Per amare è necessaria l’autocoscienza
O.O. 103 – Il Vangelo di Giovanni – 20.05.1908
Ma, possiamo chiederci,
che cosa è necessario perché si abbia amore,
perché un essere possa amarne un altro?
• Occorre che esso abbia la piena autocoscienza, ch’esso sia interamente indipendente.
• Nessun essere può amarne un altro, nel pieno senso della parola,
se quell’amore non è un libero dono offerto all’altro essere.
La mia mano non ama il mio organismo.
Solo chi è indipendente, staccato da un altro essere, può amare quest’ultimo.
A questo fine l’uomo dovette diventare un essere dotato dell’io:
l’io dovette venire inserito nella triplice corporeità umana
perché si potesse compiere per mezzo dell’uomo la missione della Terra.
Perciò comprenderete questo insegnamento dell’esoterismo cristiano:
• come sulla Luna fluirono da parte della divinità altre forze, e ultima la saggezza,
• così durante l’esistenza terrestre in questa fluisce l’amore;
e portatore dell’amore può essere solo l’io indipendente
che si sviluppa a grado a grado durante l’evoluzione terrestre.
Ma l’uomo deve venir preparato gradualmente a ogni cosa, anche al suo attuale stato di coscienza.