Oggi la comprensione razionale, intellettuale, della scienza dello spirito è straordinariamente necessaria, perché è proprio questo il mezzo per aver ragione delle potenze culturali più resistenti.

O.O. 183 – Il divenire dell’uomo – 19.08.1918


 

Mi sento veramente obbligato a richiamare l’attenzione sul fatto che l’umanità deve svegliarsi,

e che fra quelli che cercano di stare svegli dobbiamo esserci soprattutto noi.

• Oggi in determinati campi si può davvero fare tutto il possibile.

 

Il sonno dell’umanità di cui sto parlando,

che può essere vinto soltanto con una penetrazione nei mondi spirituali,

questo sonno degli uomini, è straordinariamente difficile da vincere.

• E nel diffondere il patrimonio conoscitivo della scienza dello spirito

ci si trova spesso davanti, come avversario, proprio questo sonno.

 

Con ciò non intendo affatto parlare di un fenomeno isolato;

piuttosto, nell’intero movimento della civiltà è attualmente presente

una specie di sonnolenza nei confronti degli impulsi autentici

che dappertutto, in ogni dove, si stanno moltiplicando a dismisura intorno all’uomo.

 

Due cose sono necessarie,

e bisognerebbe davvero scolpirsele nell’anima come regole auree:

nel nostro quinto periodo postatlantico è necessario, più di quanto non lo sia mai stato,

• che gli uomini si sforzino sempre più – e che vi siano uomini in grado di farlo è fuori dubbio –

di raggiungere quel risultato appunto che è particolarmente prezioso:

comprendere le conoscenze della scienza dello spirito.

 

Certo, le conoscenze della scienza dello spirito vanno ricercate penetrando con la chiaroveggenza nel mondo spirituale; si tratta di una necessità. È però una cosa ovvia che debbano esservi dei chiaroveggenti che penetrano nel mondo spirituale, che debbano esservi persone che aspirano a conoscenze soprasensibili. Ma, in secondo luogo, è particolarmente importante che vi siano persone in grado di comprendere con l’intelletto le conoscenze della scienza dello spirito, la conoscenza che viene cercata in mondi soprasensibili.

 

Oggi la comprensione razionale, intellettuale, della scienza dello spirito

è straordinariamente necessaria, perché è proprio questo il mezzo

per aver ragione delle potenze culturali più resistenti.

L’intelletto degli uomini, oggi, è talmente capace

che tutta la scienza dello spirito può venir compresa, solo a volerlo.

• E mirare a questa comprensione, appunto,

è un interesse della civiltà non egoistico, bensì universalmente umano.

 

Poiché a tale comprensione si può mirare a condizione che quelle forze intellettuali che oggi vengono dedicate nei diversi campi della scienza naturale a ogni sorta di inezie, quelle forze intellettuali che oggi vengono adoperate senza alcun frutto in ambito politico-economico, e infine quelle forze che vengono applicate a una tecnica sterile e forse perfino omicida, trovino un uso adeguato, e gli uomini non vengano guastati fin dalla più tenera età. Si vedrebbe in tal caso come sarebbe facile ottenere che l’umanità riesca a comprendere il patrimonio dello spirito.

Questa è la prima regola.

 

• La seconda regola aurea è questa,

che oggi, per far fruttare il patrimonio dello spirito a vantaggio della nostra civiltà, occorre anche dell’altro.

• C’è qualcosa, in primo luogo, che bisogna riuscire a strappare ad Arimane.

 

Gli uomini oggi sono intelligenti soltanto perché Arimane procura che lo siano. Oh, gli uomini sono intelligenti! Purtroppo mettono tutta la loro intelligenza al servizio di interessi materialistici. Gli uomini non sono solo intelligenti, sono superintelligenti. Ma di questo parleremo ancora nelle prossime conferenze, perché possiate rendervi conto dell’enorme influenza che proprio l’elemento arimanico ha sulla superintelligenza umana del nostro tempo. È necessario però anche qualcos’altro.

 

Occorre riuscire a strappare qualcosa anche a un altro spirito.

Non abbiamo bisogno soltanto dell’intelligenza,

che serve a penetrare il patrimonio dello spirito,

ma abbiamo bisogno, prima di tutto e con molta, molta urgenza – sì, come lo devo dire -,

abbiamo bisogno, nelle anime umane cui perviene il patrimonio dello spirito,

di temperamento, entusiasmo, fuoco, calore.

 

Abbiamo bisogno di uomini

che sostengano con tutta l’anima quel che è il patrimonio dello spirito.

E ciò, sul terreno spirituale appunto, bisogna riuscire a sottrarlo alle forze luciferiche,

peraltro così attive oggi nel mondo.

 

C’è un bello spettacolo: è quello offerto da colui che può infiammarsi per il patrimonio dello spirito con pacata lucidità, ma con fuoco ed entusiasmo interiori, perché lo avverte come una necessità.

C’è anche un altro spettacolo: è quello offerto da chi fa di tutto per lasciarsi cullare dal patrimonio dello spirito, per esserne condotto al sogno, per esserne infiammato, per schiudersi alle forze universali, per unire l’anima con l’universo divino.

Sono atteggiamenti contrastanti, dei quali oggi tuttavia si può egualmente tenere conto, e dei quali è necessario tenere conto. Poiché non sarà facile incorporare il patrimonio dello spirito nella civiltà umana.

 

Eppure lo si deve fare, perché la civiltà umana ne ha bisogno.

Riguardo a molte cose si dovrà imparare a cambiare completamente, ma proprio completamente,

non solo il modo di pensare, ma anche quello di sentire.

 

Certo, avrei ancora parecchio da dire in relazione a ciò di cui ho appena parlato, ma è forse meglio che taccia per darvi l’occasione di riflettere. Vi è molto su cui riflettere, e qualche asperità che ho inserito del tutto intenzionalmente nella verità or ora esposta potrebbe aiutarvi a farlo. Continueremo dunque a parlarne la prossima volta.