Osservazione di speciali eventi ed esseri del mondo spirituale

O.O. 13 – La scienza occulta nelle sue linee generali – (VI – osservazione di ….)


 

Potrebbe venir chiesto se la concentrazione interiore, e gli altri mezzi descritti per l’acquisto della conoscenza soprasensibile, permettano soltanto di osservare in modo generale l’uomo fra la morte e una nuova nascita, nonché altri processi spirituali, oppure se diano anche la possibilità di osservare singoli e determinati processi ed esseri, per esempio un determinato uomo dopo la sua morte.

 

A tal domanda si può rispondere: « Chi si acquista la capacità, coi mezzi qui descritti, di osservare il mondo spirituale, arriverà pure a poterne scorgere i particolari; egli si rende capace di mettersi in rapporto con uomini che vivono nel mondo spirituale fra la morte e una nuova nascita. Bisogna però tener presente che, nel senso della scienza dello spirito, ciò non deve verificarsi se non dopo che il discepolo abbia praticato la disciplina giusta per la conoscenza soprasensibile, perché allora soltanto saprà distinguere, riguardo ad eventi ed esseri speciali, l’illusione dalla realtà.

 

Chi volesse osservare dei casi particolari senza la giusta preparazione, cadrebbe vittima di molti errori. Senza una disciplina spirituale ben progredita non è possibile uno dei primissimi passi: comprendere cioè come vadano interpretate le impressioni di speciali fatti del mondo soprasensibile. L’insegnamento che nei mondi superiori conduce all’osservazione di ciò che è descritto in questo libro, permette anche di esaminare la vita di un singolo uomo dopo la morte, e inoltre di osservare e di comprendere tutti gli speciali esseri animico-spirituali che dai mondi occulti esercitano la loro azione in quelli manifesti.

 

Ma la sicurezza nell’osservazione dei particolari è possibile soltanto sulla base della conoscenza dei grandi e universali eventi del mondo spirituale, eventi che concernono il cosmo, l’umanità e ogni singolo uomo.

 

Chi cerca i particolari senza cercare la conoscenza generale, si espone all’errore. È proprio una fra le necessarie esperienze che riguardano l’osservazione del mondo spirituale, quella che l’accesso alle sfere dell’esistenza soprasensibile che maggiormente si desiderano conoscere, viene concesso solamente dopo che ci si è sforzati di conoscere, per vie difficili e gravi, e rivolti solo ai problemi generali della conoscenza, tutto ciò che tende a chiarire il senso della vita.

 

Se si sono percorse queste vie, seguendo un puro e non egoistico impulso di conoscenza, si è maturi per osservare particolari la cui contemplazione, fatta prima di quel momento, non sarebbe altro che il soddisfacimento di un impulso egoistico, anche se l’osservatore si illudesse di aspirare alla visione del mondo spirituale solo per amore (ad esempio per un defunto).

 

La visione del particolare si apre solo a chi, per mezzo di un serio interesse per le generalità della scienza dello spirito, ha in precedenza acquistato la possibilità di accogliere anche il particolare senza alcun desiderio egoistico, proprio come una verità scientifica oggettiva.