Relazione fra i sette movimenti interni e i sette pianeti

O.O. 137 – L’uomo alla luce di Occultismo, Teosofia e Filosofia – 11.06.1912


 

Abbiamo dimostrato che per il discepolo dell’occultismo,

nel conseguimento del primo gradino dell’iniziazione – l’incontro con Lucifero e con la morte –

è importante prendere le mosse dalla figura umana, da ciò che dell’uomo si palesa allo sguardo fisico.

• Per il gradino che segue è importante invece prendere come punto di partenza il movimento interiore dell’uomo.

 

Notate bene:

Primo gradino: si parte dalla figura umana

Secondo gradino: si parte specialmente dal movimento interiore dell’uomo.

 

• Vogliamo ora porre davanti alla nostra anima il movimento interiore dell’uomo,

così come abbiamo fatto per la figura umana.

 

Ci si presenta per primo un movimento che l’uomo indubbiamente esegue poco nel corso ulteriore della sua vita, ma che all’inizio ha dovuto però esercitare con tutte le sue forze, perché senza di esso sarebbe rimasto un quadrupede e avrebbe dovuto muoversi carponi per tutta la vita.

 

L’essere umano deve eseguire quel movimento che dalla posizione carponi del bambino lo conduce alla stazione eretta. Egli non è un essere che ha una postura eretta soltanto in virtù della sua forma.

• È un essere che si mette in piedi da sé nel corso della vita, in modo che

• il primo movimento interiore importante – perché si tratta di un movimento interiore –

che l’uomo compie, proprio quello di sollevarsi nella stazione eretta.

• Il “movimento della stazione eretta” è dunque il primo movimento che dobbiamo considerare.

 

• Il secondo movimento di tipo interiore è a sua volta un movimento che l’uomo continua poi sempre ad eseguire, nell’ulteriore corso della sua vita, ma che deve far proprio da bambino.

È il “movimento della parola”, quel moto della vita interiore che si deve compiere perché la parola possa venire ad esistenza. Dovete immaginarvi un complesso di movimenti interiori necessario affinché la parola possa giungere ad essere espressa.

 

• (Terzo) Ma prima l’uomo deve assolutamente imparare anche un altro movimento più nascosto. In realtà impara i due movimenti contemporaneamente e spesso la facoltà di parlare viene prima dell’altra. Potrete trovare maggiori dettagli in proposito nel mio scritto L’educazione del bambino dal punto di vista della scienza dello spirito. Ad ogni modo, esistono due movimenti che l’uomo impara e che deve eseguire come movimenti interiori per tutta la vita. Del moto della parola l’uomo è cosciente.

Lo sanno tutti. Ma non tutti sanno che, quando si pensa, avviene di continuo un sottile movimento nel cervello. Per sapere questo occorre un’osservazione più approfondita. Non bisogna qui invocare il materialismo perché parlo di “movimento”. Il movimento nel cervello esiste veramente, solo che è un effetto, non una causa. Abbiamo qui a che fare con il “movimento del pensare” e il “movimento della parola” come movimenti interiori.

 

• (Quarto) Se proseguite nella vostra osservazione dei movimenti scoprirete il successivo importante movimento, necessario affinché possa svolgersi la vita interna al corpo.

È quello che possiamo chiamare “movimento del sangue”.

Esso appartiene a quei movimenti che devono necessariamente avvenire perché l’uomo possa essere uomo.

L’ordine successivo attribuito a questo movimento è apparentemente arbitrario. Ma ciò non ha importanza.

 

• Il quinto movimento che deve esistere perché possa avvenire il movimento del sangue

è il “movimento del respiro”.

Si tratta di un movimento speciale che si regge da sé. È diverso dal movimento del sangue. Non è la stessa cosa.

 

Ripeto, l’ordine di questa enumerazione è alquanto arbitrario,

poiché si potrebbe persino invertire l’ordine del movimento del pensiero e di quello della parola, ponendo il primo al secondo posto e l’altro al terzo. Ma non sta qui il problema. Ad ogni modo si può menzionare – anzi, se si considera specialmente il polmone, è necessario farlo – prima il movimento della respirazione e dopo quello del sangue. Se però ci si vuol rifare soprattutto all’origine dei movimenti, allora conviene adottare l’ordine prescelto, perché, specialmente nell’uomo, l’origine centrale effettiva del movimento della respirazione è nel diaframma, che è posto sotto il cuore.

