Possibilità di vedere il Cristo nell’eterico

O.O. 130 – Cristianesimo esoterico e la guida spirituale dell’umanità – 17.09.1911


 

Sommario: Possibilità di vedere il Cristo nell’eterico. Differenza fra l’unica apparizione del Cristo, quale entità macrocosmica, sulla Terra e le diverse apparizioni di un bodhisattva quale guida reincarnata dell’umanità.

 

È significativo per noi vivere nel tempo in cui

è necessario che l’uomo riconosca che il suo corpo eterico deve mutare.

È un evento, questo, che avverrà proprio nel XX secolo.

 

• Mentre, per un verso, va imponendosi il rafforzamento dell’elemento intellettuale,

per l’altro viene attuandosi una tale emancipazione del corpo eterico che gli uomini non potranno non osservare.

• Dopo l’Evento del Golgota, gli uomini hanno serbato ancora per diverso tempo

una facoltà pensante meno intellettuale di quella propria dell’umanità attuale.

Il pensare nell’elemento intellettuale

determina una sempre maggiore indipendenza del corpo eterico,

e anche la possibilità di usarlo come strumento indipendente.

 

A tal riguardo si può osservare come il corpo eterico abbia percorso in segreto un’evoluzione

che rende possibile la visione del Cristo all’interno del corpo eterico stesso.

Come il Cristo fu visto allora sul piano fisico, ora è possibile vederlo sul piano eterico.

 

Nel corso di questo ventesimo secolo la visione del Cristo avverrà come un evento naturale, come lo vide Paolo.

Vi sarà un certo numero di persone che potranno vedere il Cristo sul piano eterico.

Perciò lo si conoscerà anche se fossero bruciate tutte le Bibbie.

Non avremo allora più bisogno di tradizioni, perché lo vedremo, lo guarderemo.

Sarà un evento di un’importanza pari a quella del Golgota.

Nel corso dei prossimi secoli aumenterà sempre più il numero delle persone che perverranno alla visione del Cristo.

 

I prossimi tre millenni saranno dedicati in Terra all’evoluzione di una sempre maggiore sensitività del corpo eterico,

un’evoluzione che condurrà certe individualità umane ad avere questa esperienza ed altre ancora.

 

Accennerò ora, da ultimo, ad un altro evento:

• vi sarà un numero sempre maggiore di uomini che, mossi in un primo momento dalla volontà di compiere una certa azione, sentiranno dopo un forte impulso ad astenersene; apparirà poi una visione e gli uomini avranno sempre più limpida questa percezione: gli eventi che accadranno in futuro saranno la conseguenza karmica delle azioni che ho compiuto. Vi sono già alcuni precursori in grado di avere queste percezioni che, in particolare, si manifestano nei bambini.

 

Le esperienze che vivono i chiaroveggenti iniziati

si discostano considerevolmente da quelle naturali che sto descrivendo ora.

Il chiaroveggente iniziato sperimenta il Cristo da tempi immemorabili grazie a determinati esercizi.

Se incontro una persona sul piano fisico, l’ho davanti a me; con la chiaroveggenza posso percepirla in tutt’altri luoghi, non vengo a trovarmi direttamente di fronte a lei.

La percezione chiaroveggente del Cristo è sempre stata possibile.

 

Ma l’incontro con Lui, ora che il Suo rapporto con l’umanità è cambiato

– nel senso che adesso Egli soccorre gli uomini dal mondo eterico –

è un fatto che è – fuori di noi – indipendente dalla nostra evoluzione chiaroveggente.

A partire dal XX secolo, nel corso dei prossimi tremila anni,

certi uomini avranno la possibilità di incontrarlo oggettivamente nella Sua figura eterica.

È un incontro diverso, questo, dalla visione del Cristo cui un essere può ascendere grazie alla sua evoluzione interiore.

 

Così, però, l’essere sublime che noi chiamiamo il Cristo si pone in tutt’altra catena evolutiva, radicalmente diversa da quella che s’intende parlando del Buddha. Il bodhisattva che divenne Buddha nacque nella reggia di Suddhodana. All’età di ventinove anni egli divenne Buddha, il che significa che in seguito non avrebbe più avuto necessità di incarnarsi di nuovo.

L’elevazione di un bodhisattva a Buddha o Maestro significa il completamento di un’evoluzione interiore che ogni essere umano può compiere, solo che quella è di grado superiore.

Un noviziato esoterico dell’uomo è solo l’inizio del percorso che conduce a divenire Buddha. Ciò non ha nulla a che vedere con gli eventi che accadono intorno agli uomini. Esseri umani come quelli compaiono in determinate epoche per portare avanti il mondo.

Ma questi sono accadimenti diversi dall’evento del Cristo. Egli non provenne da un’altra individualità umana, il Suo avvento procedette dal macrocosmo. Tutti i bodhisattva invece, sono sempre stati uniti alla Terra.

 

Deve esserci, dunque, chiaro che parlando di bodhisattva o di Buddha non tocchiamo in alcun modo il Cristo,

perché il Cristo è un’entità macrocosmica che si è unita alla Terra solo al momento del battesimo di Giovanni.

• Questa fu la manifestazione fisica.

• Ora viene la manifestazione eterica,  • poi verrà l’astrale  • e dopo una manifestazione ancora più elevata.

 

Allora, però, gli uomini dovranno essersi evoluti al punto da potere sperimentare quel grado superiore. Ciò che gli uomini possono sperimentare rientra nelle leggi generali della Terra. L’entità che noi chiamiamo il Cristo, o che designiamo anche con altri nomi, determinerà anche quella che possiamo definire la salvezza di tutte le anime della Terra che potranno così accedere all’entità di Giove. Tutto il resto, invece, decadrà con la Terra. L’antroposofia non ha nulla di arbitrario, è una cosa importante e doveva venire nel mondo.

 

Il mondo deve comprendere l’Essere-Cristo

che visse sulla Terra per tre anni all’inizio della nostra attuale era.