Poco prima di nascere un essere spirituale prende possesso della parte subconscia del nostro corpo. Il doppio arimanico.

O.O. 178 – Il mistero del doppio – 16.11.1917


 

Quel che ora dirò va seguito con molta attenzione, perché è un’idea di grandissima importanza.

 

• Noi uomini siamo ordinati secondo corpo, anima, spirito,

ma in questa descrizione non viene esaurita tutta l’estensione della nostra natura.

• Il nostro corpo, la nostra anima, il nostro spirito sono in un certo senso

ciò che per prima cosa riconosciamo quale nostra coscienza;

ma non è tutto quel che è in rapporto con la nostra esistenza.

Assolutamente no!

 

Ciò che dirò ora riguarda segreti del divenire umano,

dell’umana natura che vanno conosciuti ora e che dovranno essere sempre più conosciuti.

 

Quando attraverso la nascita l’essere umano entra nell’esistenza terrena con un corpo fisico,

benché abbia la possibilità di dare un’esistenza alla propria anima – prego di tenerne ben conto –

tuttavia non conosce a fondo il suo corpo fisico con tutti i processi che vi si svolgono, e di cui non sa nulla.

Pian piano egli impara a conoscere solo – e certo ancora in modo inadeguato –

attraverso l’anatomia, la fisiologia, quel che avviene nel corpo.

 

Se si dovesse aspettare a nutrirsi fino a che si sono compresi i processi della nutrizione, gli uomini sarebbero destinati a morire di fame; non è infatti pensabile che si sappia qualcosa su quel che gli organi devono fare per elaborare il cibo necessario all’organismo.

 

Dunque l’uomo entra giustamente nel mondo con il proprio organismo, del quale si riveste, senza arrivare con la propria anima fino in fondo all’organismo stesso. Per questo però accade anche che poco prima di nascere, non molto tempo prima della nascita, oltre alla nostra anima un altro essere spirituale prenda possesso del nostro corpo, della parte subconscia del nostro corpo.

 

È dunque così:

poco prima della nascita siamo compenetrati da un altro essere

che oggi chiameremmo, secondo la nostra terminologia,  un essere spirituale arimanico.

È in noi allo stesso modo della nostra anima.

Queste entità che devono la loro vita proprio al fatto che si servono degli uomini

per essere nella sfera in cui vogliono stare,

queste entità hanno un’intelligenza straordinariamente elevata

e una volontà sviluppata a un grado elevatissimo,

ma nessun sentimento, non quello che definiamo come umano sentire.

 

Attraversiamo la vita accompagnati dalla nostra anima

e da questo doppio che è molto più intelligente di noi,

ma la cui intelligenza è mefistofelica, arimanica;

anche la sua volontà è arimanica, una volontà molto potente,

più vicina alle forze della natura che non la nostra, mitigata dal sentimento.

 

Nel secolo diciannovesimo la scienza ha scoperto che il sistema nervoso è attraversato da energia elettrica, e in questo ha visto giusto. Ma quando ritiene, quando gli scienziati ritengono che la forza dei nervi, che ci appartiene e che è la base della nostra vita di rappresentazioni, abbia in qualche modo a che fare con le correnti elettriche che passano in essi, allora sono in errore.

 

Infatti le correnti elettriche sono le forze che vengono inserite nella nostra natura dall’essere ora descritto,

non appartengono affatto alla nostra natura:

portiamo in noi correnti elettriche che sono di natura puramente arimanica.

 

Queste entità di intelligenza elevatissima, ma mefistofelica, e di volontà molto più affine alla natura di quanto si possa dire della volontà umana, decisero un giorno unicamente per proprio volere che non intendevano vivere nel mondo a cui erano state destinate dagli dèi pieni di sapienza delle più alte gerarchie.

Volevano conquistare la Terra, ma avevano bisogno di corpi: non avevano corpi e si servirono di quelli umani nella massima misura resa possibile dal fatto che l’anima non riesce a colmare tutto il corpo.

 

Da un determinato momento prima della nascita, mentre il corpo umano si sviluppa,

queste entità possono quindi accompagnarsi a noi in un certo senso

dentro il nostro corpo e sotto la soglia della nostra coscienza.

• Una sola cosa non possono sopportare della vita umana: la morte.

Per questo devono abbandonare il corpo, nel quale hanno preso dimora, prima che cada preda della morte.

 

È una amara delusione che si ripete sempre; vorrebbero infatti raggiungere proprio questo scopo:

rimanere nel corpo umano oltre la morte.

Sarebbe una conquista ambitissima nel regno di queste entità; ma non l’hanno ancora raggiunta.

