Saturno, Giove, Marte, Mercurio, Venere

O.O. 13 – La scienza occulta nelle sue linee generali – (Osservazioni)


 

In singoli capitoli di questo libro è stato descritto come il mondo umano e l’uomo stesso attraversino stati diversi, a cui abbiamo dato i nomi di Saturno, Sole, Luna, Terra, Giove, Venere e Vulcano.

 

È stato anche accennato in quale rapporto l’evoluzione umana si trovi con i corpi celesti esistenti oltre alla Terra, che sono stati chiamati Saturno, Giove, Marte, e così via. Questi corpi celesti, naturalmente, sono anche in corso di evoluzione, e all’epoca attuale sono giunti a un grado di sviluppo per cui le loro parti fisiche si manifestano sotto forma di quei corpi celesti, chiamati dall’astronomia fisica: Saturno, Giove, Marte e via dicendo.

 

• Se ora si osserva l’attuale Saturno dal punto di vista della scienza dello spirito, esso è in certo qual modo una reincarnazione di ciò che era l’antico Saturno; esso si è costituito perché, prima della separazione del Sole dalla Terra, vi erano determinate entità che non potevano prender parte a quel distacco; esse avevano assimilato le proprietà adeguate allo stato di Saturno in misura troppo grande per potersi trovare a loro agio là dove dovevano principalmente svilupparsi le caratteristiche solari.

 

• L’attuale Giove si è invece costituito perché vi erano entità dotate di qualità che si potranno sviluppare soltanto sul futuro Giove dell’evoluzione generale. Veniva così costituita per loro una dimora nella quale tali entità potessero già anticipare l’evoluzione futura.

 

• Così Marte è un corpo celeste in cui dimorano entità le quali hanno attraversato l’evoluzione lunare in modo che un ulteriore progresso non sarebbe stato per loro possibile sulla Terra. Marte è la reincarnazione dell’antica Luna ad un gradino più elevato.

 

• L’attuale Mercurio è la dimora di esseri la cui evoluzione è più progredita di quella della Terra, in quanto essi hanno elaborato determinate facoltà terrestri in modo superiore a quello possibile sulla Terra.

 

• L’attuale Venere, allo stesso modo, è una anticipazione profetica dello stato di Venere futuro. Da tutto ciò risulta giustificato che le denominazioni degli stati che hanno preceduto la Terra e di quelli che la seguiranno, vengano scelte in conformità dei loro rappresentanti attuali nell’universo.

 

È più che naturale che siano recise le obiezioni contro queste considerazioni, da parte di chi voglia sottoporre al giudizio dell’intelletto, educato all’osservazione della natura esteriore, questo parallelo fra gli stati di Saturno, Sole, ecc., osservati soprasensibilmente, e i corpi celesti fisici dello stesso nome.

 

Ma come esiste la possibilità di crearsi, grazie ai metodi dell’indagine matematica, un’immagine del sistema solare che esprima gli eventi spazio-temporali, così la conoscenza soprasensibile è in grado di compenetrare l’immagine matematica di contenuto animico. E allora essa assume un carattere che rende lecito il parallelismo che è stato svolto più sopra.

 

Ora questa compenetrazione con un contenuto animico rappresenta effettivamente uno sviluppo diretto del modo di osservare strettamente scientifico. Questo metodo si limita attualmente ancora a cercare i reciproci rapporti fra Terra e sistema solare, secondo concetti puramente matematico-meccanici; continuando in questa direzione, la scienza avvenire giungerà per forza propria a concezioni che si amplieranno dall’elemento meccanico fino a quello animico.

 

Allo scopo andrebbe scritto un libro apposito per mostrare che, già in base alle concezioni scientifiche di oggi, dovrebbe avvenire un tale ampliamento (e sarebbe perfettamente possibile il dimostrarlo).

Qui non possiamo che accennare a tali possibili sviluppi, ma il fatto di accennarvi soltanto comporta la possibilità di non pochi malintesi.

 

Avviene che la scienza dello spirito spesso solo in apparenza si trovi in contrasto con la scienza naturale, perché quest’ultima non vuole ancora formare certi concetti che sono un’esigenza non soltanto della conoscenza soprasensibile, ma anche di quella che si attiene al sensibile.

 

Un osservatore oggettivo può scorgere nei risultati dell’indagine scientifica contemporanea numerosi accenni ad altri campi d’osservazione, puramente sensibili, che in futuro dovranno essere esplorati con criteri strettamente scientifici, e che mostreranno la piena conferma da parte della scienza naturale di ciò che si mostra all’indagine soprasensibile, in quanto questa si riferisce ad eventi sopra-sensibili ai quali corrisponde una manifestazione sensibile.