Se qui sulla Terra non si giunge a un rapporto con Cristo, allora nel mondo superiore non si sperimenta Cristo

O.O. 140 – Ricerche occulte sulla vita fra morte e nuova nascita – 05.04.1913


 

Dunque, per un periodo dopo la morte, l’uomo è ancora collegato direttamente con la Terra. Poi però egli deve espandersi entro il mondo spirituale, deve divenire un cittadino del mondo spirituale. A ciò deve essere preparato, deve avere ricettività e comprensione per il mondo spirituale.

Giunge ad esempio una fase dove per l’indagine animica, quando vengono osservati i defunti, si presenta una grande differenza fra quelle anime che sulla Terra hanno coltivato disposizioni e sentimenti morali, e quelle che hanno vissuto quaggiù senza sentimenti morali.

Se qui l’uomo non ha avuto cura di alcuna sensibilità morale, sarà allora come un eremita, nell’aldilà non troverà la via verso altri esseri umani né verso le Gerarchie superiori. La coscienza dell’uomo non si estingue mai; però, quel che in tal caso lo attende è un sentimento di solitudine.

La possibilità di vivere insieme ad altri esseri, da un certo tempo dopo la morte in poi – il periodo che si chiama fase di Mercurio -, l’uomo se l’acquisisce per mezzo della vita morale. Sicché si può dire che è il modo in cui l’uomo ha vissuto sulla Terra a determinare se nella fase di Mercurio egli viva in eremitica e terribile miseria, oppure se trovi il contatto, il rapporto con anime umane e con entità del mondo superiore.

 

Viene poi un periodo al quale l’uomo va preparato in un altro modo, e nel quale egli di nuovo si condannerebbe alla solitudine, se non avesse sviluppato quaggiù sulla Terra sentimenti religiosi.

Questo periodo viene chiamato fase di Venere. Chi non abbia sviluppato in sé sentimenti religiosi si sente cieco e sordo nei riguardi di quanto si trova attorno a lui.

 

In seguito giunge un tempo riguardo al quale, per non divenire insensibile verso le entità del mondo superiore, l’uomo deve prepararsi avendo piena comprensione per tutte le religioni. Si tratta della fase del Sole. Qui sulla Terra viene preparata tramite una comprensione nei confronti di tutto ciò che è umano, nei confronti delle varie confessioni religiose.

Per la fase solare, nei tempi antichi era sufficiente se un uomo aveva la religione di Brahma, un altro quella di Lao Tse e così via. Ma ora, per come i tempi si sono evoluti, gli uomini a causa delle confessioni religiose stanno l’uno contro l’altro, e così la fase solare non può venir attraversata nel giusto modo.

Qui è necessaria una percezione spirituale: il periodo solare, che l’uomo deve attraversare tra morte e nuova nascita, è tale per cui si sente di essere entrati in un mondo nel quale, a seconda di come si è predisposti, un certo luogo ci appare vuoto oppure no.

 

Se vogliamo capire grazie a che cosa non lo scorgiamo vuoto, dobbiamo comprendere il mistero del Golgota. Nell’impulso di Cristo si trova la possibilità di comprendere ogni umano sentire. Il cristianesimo è già una religione universale, non è una religione di stirpe, di razza, o una religione nazionale come lo sono l’induismo o altre religioni. Se i popoli mitteleuropei avessero mantenuto le loro antiche religioni di stirpe, oggi renderemmo ancora culto a Wotan, a Thor e così via. Ma i popoli europei hanno assunto il credo del cristianesimo. Non si è però cristiani, in senso vero e proprio, perché si sostiene questo o quel dogma cristiano, ma perché si sa che Cristo è morto per tutti gli uomini.

 

Soltanto a poco a poco gli uomini impareranno a comportarsi da cristiani. Se oggi un europeo arriva in India, di norma ciò che egli professa è una fede a parole. Il giusto sentimento che però si deve avere è questo: ovunque, sulla Terra, si incontri un’anima umana, si può trovare l’impulso di Cristo. L’induista non crederà che il suo dio viva in tutti gli esseri umani. Il cristiano sa che Cristo vive in tutti gli uomini. La scienza dello spirito mostrerà che il cristianesimo giustamente inteso contiene il nocciolo di verità di tutte le religioni e che ogni religione, quando diventa consapevole del proprio nucleo di verità, conduce al mistero del Golgota.