 

• Se non vi fosse stato il mistero del Golgota, se il Cristo non fosse passato attraverso il mistero del Golgota, già da molto tempo quelle entità avrebbero conquistato sulla Terra la possibilità di rimanere nell’uomo anche quando questi trova la morte prestabilita dal karma. Allora avrebbero riportato la vittoria sull’evoluzione umana in Terra: sarebbero diventati i signori dell’evoluzione.

 

Questo ha un significato che scende veramente nel profondo:

riconoscere il legame fra il passaggio del Cristo attraverso il mistero del Golgota

e le entità che vogliono impadronirsi della morte nella natura umana,

ma che oggi non riescono ancora a sopportarla,

che devono sempre evitare di sperimentare nel corpo umano l’ora in cui l’uomo ha predisposto di morire,

che devono evitare di rimanere nel suo corpo oltre l’ora della morte, di reclamarne la vita oltre l’ora della morte.

 

Vi sono confraternite occulte che da molto tempo sono informate delle cose di cui ho appena parlato, le conoscono benissimo e le hanno nascoste all’umanità (ancora una volta non ci chiederemo con quale diritto).

 

Oggi la situazione è tale che è impossibile non fornire gradualmente agli uomini i concetti

di cui avranno bisogno quando saranno passati attraverso la porta della morte.

Infatti, tutto ciò che l’uomo sperimenta qui anche sotto la soglia della coscienza

gli serve dopo la morte quando si volge alla propria vita trascorsa,

che nella visione retrospettiva deve essergli del tutto comprensibile; sarebbe gravissimo se questo non avvenisse.

 

Ma non si ha alcun concetto sufficiente a comprendere la vita nella visione retrospettiva,

se non si riesce ad illuminare un essere che tanta parte ha nella nostra esistenza,

com’è l’entità arimanica che prima della nostra nascita prende possesso di noi

– è sempre lì e nel subconscio ci appare ovunque davanti -, se non si riesce a gettarvi sempre nuova luce.

 

Infatti, sapienza diventa luce dopo la morte.

Questi esseri sono molto importanti per la vita umana;

la loro conoscenza deve a poco a poco raggiungere gli uomini, e li raggiungerà.

 

Deve però avvenire nel modo giusto, non va divulgata solo da confraternite occulte che ne fanno una questione di potere e in questo modo rafforzano il proprio; prima di tutto non deve venir ancora custodita per rafforzare il potere di confraternite che agiscono in modo egoistico.

 

L’umanità aspira a un sapere che sia di tutti e che venga diffuso.

Non vi sarà più salvezza in futuro se le confraternite occulte potranno usare tali cose per accrescere il loro potere.

Nei prossimi secoli la conoscenza di queste entità dovrà sempre più penetrare negli uomini:

essi dovranno sapere di portare in sé un doppio, un doppio arimanico, mefistofelico. Lo devono sapere.

 

Oggi si produce un gran numero di concetti che sono in realtà nebulosi perché non si sa che cosa farne. Potremmo dire che oggi si sviluppano concetti che saranno posti sulla giusta base solo collegandoli con la realtà che ne costituisce il fondamento.

 

Si rivela qui qualcosa che in futuro dovrà venir sviluppato,

altrimenti il genere umano sperimenterà infiniti ostacoli, infinite atrocità.

Infatti, il doppio di cui abbiamo parlato

non è nulla di più né nulla di meno che il responsabile di tutte le malattie fisiche

che sorgono in modo spontaneo dall’interno dell’organismo: conoscere questa realtà è medicina organica.

 

Le malattie che compaiono nell’uomo non per un danno esterno, ma in modo spontaneo, endogeno,

non nascono dall’anima umana, bensì da questo essere.

Egli è il responsabile di tutte le malattie che sorgono spontaneamente dall’interno, di tutte le malattie organiche.

E un suo fratello, non arimanico ma luciferico, è all’origine di tutte le patologie nevrasteniche o nevrotiche,

di tutte quelle malattie che in realtà non sono tali ma, come si dice comunemente,

sono solo malattie dei nervi, isteriche o così via.

 

La medicina dunque deve diventare spirituale su due fronti. Che vi sia quest’esigenza è dimostrato – ne ho già parlato a Zurigo – dall’apparire di concezioni quali la psicoanalisi o altre simili, che hanno a che fare con entità spirituali ma che, disponendo di strumenti conoscitivi inadeguati, sono impotenti di fronte a fenomeni che irrompono in misura sempre maggiore nella vita umana. Certi fatti devono però accadere, anche quelli che per un certo verso sono dannosi, perché l’uomo deve venir esposto a questo danno per superarlo e così acquistare appunto forza.