Se dunque si vuol seguire un ordine che corrisponda all’origine, si deve adottare l’ordine testé indicato.

 

• Il sesto movimento – sto parlando sempre dei movimenti che devono avvenire nell’interno del corpo – è quell’insieme di movimenti che devono essere eseguiti da organi precisi e che potremmo definire, con un termine generale, “movimenti delle ghiandole” o anche “movimenti dei vasi”. I vasi sanguigni umani devono essere in continua attività, in una continua mobilità intrinseca affinché l’uomo possa conservarsi come essere vivente. Per speciali ragioni, che ora per mancanza di tempo non possiamo esaminare, preferirei proprio chiamarli “movimenti delle ghiandole”.

• Un settimo movimento è quello che si verifica quando nel corpo dell’uomo non soltanto sono in movimento singoli vasi o singole ghiandole per produrre la secrezione di quanto occorre a quel preciso individuo, ma quelli che il corpo umano – inteso proprio come corpo – deve portare a compimento quando la natura si accinge a far nascere un nuovo essere umano. Qui abbiamo a che fare con una totalità di movimenti corporei. Mentre negli altri movimenti dei vasi si aveva solo il movimento di una parte, nel “movimento della riproduzione” ci troviamo davanti alla secrezione dell’intero uomo. È lo stesso che si tratti di un corpo maschile o femminile. Abbiamo sempre a che fare con la secrezione di tutto l’uomo. A questo movimento diamo perciò il nome di “movimento della riproduzione”.

 

Altri movimenti interiori, se avete ben compreso i sette movimenti descritti, non ve ne sono. Gli altri sono movimenti esteriori. Quando l’uomo muove mani e piedi, si tratta di movimenti esteriori. Quanto vi è nell’uomo di movimenti interiori egli lo porta con sé dal passato, anche se molto trasformato dalla Terra.

 

• E così come la figura complessiva dell’uomo deve essere messa in relazione con le stelle fisse dello Zodiaco,

associando le singole parti della figura umana ai segni zodiacali,

allo stesso modo i singoli movimenti descritti vengono costruiti dall’intero sistema planetario.

 

È al nostro sistema planetario che dobbiamo perciò i sette arti dell’uomo che si muove interiormente e, proprio perché le relazioni reciproche di questi movimenti nell’uomo corrispondono a quelle fra i pianeti del sistema solare, possiamo indicare i singoli movimenti con gli stessi segni attribuiti ai pianeti:

 

 

Quanto al movimento del sangue, esso riguarda ciò che abbiamo imparato a conoscere come il vero punto centrale dell’organo che appartiene all’uomo mediano e che rappresenta una speciale superficie di inserimento per lo spirito del Sole.

Perciò, con quella che è la forza principale dell’uomo mediano, dobbiamo mettere in rapporto anche il “movimento del sangue”, che ha il suo punto centrale proprio nell’uomo mediano, così che si deve indicare il movimento del sangue con il segno del Sole: .

 

Si tratta qui della forza dello spirito solare soprattutto in ciò che di essa suscita il movimento. Quale stella fissa, il Sole opera sull’intero uomo mediano. Ma sui movimenti che dipendono in particolare dall’uomo mediano, sul movimento del sangue, il Sole opera come uno fra gli altri pianeti citati.

Se uso i segni di cui l’astronomia moderna ancora si serve – non adopero dunque l’antica terminologia, che è stata cambiata da Keplero, ma mi servo dei termini in uso oggi in astronomia – il “movimento del respiro” può essere indicato con Mercurio , il “movimento delle ghiandole” con Venere , il “movimento della riproduzione” con la Luna .

 

Quest’ultimo, situato nell’uomo inferiore, coincide a sua volta con l’influsso dello spirito della Luna, che s’inserisce qui nell’uomo inferiore e influisce sulla motilità interna dell’uomo.

Abbiamo così un uomo tre volte settemplice nella sua figura, ma anche un uomo settemplice relativamente ai suoi movimenti interni. Se il discepolo dell’occultismo si sforza di distinguere in sé questa interna motilità, può procedere di un nuovo passo in ciò di cui vi ho parlato.

