Per l’antica chiaroveggenza il bianco globo di fuoco del sole era la parte oscura

O.O. 139 – Il Vangelo di Marco – 19.09.1912


 

Ammettiamo che al tempo di Krishna un discepolo si fosse accostato a un maestro sapiente, chiedendogli:

dimmi, sapiente maestro, che cosa sta dietro alle cose che ora solo i miei occhi vedono?

Il maestro avrebbe allora risposto:

dietro alle cose che ormai vedono solo i tuoi occhi fisici, materiali, si trova lo spirituale, il soprasensibile.

 

In tempi antichi però gli uomini percepivano ancora questa realtà soprasensibile in modo naturale,

e il primo dei mondi soprasensibili, quello che confina col nostro mondo sensibile, è quello eterico:

essi lo percepivano.

• Lì si trovano le cause di tutto ciò che è sensibile, e lì gli uomini percepivano appunto la causa di ogni cosa.

 

Ormai io posso esprimere solo in parole quel che un tempo veniva percepito: è il fuoco, è il Sole: ma non il Sole quale si mostra oggi, perché per l’antica chiaroveggenza quel che oggi si percepisce era proprio la parte più buia: il bianco globo di fuoco era la parte oscura, mentre in tutte le direzioni si irraggiavano gli effetti del Sole, i raggi dell’aura solare, in immagini multicolori che s’intrecciavano, e mentre ciò che in tal modo s’immergeva nelle cose era al tempo stesso la luce creatrice.