Qual’è il fatto nuovo entrato nella guarigione al tempo di Cristo Gesù

O.O. 139 – Il Vangelo di Marco – 17.09.1912


 

I medici dell’antichità erano in certo modo dei mediatori di forze soprasensibili.

 

• Attraverso la loro medianità essi trasferivano forze soprasensibili,

dopo aver conseguito tale facoltà nelle scuole mediche dei misteri.

• Quando un medico imponeva le sue mani

non erano le sue forze personali a fluire nel malato, ma forze del mondo soprasensibile;

ed era con la sua iniziazione nelle scuole dei misteri ch’egli era potuto diventare un tramite per tali forze.

• Agli uomini di quel tempo non sarebbe apparso molto strano

che un lebbroso o un febbricitante fosse guarito mediante tali processi psichici.

 

• Il fatto significativo non era la guarigione in se stessa,

ma che a compierla in quel modo fosse uno che non era uscito da una scuola dei misteri;

che ci fosse uno che aveva riposta nel cuore, nella sua stessa anima

la forza che fluiva dai mondi superiori e che questa forza fosse divenuta dote personale, individuale.

• Si doveva presentare al mondo il fatto che il tempo si era ormai compiuto:

l’uomo non poteva più essere come nel passato un semplice tramite di forze soprasensibili,

questa condizione era ormai superata.

 

Ciò si era rivelato anche a quelli che erano stati battezzati nel Giordano da Giovanni:

il tempo antico sta per finire, e tutto quel che si farà in avvenire dovrà effettuarsi grazie all’io umano,

grazie a qualcosa che dovrà penetrare nel centro divino dell’uomo.

• Ecco, ora c’era uno che compiva per forza propria quel che gli altri avevano operato grazie all’aiuto

delle entità dimoranti nei mondi superiori, le cui forze agivano su di loro.

 

Se si considera il procedimento di guarigione per se stesso come qualcosa di straordinario,

non si coglie affatto il senso del Vangelo.

Allora, al crepuscolo dell’antichità, esso non era qualcosa di straordinario,

dato che siffatte guarigioni potevano ancora effettuarsi.

 

Il Cristo opera appunto in quell’epoca di declino, però con forze nuove che dovevano affermarsi da allora in poi.

Il Vangelo ci mostra in modo inequivocabile che il Cristo Gesù opera direttamente da uomo a uomo:

ciò viene sottolineato in ogni episodio, e risulta particolarmente chiaro

nel quinto capitolo di Marco, dove si narra la guarigione di una donna.

 

Il Cristo Gesù la risana in quanto essa gli si avvicina, afferra la sua veste,

ed egli sente che una corrente di forza è uscita da lui.

Il racconto evangelico descrive che la donna si accosta al Cristo e tocca la sua veste; egli non fa niente altro.

È lei ad agire, in quanto tocca la sua veste, e da lui si sprigiona una corrente di forza.

Come avviene?

 

In questo caso non è stato lui a voler emettere la forza, ma la donna a sottrarla, ed egli se ne accorge solo dopo.

Questo viene detto molto chiaramente.

E come si esprime il Cristo, quando si accorge del fatto?

• «Figlia, la tua fede ti ha aiutato; va in pace e sii guarita del tuo male».

 

Egli stesso si accorge solo allora di ciò che è avvenuto, cioè che il regno divino penetra in lui e poi torna a fluire fuori da lui. Egli non sta di fronte agli ammalati come stavano di fronte agli indemoniati gli antichi guaritori; in questi casi il paziente poteva credere o anche non credere, la forza proveniente dai mondi superiori fluiva nel malato per il tramite del guaritore.

 

Ora era l’io l’elemento decisivo, e l’io del malato doveva collaborare: tutto si era individualizzato.

Questo è il fatto nuovo; non è importante il fatto, allora del tutto naturale, che si potesse agire sul corpo,

ma che con l’inizio del tempo nuovo fosse l’io a dover entrare in rapporto con l’altro io.

 

Prima lo spirituale stava nei mondi superiori, aleggiando al disopra degli uomini;

adesso il regno dei cieli si era avvicinato e doveva penetrare nei cuori umani,

dimorandovi come in un centro. Questo è l’importante.

 

Per questa nuova concezione del mondo

l’elemento fisico esteriore e quello morale interiore confluivano in modo nuovo;

solo che questo nuovo fatto, dalla fondazione del cristianesimo fino ad oggi poteva essere solo oggetto di fede,

mentre d’ora in avanti può diventare oggetto di conoscenza.