Quando si parla a buon diritto e veracemente di spirito?

O.O. 194 – La Missione di Michele – 12.12.1919


 

Quando si parla a buon diritto e veracemente di spirito?

Quando si intende per spirito il creatore di ciò che è materiale.

 

Il peggior discorso sullo spirito, anche se oggi vien spesso considerato il più bello,

vien fatto quando se ne parla come di un castello in aria che non debba essere sfiorato dall’elemento materiale.

No, si deve parlare di spirito, intendendolo dotato della forza di immergersi direttamente nella materia.

 

Quando poi si parla della scienza dello spirito,

essa non va pensata solamente e semplicemente al di sopra della natura,

ma in pari tempo come scienza della natura nel suo pieno valore.

 

Quando si parla dello spirito, esso va inteso come l’elemento con cui l’uomo si possa congiungere

in modo che per sua mediazione lo spirito possa intessersi nella vita sociale.

 

Non è vero spirito quello di cui si parla nei salotti

e che dovrebbe servire a esser gradevoli mediante bontà e fraternità,

ma che si guarda bene dall’immergersi nella vita quotidiana.

 

Tale spirito è un’astrazione umana, ed elevarsi ad esso non è elevarsi allo spirito reale,

bensì è proprio l’ultimo efflusso del materialismo.