Quando nasce un iniziato, nel suo corpo deve penetrare un’anima superiore

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 24.06.1909


 

Quando nasce un grande iniziato,

in che modo differiscono la sua nascita e la sua vita dalla nascita e la vita di una persona comune?

 

In generale si può pensare che l’uomo, quando nasce, sia a un dipresso formato a seconda di ciò che proviene da un’incarnazione precedente. Non è così per gli iniziati. L’iniziato non potrebbe essere una guida dell’umanità, se nella propria interiorità avesse soltanto ciò che corrisponde completamente al suo aspetto esteriore. L’uomo deve infatti edificare il proprio aspetto esteriore in conformità alle condizioni dell’ambiente esteriore.

 

Quando nasce un iniziato,

nel suo corpo deve penetrare un’anima superiore

che in passati tempi già abbia attraversato nel mondo possenti esperienze.

• Perciò di essi viene sempre raccontato che la loro nascita

avviene in modo diverso da quella degli altri uomini.

 

Come e perché?

La questione del perché già è stata considerata: perché un grande io, che in precedenza ha avuto esperienze importanti, si unisce al corpo. Ma il corpo non può accogliere all’inizio la natura spirituale che vuole incarnarsi in esso. Di conseguenza ad un’entità, ad un grande iniziato che voglia incarnarsi in un corpo umano perituro, occorre che l’io che sta per incarnarsi aleggi intorno al corpo fisico molto tempo prima di quanto non succeda per gli altri uomini.

Mentre per un uomo comune il corpo fisico, poco dopo la nascita, somiglia ed è adatto alla forma spirituale o all’aura umana, l’aura umana di un iniziato che rinasce è luminosa; è appunto la parte spirituale che annunzia che in questo caso vi è più di quanto non si possa normalmente vedere.

 

Che cosa annuncia la parte spirituale?

Ci avverte che non soltanto è nato un bambino nel mondo fisico, ma che qualcosa si è verificato nel mondo spirituale! Questo è il significato delle leggende che si ricollegano con la rinascita di tutti gli iniziati: non soltanto è nato un bambino, ma nello spirito è nato qualcosa che trascende ciò che è nato sulla terra. Ma chi se ne accorge?

Se ne accorge soltanto chi possiede l’occhio chiaroveggente per il mondo spirituale. Per questo si racconta che, alla nascita del Buddha, un iniziato capì che si trattava di fatti diversi da quelli che di solito avvengono alla nascita di un uomo.

Per ciò si racconta di Gesù di Nazareth che il Battista doveva prima annunciarlo.

 

Chi ha la veggenza nel mondo spirituale, sa che l’iniziato deve venire e rinascere; sa pure che ciò è un avvenimento nel mondo spirituale. Questo sapevano anche i tre Re dell’oriente che vennero per offrire un sacrificio alla nascita di Gesù di Nazareth.

Lo stesso fatto viene anche descritto attraverso il sacerdote iniziato nel tempio che dice: «Ora morrò volentieri, perché i miei occhi hanno veduto Colui che sarà la salvezza dell’umanità!» (Luca 2, 25-26).