 

Ormai il suo compito non è più facile come lo è stato finora, perché se la figura esteriore è palese all’occhio umano, non si può dire altrettanto della motilità interna. Certo bisogna adoperarsi con impegno per sentirla. Bisogna imparare a distinguerla e a sentire interiormente il movimento dell’alzarsi nella postura eretta, il movimento del pensare, il movimento della parola – questa è la cosa più facile -, il movimento del sangue. A sentire – e questo pure non è difficile – il movimento del respiro. A sentire infine ciò di cui generalmente non si sente che il risultato, se per esempio ci si sdraia oppure si sta in piedi, e il movimento della secrezione.

La capacità di discernere i singoli movimenti che avvengono

è assolutamente necessaria per il discepolo dell’occultismo che vuole progredire.

 

Se vuole comportarsi nei confronti di questi movimenti nel modo in cui deve comportarsi, come ho detto ieri, nei confronti della figura umana, invece di fissare dall’esterno la figura umana per coglierne l’immagine postuma egli deve cercare di sentire se stesso interiormente, di sentire l’interiore motilità dell’uomo, la sua attività interna. E dopo che ci si è “fissati” interiormente nel corpo, bisogna cercare di trattenere saldamente questa impressione, così come ieri abbiamo provato a trattenere solo nel ricordo l’impressione della figura. Si giunge così a riconoscere realmente sette figure come le due che abbiamo incontrato ieri. Ieri abbiamo incontrato le figure della morte e di Lucifero e abbiamo saputo che, se si riesce a ricordare l’impulso del Cristo, si ha qualcosa che si può trasportare con sé nell’altro mondo, nel mondo soprasensibile.

 

• Quando il discepolo dell’occultismo esce fuori dal proprio uomo interiore fatto di movimento, gli muovono incontro sette figure. Egli fa la conoscenza di sette entità spirituali e sa che esse corrispondono ai suoi movimenti interni, cosi come il Sole, la Luna, e Venere corrispondono a ciò di cui abbiamo parlato ieri ed oggi. Impara a riconoscere che egli è cresciuto e germogliato dal nostro sistema planetario, che i pianeti quali astri fisici sono diretti da spiriti planetari e che il movimento dell’alzarsi in piedi può compiersi in lui solamente per il fatto che in lui domina lo spirito di Saturno, quello spirito che ha il suo teatro d’azione su Saturno, così come Lucifero lo ha su Venere.

 

Il discepolo dell’occultismo sa allora

• che i movimenti del suo pensiero sono in rapporto con il reggente di Giove, cioè lo spirito che governa Giove,

• che il movimento della parola è in relazione con il reggente di Marte,

• che il movimento del sangue è in relazione con il reggente del Sole,

• che tutto ciò che è movimento del respiro dipende dallo spirito reggente di Mercurio,

• che tutto ciò che è movimento delle ghiandole è in relazione con lo spirito reggente di Venere

• e, finalmente, che tutto ciò che è movimento di riproduzione è in rapporto con il reggente della Luna.

 

Egli sa pure però che tutti questi spiriti operano insieme, l’uno dentro l’altro, che la loro sede e il loro punto principale di inserimento è nell’uomo e che ogni movimento agisce sugli altri, che cioè nell’uomo lo spirito di Saturno opera di preferenza per mezzo del movimento della stazione eretta, ma prende parte indirettamente a tutti gli altri movimenti.

 

Una situazione degna di particolare attenzione è quella che si verifica quando questo spirito dirigente di Saturno dispiega le sue forze con speciale intensità nell’Ariete o nel Toro. Qui accade una situazione di particolare significato e, dal momento che ora sapete che gli spiriti che reggono i pianeti sono connessi con le parti della natura di movimento dell’uomo, possiamo solo fare l’esperienza che in ciò che abbiamo imparato a conoscere quali segni relativi alle parti della figura umana risiede il principio della vera astrologia.

 

• Vi basta sapere questo, sapere di che cosa si tratta, per conoscere il principio su cui si basa la vera astrologia,

che deriva dal fatto fondamentale che l’uomo è nato dal cosmo ed è un’appendice, un estratto dell’intero universo.

 

• Così come siamo dovuti salire in alto, fino alle stelle fisse, per comprendere la figura umana, e come abbiamo scoperto che essa è posta sotto l’influsso delle forze principali che emanano dal Sole, dalla Luna e da Venere, allo stesso modo troviamo ora che i sette spiriti planetari agiscono in maniera particolare sulla motilità interiore dell’uomo.

• L’uomo impara dunque a conoscere sette entità spirituali.

