Responsabilità e abnegazione nei confronti della conoscenza spirituale per il bene di tutta l’umanità.

O.O. 130 – Cristianesimo esoterico e la guida spirituale dell’umanità – 19.09.1911


 

Considerando un po’ più in profondità gli insegnamenti che le potenze spirituali

– quelle potenze che ci sono più vicine di quanto non lo siano state nel XIX secolo –

possono impartirci, ci chiediamo: che cosa possiamo imparare?

 

Potremo apprendere anzitutto che compenetrandoci della scienza dello spirito,

infondendola nella nostra anima più profonda, nel nostro più profondo sentire,

avremo la possibilità di portare con noi nelle nostre incarnazioni successive,

dei contenuti che, altrimenti, non accostandoci ad essa, non potremmo acquisire.

 

Oggi non ci costringe davvero nessuno

a recepire come una dottrina astratta, come una teoria,

i contenuti che la scienza dello spirito può comunicarci.

 

Ciò che le vostre anime accolgono, che s’infonde in esse in modo teorico,

è destinato a divenire vita piena.

 

E ciò che così diventa vita agisce già oggi in varie persone,

già in questa incarnazione, o altrimenti nella prossima;

e diventa vita reale, immediata, una vita di cui possiamo farci un’idea

solo volgendoci pienamente a quello sguardo profetico che ci parla così:

“Dove va quest’evoluzione?”

Va con tutti i suoi frutti a trasfondersi nell’immediata esistenza esteriore.

 

E ciò che noi oggi possiamo solo dire, solo esprimere, solo incorporare nelle nostre parole,

diviene sguardo, nei più giovani e nei meno giovani, sguardo beatifico.

 

Tutti coloro che non sono ancora potuti pervenire

al calore e alla luce della scienza dello spirito al fine di attingerne per sé i frutti,

percepiranno l’azione beatifica di questo sguardo!

 

La personalità esteriore, in tutti i suoi aspetti, albergherà in futuro

quel fuoco in sé di cui quella che oggi è solo teoria è il combustibile.

 

Solo un piccolo gruppo di persone,

costituito da coloro che vogliono essere i veri portatori

di tutto ciò che in futuro dovrà fluire a tutti gli uomini,

sentirà l’esigenza dei frutti veri, autentici

dell’amore umano e della compassione umana.

 

Noi non apprendiamo la scienza dello spirito per un compiacimento o appagamento personale,

ne acquisiamo la conoscenza per giungere ad avere mani miti e benedicenti, mite lo sguardo

– che agisce già per il solo fatto di irradiare dagli occhi –

e per effondere quella di cui gli occhi sono la scaturigine,

la scaturigine di tutta quella che chiamiamo veggenza spirituale.

 

Le persone che, permeate da questi princìpi e sentimenti,

hanno la possibilità di vivere tanto vicini alla natura,

dovrebbero fin d’ora prestare attenzione

ai mutamenti generali che si stanno verificando nel tempo attuale

tutto sta cambiando!

 

La trasformazione è in atto; sta mutando, infatti, il macrocosmo.

 

È errato dire: la natura non compie dei salti. In natura, invece, i salti avvengono