Se si vuole vedere il solo corpo fisico, occorre prima allontanare il corpo astrale

O.O.99 – La saggezza dei rosacroce – 22.05.07


 

Impareremo a conoscere la natura umana completa, quale ci appare;

esamineremo il corpo fisico che ognuno crede di conoscere e che in realtà non conosce.

 

• Come non si può vedere l’ossigeno nell’acqua perché bisogna prima separarlo dall’idrogeno,

così in un uomo che ci stia dinanzi non si vede il solo corpo fisico.

L’uomo è composto di corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e delle altre parti della sua natura superiore,

appunto come l’acqua è costituita di ossigeno e idrogeno; nell’uomo si vede la riunione di tutte queste parti.

 

• Se si vuole vedere il solo corpo fisico,

occorre prima allontanare il corpo astrale, come avviene nel sonno senza sogni.

Il sonno è una specie di superiore separazione chimica del corpo astrale (con le parti più elevate della natura umana)

dal corpo eterico e dal corpo fisico.

• Ma neppure nel sonno si vedrà il solo corpo fisico;

soltanto con la morte, quando anche il corpo eterico si sia allontanato, il corpo fisico resta isolato.

 

Questo fatto ha un’immediata importanza pratica, e un esempio servirà a chiarirne il significato: prendiamo una qualsiasi parte del corpo astrale; nel lontanissimo passato, le percezioni chiaroveggenti ottuse ed indistinte dell’uomo, immagini ben diverse da quelle attuali, s’imprimevano nel corpo astrale.

 

Una volta per esempio le immagini delle tre dimensioni spaziali, lunghezza, larghezza e altezza, s’impressero nel corpo astrale.

L’immagine dello spazio tridimensionale, immessa nel corpo astrale dall’ottusa chiaroveggenza originaria, si trasmise da questo al corpo eterico.

Come un sigillo s’imprime nella ceralacca liquida,

così l’immagine astrale s’imprime nel corpo eterico per elaborare poi plasticamente le forme del corpo fisico.

In questo modo l’immagine dello spazio a tre dimensioni produce un organo in un determinato punto del corpo fisico.

 

Dapprima dunque nel corpo astrale esisteva un’immagine delle tre linee spaziali, disposte ad angolo retto fra di loro; l’immagine s’impresse poi nel corpo eterico come un sigillo nella ceralacca, e una certa parte del corpo eterico elaborò praticamente un organo all’interno dell’orecchio umano: i tre canali semicircolari.

Oggi tutti hanno quei tre canali, e se essi vengono lesi l’uomo non sa più orientarsi nello spazio, è preso da vertigini, non può più stare ritto. Così sono connesse le immagini del corpo astrale con le forze del corpo eterico e con gli organi del corpo fisico.

 

Tutto il corpo fisico umano, nelle sue forme plastiche, è il risultato

• delle immagini del corpo astrale  • e del complesso delle forze del corpo eterico;

nessuno potrà quindi capire il corpo fisico se non conosce prima il corpo astrale e l’eterico.

Il corpo astrale è il predecessore del corpo eterico, e questi a sua volta lo è del corpo fisico.

 

Così la cosa si complica. I tre canali semicircolari sono un organo fisico come lo è il naso; tutti i nasi sono differenti gli uni dagli altri, ma si potranno riscontrare delle somiglianze fra i nasi dei genitori e quelli dei figli. Se si potessero studiare i tre canali semicircolari dell’uomo, vi si riscontrerebbero uguali somiglianze e differenze come tra i nasi, e si costaterebbero anche qui delle analogie fra i canali semicircolari di un uomo e quelli di suo padre o di sua madre.

 

Non si eredita invece l’elemento profondo spirituale ed eterno che passa attraverso le incarnazioni. Il talento specifico, l’attitudine particolare non dipendono dal cervello; la logica, per esempio, è la stessa sia nella matematica sia nella filosofia o nella vita pratica. Le differenze di attitudini si manifestano soltanto allorché la logica viene applicata ad argomenti per la cui conoscenza, ad esempio, siano necessari i canali semicircolari. Così la capacità matematica si manifesta soprattutto nelle persone in cui questi organi sono particolarmente sviluppati; ne è un esempio la famiglia Bernoulli, nella quale apparvero uno dopo l’altro valenti matematici. Un’individualità potrebbe avere molta disposizione per la musica o per qualsiasi altra cosa, ma se non nasce in un corpo che possa ereditare le forme e gli organi necessari, non potrà esplicare le sue attitudini.

 

Non si può quindi conoscere il mondo dal punto di vista fisico, se non si impara come esso sia costituito.

Il rosacroce non ha il compito di ritirarsi dal mondo fisico: farebbe anzi male, perché il suo dovere è appunto di spiritualizzarlo.

Deve invece ascendere alle regioni più alte della vita spirituale

e, con le cognizioni ivi acquisite, lavorare attivamente in tutto il mondo fisico, soprattutto fra gli uomini.

 

Questo è l’atteggiamento dei rosacroce, la conseguenza immediata della loro sapienza.

Studieremo dunque questa sapienza, adatta a farci capire le più piccole cose,

ricordando che nel mondo le piccole cose sono importanti per le grandi

e che le prime, messe al loro vero posto, possono guidare alle più alte mète.