Segni ed evoluzione dei tre Logoi nell’umanità

O.O. 104 – L’Apocalisse – Segni ed evoluzione dei tre Logoi nell’umanità


 

Scritto di Rudolf Steiner per Edouard Schuré del maggio 1906

 

La costituzione del mondo risale a una triade.

 

Nel sistema evolutivo umano, dal primo germe del divenire umano fino al suo completo sviluppo, vanno distinti:

tre stati di coscienza come prima triade.

 

• Il primo di tali stati di coscienza è più o meno ottuso (di sonno), perché l’io non è ancora nato. A questo gradino l’uomo è ancora una parte di un “io” superiore; è chiaroveggente, ma non può considerare come propri i contenuti della sua veggenza.

• Il secondo stato di coscienza viene prodotto a seguito della nascita dell’io. Tale stato superiore è ottenuto perché va perduta la chiaroveggenza. Inizia la visione del mondo esterno.

• Il terzo stato di coscienza si produce perché nell’io ricompare la chiaroveggenza, e quindi l’uomo acquisisce una veggenza auto-cosciente.

 

Nella scrittura occulta il primo stato di coscienza viene indicato con: •, vale a dire irraggia da un punto assoluto la coscienza che fluisce nel mondo: O (circolo).

In ognuno di questi tre stati di coscienza vanno distinti tre gradini inferiori, vale a dire:

 

 

 

Però il primo stato di coscienza passa in via continuativa nel secondo, e altrettanto il secondo nel terzo; di conseguenza i gradini inferiori III e IV e poi VI e VII si compenetrano, e ne deriva il quadro seguente:

 

 

Dal numero nove si forma così il numero sette.

Si svolgono così i sette stati di coscienza:

 

 

Oggi l’uomo è nel 4.

In precedenza si era svolto il 3, a sua volta costituito da due gradini inferiori;

seguirà il 5 che a sua volta è costituito da due gradini inferiori.

Indicando il mero stato di coscienza della Luna con III e il mero stato di coscienza della Terra con V,

fra i due vi è qualcosa che va indicato come coscienza di Marte.

E questo perché, prima che la Terra si separasse dalla Luna e dal Sole, essa ebbe un incontro con Marte.

Un incontro analogo si ha con Mercurio; VI è lo stato di coscienza di Mercurio.

Si prenda ora la somma degli stati di coscienza che l’uomo ha attraversato fino ad ora.

Sono V fino alla coscienza della Terra; ne viene il segno:

È un segno chiuso perché, senza l’aggiungersi della coscienza di Mercurio, l’uomo si sarebbe indurito in se stesso. Senza la guida divina (Mercurio), alla quale ora si affida, l’uomo sarebbe giunto a un vicolo cieco della sua evoluzione.

Ognuno dei sette stati di coscienza deve attraversare sette stati di vita. Vi sono quindi:

 

 

Abbiamo quindi 7X7 stati dì vita per tutta l’evoluzione umana: 7 X 7 = 49

La cosa va pensata nel senso che durante i primi stati di coscienza il germe umano non può ancora sviluppare una vita propria. Da precedenti evoluzioni è rimasta una vita residua che a poco a poco si spegne e che viene sostituita da una vita puramente umana. Se ne può fare questo schizzo:

 

 

in cui la vita pre-umana viene del tutto superata e in cui la vita solo umana diviene l’evoluzione dell’uomo.

 

Vi è cioè nell’evoluzione umana un punto in cui, nell’ambito di tutto il sistema planetario, entra la vita propria del sistema al posto di quella di un sistema precedente. Tale punto nella storia è l’evento del Cristo

In questo senso esso determina il centro dell’evoluzione dell’umanità.

 

Gli stati di vita si svolgono a loro volta in stati di forma; ognuno dei 49 stati di vita ha sette stati di forma, e per tutta l’evoluzione si ha dunque: 49 X 7 = 343 gradini = 7x7x7.

Però anche gli stati di forma non sono fin dall’inizio propri dell’uomo; derivano da un sistema precedente.

• Si designa macrocosmo tutto ciò che si riferisce a stati di forma derivati da un sistema precedente.

• Costituiscono il microcosmo gli stati di forma creati dall’uomo stesso.

 

Si può parlare di un microcosmo solo da quando lo spirito umano diviene formativo,

come in precedenza era formativo lo spirito divino (spirito del mondo).

Il passaggio è l’anima del mondo, lo spirito divino, che lentamente si individualizza.

 

Nell’esoterismo cristiano si indica

• lo stato di coscienza         come        Padre                         A

• lo stato di vita                   come        Figlio o Parola          B

•  lo stato di forma              come        Spirito Santo            C

 

                                                A    primo      Logos

La teosofia chiama                 B     secondo   Logos

                                                C     terzo        Logos

 

Ne deriva il seguente quadro generale dell’evoluzione, riflettendo che

• il primo Logos si manifesta nell’uomo come    atma        

• il secondo Logos si manifesta nell’uomo come budhi 

• il terzo Logos si manifesta nell’uomo come      manas. 

 

 

Quando di questi 343 gradini (7x7x7) ne saranno trascorsi 216 (6X6X6 = 666),

vale a dire dopo 5 pianeti (Saturno, Sole, Luna, Terra, Giove), si sarà in Venere;

quando in esso saranno trascorsi 5 stati di vita, vale a dire nel sesto stato di vita di Venere;

e quindi nel sesto stato di forma del sesto stato di vita, si sarà separato dall’evoluzione della Terra tutto quanto

non potrà raggiungere la perfezione; il numero 666 = 216 è quindi il numero critico dell’evoluzione (Apocalisse).

 

Uno stato critico si avrà però anche (sia pure più piccolo di quello prima indicato) quando il numero evolutivo è 666,

ad esempio nella sesta sottorazza della sesta razza radicale del sesto pianeta, calcolando anche Marte e Mercurio,

cioè nel seguente ciclo:

 

  1. – Saturno
  2. – Sole
  3. – Luna
  4. – Marte
  5. – Terra
  6. – Mercurio; questo influsso sarà già grande nella prossima sesta sottorazza

 

L’umanità arriverà allora già a un punto critico della sua evoluzione.

Queste conferenze tenute da Rudolf Steiner furono stenografate e poi trascritte da Walter Vegelahn di Berlino. Va tenuto presente che nel testo stenografico e quindi nel testo vi sono lacune. Di conseguenza vi possono essere passaggi di difficile comprensione, ad esempio in quello relativo al numero 666. Si veda in merito la nota di pag. 219/221.

Quando tenne queste conferenze, Rudolf Steiner operava ancora con la sua scienza dello spirito orientata antroposoficamente entro la Società Teosofica, e usava quindi le parole “teosofia” e “teosofico” nel senso della sua indagine spirituale. Secondo sua successiva indicazione le due parole vanno sostituite con “antroposofia” e “antroposofico”.

 

NB: I disegni fatti alla lavagna da Rudolf Steiner durante le conferenze furono riportati dallo stenografo e poi eseguiti per la stampa da Leonore Uhlig.