 

Ci troviamo qui di fronte ad un caso straordinariamente importante.

Notate bene: fra questi sette spiriti vi è anche lo spirito di Venere,

che abbiamo già imparato prima a conoscere come Lucifero.

• È veramente degno di nota, proprio significativo, quel che qui incontra il discepolo dell’occultismo.

 

Quando egli compie il primo passo nell’iniziazione, incontra Lucifero, e abbiamo visto che Lucifero gli mostra di se stesso la figura di cui parlammo ieri. Egli incontra in Lucifero l’essere che lo ha reso così orrendo. Ora, incontrando lo spirito di Venere, egli incontra di nuovo Lucifero, ma questi gli si presenta ora sotto tutt’altro aspetto. La seconda volta non s’incontra più la stessa figura che si è incontrata la prima volta. Si sa effettivamente che si tratta della stessa entità, che però si manifesta con due figure diverse.

 

L’iniziando riceve allora la conoscenza che Lucifero può mostrarsi in due forme.

La prima volta Lucifero si mostra al varcare la soglia, di cui abbiamo parlato ieri,

quando fa notare all’uomo che questi deve a lui l’immortalità e dice più o meno:

“Gli dèi ti hanno dato un corpo fragile, io ti ho dato l’immortalità”.

• Se allora ci si guarda attorno, ci si accorge che è il drago di cui abbiamo parlato.

Questa figura viene perciò chiamata la forma piccola del Guardiano della soglia.

 

• Al secondo gradino d’iniziazione ci appare qualcos’altro.

Ci accorgiamo che Lucifero può esercitare anche altre forze.

Se non potessimo esercitare tutte le forze di secrezione,

tutte le forze che emanano dal nostro sistema vascolare, non potremmo essere uomini.

Ciò sarebbe da escludersi.

 

Il movimento del sangue e il movimento del respiro da soli non possono mantenerci.

Il movimento degli umori, dei vasi, delle ghiandole, che è diretto da Lucifero-spirito di Venere,

deve pure essere presente.

• Questa è la differenza fra le varie tradizioni esoteriche possibili e quanto viene qui esposto: certo in queste tradizioni si è parlato di Lucifero e dei differenti spiriti planetari, ma queste cose non offrono una vera conoscenza.

 

La vera conoscenza non è proprio un gioco da bambini.

Essa ci mostra Lucifero come colui che ha degradato la figura umana,

ma anche come lo spirito necessario che – unico e solo – ci ha reso possibili come uomini.

 

• E ora sperimentiamo qualcosa di assolutamente straordinario nell’iniziazione.

Quando ci è riuscito di unirci saldamente al Cristo, di avvicinarci interiormente a Lui, in modo che Egli ci dia i mezzi per trasportare con noi il pensiero dell’io, la rappresentazione dell’io, la terrestre coscienza di sé nel mondo soprasensibile in cui siamo penetrati, possiamo presagire che la forza del Cristo abbia qualcosa a che vedere con la forza del Sole. A tutta prima, ne abbiamo solo un presentimento.

 

• Al primo gradino dell’iniziazione,

la sensazione del nesso fra la forza del Cristo e la forza spirituale del Sole non è molto più di un presagio.

• Al secondo gradino invece, essa si presenta a noi anche come una figura, quasi tangibile,

che già si può imparare a conoscere più da vicino, che ci riesce più chiara e più evidente nel mondo soprasensibile.

Al secondo gradino dell’iniziazione si arriva a conoscere meglio il Cristo soprasensibile,

il quale ci mostra come lo spirito reggente di Venere – che sappiamo essere Lucifero

venga da Lui designato come “fratello”.  Egli ce lo indica come uno spirito planetario come gli altri.

 

• Nel momento in cui Lucifero si palesa nel secondo gradino d’iniziazione,

egli si mostra come spirito planetario, fraternamente collocato in mezzo ai sette reggenti dei pianeti.

 

• Avanziamo così in un campo, nel quale impariamo a conoscere un collegio elevatissimo di sette spiriti planetari, reciprocamente uniti in un rapporto di assoluta fraternità. Il discepolo dell’occultismo si trova qui dinnanzi a uno scoglio pericoloso e deve approfondire molto la sua conoscenza per non arenarvisi, perché ciò che qui gli si presenta non deve da lui essere accettato senz’altro. Egli deve cercare di acquistarsi una conoscenza esatta delle cose su cui tutto ciò si fonda.