvenire.

 

L’uomo può venir considerato dal punto di vista della teosofia.

Ma le è superiore ancora però l’occultismo,

che penetra completamente fin dentro nell’essere dell’uomo.

Esso è ciò che ci fa conoscere completamente l’essere umano.

Perché a fondamento di ogni conoscenza umana vi è l’occultismo.

 

L’occultismo è ciò che vi è di più antico e ciò che dura più tempo.

Prima della teosofia vi era l’occultismo e dopo la teosofia vi sarà l’occultismo.

Prima della filosofia vi era la teosofia, e dopo la filosofia vi sarà la teosofia.

 

Cercate ora di afferrare fra tutti gli ideali anche quello che siete chiamati a comprendere: come ai nostri tempi l’ideale filosofico, che esisteva soltanto per pochi uomini, abbia dovuto fluire in un nuovo ideale teosofico, che potrà essere capito da molti uomini. Perché la teosofia è capace di parlare all’uomo da profondità umane molto maggiori di quelle cui può attingere la filosofia astratta.

 

La filosofia infatti deve rimanere astratta, poiché non può che presentare l’ultima impronta dell’entità primordiale umana e della sua trinità. Se si considera in questo modo l’ideale cui siamo dediti, lo si avvertirà come una necessità storica universale e si sentirà allora ciò che la teosofia deve essere per l’umanità moderna.

 

Si sentirà come i tre punti di vista siano effettivamente, per l’uomo e per lo stesso studio dell’uomo, punti di vista dell’umanità che si svilupperanno in un prossimo futuro. E mentre pensate tutto questo e lo lasciate discendere dal vostro capo fino al cuore, avrete un senso di quanto la teosofia debba essere per noi essenziale, significativa e sacra.