 

• Per comprendere a pieno quel che ho detto e come l’ho impostato, cioè che il doppio in realtà è all’origine di tutte le malattie che abbiano una base organica, che non siano semplicemente funzionali, per arrivare a una piena comprensione è necessario sapere ancora molto di più.

 

Si deve sapere ad esempio che la nostra Terra non è il prodotto morto

quale oggi la mineralogia o la geologia la ritengono, ma è un essere vivente.

La mineralogia e la geologia conoscono della Terra

quel che si saprebbe dell’uomo conoscendone solo il sistema osseo.

 

Proviamo a immaginare che non si possa più percepire l’uomo attraverso uno qualsiasi dei sensi, che degli uomini esistano solo radiografie, che si conosca solo lo scheletro osseo di chi ci è vicino: allora sapremmo dell’uomo quello che i geologi, e in generale la scienza, conoscono della Terra. Immaginiamo ad esempio che, entrando qui, di tutto questo rispettabile pubblico non si vedano altro che le ossa: avremmo allora delle persone qui presenti altrettanta coscienza quanta ne ha la scienza odierna della Terra.

 

La Terra, che viene quindi conosciuta solo come scheletro,

è un organismo vivente e come tale agisce sugli esseri che la popolano, in particolare sull’uomo stesso.

 

Come nell’uomo vi sono differenze a seconda della distribuzione degli organi nel corpo, così ve ne sono nella Terra a seconda di ciò che essa in modo vivente sviluppa da sé verso l’esterno, influendo in tal modo sugli uomini che la abitano.

Credo che tutti abbiano piena coscienza del fatto che quando pensano non usano davvero l’indice destro o l’alluce sinistro, bensì la loro testa: tutti sanno molto bene di non pensare con l’alluce destro ma con la testa. Queste sono le distinzioni in un organismo vivente differenziato.

 

Ed anche la nostra Terra è differenziata: non è un essere che ovunque irraggi in modo pressoché uguale ogni suo abitante, ma nelle varie regioni irradia qualcosa di completamente diverso. Qui vi sono forze differenti: magnetiche, elettriche, ma ancor di più forze che sorgono dall’elemento vivente, che nascono dalla terra e influiscono nei modi più svariati nei diversi punti del globo, influenzano dunque gli uomini in modo differente a seconda della conformazione geografica.

 

È un fatto di grande importanza.

Infatti ciò che l’uomo è in quanto corpo, anima, spirito

ha poco a che vedere direttamente con le forze provenienti dalla Terra.

Ma il doppio di cui ho parlato ha un rapporto particolare con le forze che fluiscono dalla Terra.

In modo indiretto, mediato, l’uomo come corpo, anima, spirito è in rapporto con la Terra

e con ciò che essa irraggia nei diversi punti,

per il fatto che il suo doppio intrattiene un rapporto molto stretto con ciò che da essa emana.

Questi esseri arimanici, mefistofelici, che si impossessano dell’uomo poco tempo prima della sua nascita,

hanno gusti di natura tutta particolare.

 

Alcune di queste entità preferiscono in modo speciale l’emisfero orientale: l’Europa, l’Asia, l’Africa, scelgono uomini che nasceranno là e usano i loro corpi. Altre scelgono i corpi di chi nascerà nell’emisfero occidentale, in America. La geografia che per noi uomini è costituita da poche immagini sfocate, per quelle entità è un principio vivente della loro esperienza in base al quale scegliere il luogo in cui abitare.

 

Si può così desumere inoltre che uno dei compiti più importanti del futuro sarà tornare ad occuparsi ampiamente di ciò che è stato trascurato: la medicina geografica, la geografia medica, che Paracelso strappò all’antica sapienza atavica ma che da allora è stata poco sviluppata a causa della concezione materialistica.

 

Si dovrà ridarle valore e riscoprire alcune cose, se si vorrà conoscere il nesso fra gli esseri che portano la malattia nell’uomo e la geografia della Terra con tutti i processi di fusione, di irraggiamento che, a seconda delle regioni, si sviluppano dalla Terra stessa.

 

È molto importante che l’uomo si familiarizzi con queste cose, perché da esse dipende la sua vita.

Attraverso il doppio egli è inserito in un modo ben preciso nell’esistenza terrena,

e il doppio ha la sua dimora nell’uomo stesso, in lui.

