Saturno

O.O. 13 – La scienza occulta nelle sue linee generali – (IV)


 

Fin dal momento della separazione del Sole dalla Terra, alcune anime non avevano trovato posto adatto su quest’ultima; esse vennero trasferite, per poter proseguire nella loro evoluzione, su di un pianeta che si stava distaccando, sotto la direzione di entità cosmiche, dalla sostanza cosmica universale, della quale la Terra formava parte al principio della sua evoluzione fisica e da cui anche il Sole si era distaccato. Questo è il pianeta, la manifestazione fisica del quale è conosciuto dalla scienza come « Giove ».

 

(Noi parliamo qui dei corpi celesti, dei pianeti e dei loro nomi esattamente nel medesimo senso come ne parlava una scienza più antica; risulta dal discorso come le cose sono intese. Come la Terra fisica è semplicemente l’espressione fisica di un organismo spirituale-animico, così lo sono pure tutti gli altri corpi celesti; come il veggente, dicendo « Terra », non intende indicare il semplice pianeta fisico, e dicendo « Sole », non la sola stella fissa fisica, così, quando parla di « Giove » e di « Marte », egli intende riferirsi a vasti rapporti spirituali.

 

La forma dei corpi celesti ed i compiti ad essi assegnati sono naturalmente cambiati da quei tempi in poi, anzi sotto certi aspetti è cambiata anche la loro posizione nello spazio celeste; soltanto chi è capace di seguire con lo sguardo della conoscenza soprasensibile l’evoluzione di quei corpi celesti, risalendo fino a un remotissimo passato, può rintracciare il rapporto dei pianeti attuali con i loro predecessori).

 

Su Giove, le anime di cui abbiamo parlato continuarono dapprima ad evolversi, ma più tardi, quando la Terra si fu sempre più solidificata, divenne necessario preparare ancora un’altra dimora per le anime che avevano bensì la capacità di dimorare per un dato tempo nei corpi solidificati, ma ormai non potevano più risiedervi perché la solidificazione ne era troppo accentuata.

 

Fu « Marte » che offerse a queste anime un ambiente adatto per la loro evoluzione ulteriore. Già quando ancora la Terra era unita con il Sole e assorbiva i suoi elementi gassosi, avvenne che le anime non risultassero adatte a partecipare all’evoluzione terrestre; venivano troppo toccate dalla figura corporea terrestre, e dovettero perciò essere sottratte fin da quel tempo all’influsso diretto delle forze solari; fu perciò necessario che queste agissero su di loro dal di fuori. Quelle anime trovarono allora su « Saturno » l’ambiente adatto alla loro evoluzione.

 

Nel corso dell’evoluzione terrestre, perciò, il numero delle forme umane andò diminuendo; si presentavano forme in cui non si erano incarnate anime umane. Queste forme potevano accogliere soltanto dei corpi astrali, così come ne avevano accolti sull’antica Luna i corpi fisici e i corpi vitali degli uomini.

 

Mentre la Terra si andava spopolando dei suoi abitatori umani, questi esseri vi si insediavano; alla fine tutte le anime umane avrebbero dovuto abbandonare la Terra, se con il distacco della Luna non fosse stata data la possibilità alle forme umane, ancora capaci di albergare delle anime umane, di sottrarre durante la vita terrestre il germe umano alle forze lunari emananti direttamente dalla Terra, e di lasciarlo maturare in se stesso fino al momento in cui fosse poi possibile di esporlo a quelle forze.

 

Finché il germe umano si organizzava nell’interiorità dell’uomo, esso rimase sotto l’influsso degli esseri che, sotto la guida del loro capo più possente, avevano staccato la Luna dalla Terra per far superare a questa un momento critico della sua evoluzione.