 

Se si considera un altro iniziato o un qualsiasi altro fondatore di religioni, è chiaro che egli vuole annunciare qualcosa dai mondi spirituali, essendo passato attraverso l’iniziazione. Non comprende veramente Cristo colui che non vede con chiarezza che Cristo sulla Terra non ha attraversato alcuna iniziazione; piuttosto, fu per il fatto di essere qui che egli fu iniziato, e riunificò in sé ogni cosa.

Se come veggente si volge lo sguardo alla vita di Budda e la si osserva, allora cosa fosse il Budda diventa proprio molto più chiaro nel mondo spirituale. Per la vita di Cristo non è così. La vita di Cristo è tale per cui bisogna conseguire un rapporto con essa già qui sulla Terra, per comprenderla nel mondo spirituale.

Se non ci si acquisisce quaggiù un tale rapporto, allora quando si viene iniziati si può vedere tutto il possibile, ma non si riesce a scorgere Cristo se non si è acquisita una relazione con lui a partire dalla Terra.

Per questo così pochi comprendono il mistero del Golgota. Esso fa del Cristo un’entità che ha pari valore per l’uomo primitivo e per il più alto iniziato. L’anima umana più primitiva può avere un rapporto con Cristo, e anche l’iniziato deve trovarlo.

 

Si vengono a conoscere molte cose quando si entra nei mondi superiori, una cosa soltanto non c’è, una cosa non la si impara: si tratta della morte. La morte esiste soltanto nel mondo fisico. Nel mondo spirituale c’è certamente la trasformazione, ma la morte no. Sicché possiamo dire che tutti quegli esseri spirituali che non vengono mai sulla nostra Terra, e restano soltanto nei mondi spirituali, non passano attraverso la morte.

Cristo è divenuto concittadino degli uomini sul piano fisico, e ciò che si è svolto sul Golgota fa sì che, se si comprende l’unica morte fra gli dèi, nel periodo solare non si resti a mani vuote. Gli altri iniziati sono uomini che si sono evoluti in modo particolare attraverso diverse vite terrene. Cristo non fu in precedenza sulla Terra come Cristo, era piuttosto in mondi nei quali la morte non esiste. Tra i suoi pari egli è l’unico che fece conoscenza con la morte. Per questo, per venire a conoscere Cristo si deve comprendere la sua morte. Ed essendo la morte la cosa essenziale, il mistero del Golgota può venir compreso soltanto qui sulla Terra, dove la morte esiste.

 

Se qui sulla Terra non si giunge a un rapporto con Cristo, allora nel mondo superiore non si sperimenta Cristo; allora nella fase del Sole troviamo il suo posto vuoto. Ma se prendiamo con noi l’impulso di Cristo, allora il trono solare non appare vuoto, allora troviamo Cristo coscientemente.

Per la nostra odierna evoluzione dell’umanità è importante che a quel punto noi troviamo Cristo nel mondo spirituale, riconoscendolo. E perché?

 

Ecco, quando attraversiamo la fase solare, siamo entrati gradualmente in un mondo dove dipendiamo dalla luce spirituale. In precedenza, prima del periodo del Sole, abbiamo ancora le ripercussioni della Terra, di ciò che personalmente siamo stati, e cioè sentimenti morali e religiosi. Adesso ci occorre di più. Ora abbiamo bisogno della capacità di guardare a quello che c’è nel mondo spirituale, e che quaggiù non può ancora venir predisposto in noi; ora dobbiamo infatti attraversare mondi di forze di cui qui non si può sapere nulla.

Quando l’uomo con la nascita entra nella vita, il suo cervello non è sviluppato. Se lo deve prima elaborare secondo quel che si è acquisito in vite precedenti. Perché se si necessita di un dato tipo di capacità, allora non basta essersele acquisite, ma si deve anche sapere come deve essere costruito l’organo fisico che occorre per esse.

 

C’è una guida importante, ma molto pericolosa.

• Qui sulla Terra resta inconscia, ma diviene indispensabile dal periodo solare in poi: Lucifero.

Vagheremmo nel buio se Lucifero non ci si accostasse.

Però, possiamo camminare a fianco di Lucifero solo se abbiamo la conduzione di Cristo.

• Tutti e due, a quel punto, dopo il periodo solare guidano l’uomo oltre,

attraverso l’esistenza che segue, cioè le fasi di Marte, Giove e Saturno.

In queste fasi, successive a quella solare, l’uomo s’incontra con le forze che gli occorrono per la nuova incarnazione.