Oggi il Cristo è la sola guida nel dopo-morte

O.O. 227 – Conoscenza iniziatica – 26.08.1923


 

Vi fu per la scienza iniziatica di tutti i tempi un’esperienza molto importante che si manifesta al terzo grado di conoscenza che ho caratterizzato in questi giorni: la conoscenza intuitiva; l’esperienza cioè, di speciale importanza per l’uomo mentre erra a ritroso attraverso la vita fino alla precedente sua vita terrena, di incontrare lungo questa via qualche essere che possa essergli di guida dopo la morte.

In una determinata regione della Terra gli uomini si sono detti: io devo accogliere nella vita terrena gli insegnamenti dell’ultimo bodhisatva che è apparso sulla Terra. L’uomo ha per esempio vissuto forse trecento anni dopo la comparsa del bodhisatva. Ma dopo che in seguito alla morte egli ritorna indietro fino alla sua precedente vita terrena (perché questo passaggio all’indietro, questa vita fra la morte e la nuova nascita dura appunto più a lungo) egli arriva ancora all’epoca in cui l’ultimo bodhisatva era sulla Terra.

 

Nella antica scienza iniziatica all’incontro con l’ultimo bodhisatva si attribuiva la possibilità che l’uomo potesse veramente trovare il collegamento con la sua precedente vita terrena, vale a dire potesse trovare forza per la vita eterna, forza che può essere trovata soltanto ritrovando il collegamento con la vita terrena precedente.

La possibilità di incontrare i bodhisatva, i quali scendono sulla Terra da determinate regioni dello spirito, terminò in una determinata epoca dell’evoluzione dell’umanità, dell’evoluzione del mondo.

L’uomo sarebbe oggi nella condizione che, quando dopo la morte è risalito fino alla sua nascita o alla sua concezione, egli cercherebbe inutilmente di risalire fino alla precedente vita terrena, non riuscirebbe a trovare il ricollegamento con essa.

 

Si poteva trovare questo collegamento nei primi millenni dell’evoluzione terrestre, prima del mistero del Golgota, in quanto risalendo nel tempo si arrivava all’epoca in cui si incontrava il bodhisatva. Oggi questo ritorno all’indietro serve soltanto, se lo si fa con la guida di quell’Essere che si è unito alla Terra col mistero del Golgota, quando cioè si stabilisce un nesso dell’uomo col mistero del Golgota, tale che il Cristo possa divenire la guida degli uomini, perché il Cristo comprende in sé le forze di guida per la vita fra morte e nuova nascita, un tempo esistenti nei bodhisatva che comparivano sulla Terra.

Appunto per le esperienze fra morte e nuova nascita, il mistero del Golgota è così uno dei fatti più importanti dell’intera evoluzione terrestre. Se si vuole perciò conoscere l’evoluzione spirituale della Terra e il posto che essa occupa nella evoluzione spirituale del cosmo, e si vuole inoltre comprendere che cosa l’uomo sperimenti nella sua vita spirituale dopo la morte fino alla nuova nascita rispetto all’evoluzione spirituale della Terra e del cosmo, occorre collocare nell’intera evoluzione della Terra il mistero del Golgota.

 

Per l’uomo odierno occorre cioè trovare il passaggio dall’osservazione dell’evoluzione dell’uomo all’osservazione dell’evoluzione del mondo; per mezzo di tale passaggio si scorge il mistero del Golgota nel suo completo e fondamentale significato per gli eventi dell’evoluzione della Terra e dell’umanità nell’ambito terrestre.