Per la sfera solare è necessaria la conoscenza del Cristo

O.O. 140 – Ricerche occulte sulla vita fra morte e nuova nascita – 03.11.1912


 

Per la prima sfera – Mercurio –  è necessaria la vita etica,

• per la sfera di Venere la vita religiosa,

• per la sfera del Sole è necessario che noi conosciamo veramente la natura e l’essenza degli spiriti solari,

soprattutto del principale spirito solare, Cristo.

È necessario che abbiamo creato un rapporto con lui sulla Terra.

 

Circa questa relazione diciamo che, quando gli uomini ancora possedevano l’antica chiaroveggenza, trovavano tale collegamento entrandovi a vivere per mezzo dell’antica grazia divina; poi questa sparì e venne il mistero del Golgota, con la preparazione tramite l’Antico Testamento, allo scopo di rendere comprensibile agli uomini l’essere solare.

Oggi non basta più l’antico modo in cui, a partire dal mistero del Golgota, gli uomini hanno cercato più ingenuamente di elevarsi al Cristo; oggi la scienza dello spirito dovrebbe rendere comprensibile il mondo dal punto di vista di un essere solare. La prima volta in cui ciò fu giustamente inteso fu nel medioevo, quando in Europa ebbe origine la saga del Graal nel suo vero e più profondo significato. Mediante la comprensione di ciò che viene nuovamente dato tramite il movimento spirituale, viene conquistato proprio quello che è stato portato dall’elevato spirito del Sole, il Cristo, il quale è disceso ed è ora divenuto lo spirito della Terra attraverso il mistero del Golgota.

 

L’impulso che è stato dato per mezzo del mistero del Golgota

è atto a congiungere nella pace tutte le confessioni religiose su tutto l’orbe terrestre.

Questa resta l’esigenza primaria della scienza dello spirito,

di trattare ogni religione con la stessa dedizione, senza dare, per una qualche ragione esteriore, la preferenza ad alcuna.

 

Se alla nostra corrente venisse, ad esempio, rimproverato che poniamo il mistero del Golgota al centro dell’evoluzione del mondo e che ciò sarebbe un dare la preferenza alla religione cristiana, si tratterebbe di un rimprovero del tutto ingiusto. Intendiamoci una buona volta su come stanno le cose con una critica del genere.

Se un buddista o un bramano venisse da noi e ce la muovesse, gli risponderemmo: ha importanza quel che sta scritto nei testi religiosi? Ed è discriminare una religione, se non si rifiuta tutto quello che non c’è in quei libri? Non può ogni buddista, senza smettere di essere buddista, accogliere la concezione del mondo copernicana? Questa concezione è un progresso dell’umanità tutta.

E altrettanto la conoscenza del fatto che il mistero del Golgota sta al centro dell’evoluzione del mondo

è un progresso di tutta l’evoluzione dell’umanità, che negli antichi testi ci sia oppure no.

E se la religione cinese o buddista pretendesse che noi non la pensassimo così sarebbe come se, da parte di queste religioni, venisse vietato all’intera Europa di accogliere la concezione copernicana, perché non è contenuta nei loro libri. Ma proprio questa comprensione del mistero del Golgota – quando si riconosca cosa lì è avvenuto – è ciò che fa di noi uno spirito socievole dopo la morte, nella sfera solare.

 

In genere è così: nel momento in cui usciamo oltre la Luna, subentra qualcosa che adesso possiamo qualificare anche interiormente, spiritualmente – lì noi siamo circondati da visioni. Se dopo la morte incontriamo un amico defunto si tratta di una visione, però è proprio lui, e vive entro questa realtà; sono tuttavia visioni, che si costruiscono sul ricordo di quello che abbiamo fatto qui.

Più tardi, fuori dalla sfera della Luna, è certo ancora così, però allora risplendendo ci si avvicinano gli esseri spirituali delle gerarchie superiori. È come se sorgesse il sole e tingesse d’oro le nubi. Così è nella sfera solare.

Nella sfera di Mercurio anche le gerarchie spirituali, però, veniamo a conoscerle solo se siamo colmati da una disposizione religiosa, e nella sfera del Sole unicamente se siamo pieni di un’intonazione dell’animo jahvetico-cristiana.

È allora che le entità spirituali esterne ci si avvicinano. Di nuovo si tratta di qualcosa di molto singolare e quello che ho detto risulta da obiettiva indagine occulta: l’uomo, oltrepassata la Luna, è come una nube intessuta di spirito e non appena giunge in Mercurio viene illuminato da entità spirituali.

Per questo i greci hanno chiamato Mercurio “il messaggero degli dei”, perché in questa sfera elevate entità spirituali illuminano l’uomo. Sono queste le grandi e possenti impressioni che riceviamo quando, partendo dall’ambito della ricerca occulta, sviluppiamo ciò che l’umanità ha creato, ciò che è dato in veste di arte, di mito.

Così noi viviamo entro la sfera solare compenetrati da Cristo.