 

Tutto questo è divenuto infinitamente importante solo nel quinto periodo postatlantico e lo diverrà ancora di più nell’immediato futuro. Per questo motivo è necessario che la scienza dello spirito si diffonda adesso, perché il tempo attuale richiama l’uomo a riflettere a fondo in modo cosciente su queste cose, a porsi coscientemente in relazione con esse. Egli deve divenire forte in questo nostro tempo per rapportare la propria esistenza a queste entità.

 

Il nostro attuale periodo inizia dal 1413; il quarto periodo postatlantico, il greco-latino, iniziò nell’anno 747 prima del mistero del Golgota e durò fino al 1413; in quel tempo, nel 1413, avvenne una cesura. Da allora abbiamo il quinto periodo postatlantico entro il quale viviamo e le cui caratteristiche peculiari sono venute alla luce gradualmente, sono andate preparandosi dal secolo quindicesimo, per giungere a piena chiarezza solo nel nostro tempo. Nel quarto periodo di civiltà si sviluppò in particolare l’anima razionale e affettiva, ora è l’anima cosciente che si va sviluppando nella generalità degli uomini. Quando l’uomo entrò in questo periodo, aveva una particolare debolezza nei confronti del doppio, debolezza della quale dovettero tenere conto le entità-guida spirituali.

 

Se allora l’uomo avesse accolto nella sua coscienza molto di quanto è connesso all’entità del doppio, sarebbe stato un male per lui, un vero male. Già nei secoli appena precedenti il quattordicesimo, gli uomini ne dovettero venir preventivamente protetti ricevendo il meno possibile di ciò che in qualche modo era inerente al doppio. Per questo andò perduta anche la conoscenza che epoche più antiche ne avevano. Si dovevano salvaguardare gli uomini perché non ne apprendessero nulla, dunque non solo perché venissero poco a contatto con la conoscenza teorica del doppio, ma possibilmente poco anche con le cose che vi avevano a che fare.

Per questo occorrevano misure del tutto eccezionali.

 

• Si deve cercare di comprendere che cosa si andava evolvendo: nei secoli che precedettero il quattordicesimo gli uomini andavano protetti dal doppio che gradualmente doveva scomparire dalla visuale umana, per ritornarvi a poco a poco ora che l’uomo deve regolare il proprio rapporto con lui. Si rendeva però necessaria un’imponente organizzazione, che potè esser raggiunta solo in questo modo:

• dal nono, decimo secolo in Europa si andarono strutturando condizioni tali per cui gli Europei perdessero il legame che prima avevano, un legame che era stato importante per quelli che li avevano preceduti ancora fino al sesto, settimo secolo d.C.

 

Con un processo iniziato nel nono secolo e giunto a compimento nel dodicesimo, si pose fine al traffico navale verso l’America che prima di allora si effettuava con le navi di cui si disponeva.

Questo può suonare strano e si obietterà che dalla storia ufficiale non si è mai sentito nulla del genere. Ma la storia è davvero per molti aspetti una fable convenne, una leggenda.

In realtà nei primi secoli della storia europea dalla Norvegia, dalla Norvegia di allora, partivano le imbarcazioni verso l’America. Naturalmente non la si chiamava America, a quel tempo le si dava un nome diverso.

 

In America si conosceva la regione in cui emergevano in modo particolare le forze magnetiche che pongono l’uomo in relazione con il doppio.

Infatti, i riferimenti più chiari al doppio provengono dalle regioni della Terra dove si estende il continente americano.

Nei primi secoli si andava fino in America con le navi norvegesi per studiare laggiù le malattie. In un certo senso l’Europa studiava in America le malattie causate dall’influsso del magnetismo terrestre.

 

L’origine, avvolta nel mistero, dell’antica medicina europea va ricercata là, dove si poteva osservare il processo, mentre in Europa non sarebbe stato possibile perché le persone erano più reattive all’influsso del doppio.

A poco a poco (ed essenziali furono gli editti della Chiesa cattolico-romana) doveva scendere l’oblio sui rapporti con l’America.

 

• Solo dopo l’inizio del quinto periodo postatlantico, l’America sarebbe stata scoperta di nuovo sul piano fisico-sensibile. Si trattò solo di una riscoperta, ma tanto più importante perché le potenze operanti avevano effettivamente ottenuto che in nessun punto dei vari documenti venisse dato risalto agli antichi rapporti dell’Europa con l’America. In essi viene detto che non si conoscono legami fra l’Europa e l’America, che non se ne sa nulla. Gli esploratori divennero sempre più numerosi. Che gli Europei stessi costituissero poi la popolazione americana (come si dice oggi confondendo popolo con nazione), fu possibile solo dopo la scoperta fisica dell’America, la nuova scoperta dell’America. Prima di allora i viaggi che si intraprendevano avevano lo scopo di studiare quale ruolo tutto particolare giocava il doppio nella diversa natura dei popoli americani.

 

Per un certo tempo prima dell’inizio del quinto periodo postatlantico,

l’Europa doveva venir protetta dall’influsso del mondo occidentale.

Questa è la direzione che venne data alla storia

grazie alle drastiche misure prese dalle potenze universali piene di saggezza:

per un certo tempo l’Europa doveva venir protetta da tutti quegli influssi,

e non lo sarebbe stata se nei secoli precedenti al quindicesimo

il continente europeo non si fosse chiuso, sbarrato rispetto a quello americano.

 

Si doveva fare in modo, durante quei secoli, di inserire nell’umanità europea

qualcosa che tenesse conto della più fine sensibilità.

Si potrebbe dire: l’intelletto, che avrebbe assunto un ruolo privilegiato nel quinto periodo postatlantico,

alla sua prima comparsa doveva venir protetto in modo particolare.

 

Quel che bisognava rivelargli gli andava presentato con grande delicatezza. Talvolta questa finezza era anche una sorta di finezza pedagogica, in cui naturalmente venivano usati anche gli strumenti punitivi adeguati. Ma le cose di cui sto parlando si riferiscono a grandi impulsi storici.

 

Avvenne allora che vi fossero alcuni monaci irlandesi i quali, sotto l’influsso dell’insegnamento che là si formava nella purezza cristiano-esoterica, agirono in modo che a Roma ci si rendesse conto della necessità di chiudere l’Europa all’emisfero occidentale. Infatti, questo movimento partito dall’Irlanda nei secoli precedenti il quinto periodo postatlantico voleva diffondere il cristianesimo attraverso l’Europa, in modo che questa non fosse turbata da tutto ciò che si sviluppa dall’elemento subterreno dell’emisfero occidentale. Si doveva mantenere l’Europa all’oscuro degli influssi che agiscono sull’emisfero occidentale.

 

È naturale parlare proprio qui di questo avvenimento. Infatti Colombano e il suo discepolo Gallo furono le due importanti individualità che compirono quel grande, significativo viaggio di missione che tentò di estendere i propri effetti alla cristianizzazione dell’Europa, in modo che questa fosse cinta da mura spirituali e non potesse entrarvi alcun influsso dalle regioni di cui ho parlato.

 

Colombano e il suo discepolo Gallo, dal quale la località in cui ci troviamo venne fondata e ricevette il nome, prima di ogni altra cosa si resero conto che il delicato germoglio della cristianizzazione poteva crescere in Europa solo se al contempo questa fosse stata, in senso spirituale, racchiusa in un recinto.

 

Dietro gli avvenimenti della storia risiedono profondi segreti colmi di significato. La storia insegnata e appresa nelle scuole è per molti aspetti solo una fable convenne: infatti, uno degli avvenimenti più rilevanti per la comprensione della nuova epoca in Europa fu che, dal secolo in cui la diffusione del cristianesimo partì dall’Irlanda fino al dodicesimo secolo, ci si adoperasse perché la navigazione fra l’Europa e l’America venisse a poco a poco proibita proprio dagli editti papali, così che il legame fra i due continenti fosse completamente dimenticato. Tale oblio era necessario, perché potesse svolgersi in modo regolare il momento iniziale in cui si andava preparando il quinto periodo postatlantico.

 

Solo dopo l’avvento dell’epoca materialista

venne riscoperta di nuovo l’America in occidente, così come oggi si narra;

l’America venne scoperta per avidità d’oro, per influsso della cultura puramente materialistica

con la quale l’uomo deve fare i conti proprio nel quinto periodo di civiltà,

con la quale egli deve porsi in un giusto rapporto.

 

Queste cose costituiscono la storia reale; ed io credo anche che illuminino quel che è reale. La Terra va realmente definita un essere vivente. A seconda delle differenze geografiche vi sono le più diverse correnti di forze che scorrono verso l’alto, provenendo dai territori più disparati.

 

Gli uomini quindi non devono essere separati in base al territorio,

ma accogliere l’uno dall’altro quel che in ogni singolo territorio,

e solo in quello, può venir creato di buono e di grande.

Una concezione scientifico-spirituale del mondo mira dunque a creare qualcosa

che possa essere accolto da tutte le nazioni di tutti i continenti.

Gli uomini devono quindi progredire nel reciproco scambio dei loro beni spirituali.

Questo è essenziale.