Si chiama « iniziato » chi ha conseguita la facoltà di distinguere fra di loro i diversi esseri ed eventi dei mondi superiori

O.O. 15 – Direzione spirituale dell’uomo e dell’umanità – II° Capitolo


 

Nell’esoterismo si chiama « chiaroveggente » un uomo capace di guardare nel mondo spirituale.

Ma non basta essere chiaroveggente; si potrebbe esserlo, senza saper distinguere.

 

• Si chiama « iniziato » chi ha conseguita la facoltà

di distinguere fra di loro i diversi esseri ed eventi dei mondi superiori.

L’iniziazione procura la possibilità di distinguere tra le diverse specie di entità.

È quindi possibile che qualcuno sia veggente per i mondi superiori, senza per questo essere un iniziato.

 

Per i tempi antichi la distinzione fra i diversi tipi di entità non aveva una tale importanza,

perché quando le antiche scuole occulte avevano portato un discepolo alla chiaroveggenza

il pericolo dell’errore non era molto grande.

 

Oggi invece questo pericolo esiste in misura notevole.

• Perciò in ogni disciplina occulta si dovrebbe porre la massima attenzione

a che, in aggiunta alla facoltà della chiaroveggenza, venga sempre acquisita anche l’iniziazione.

 

• Nella stessa misura in cui diviene chiaroveggente,

l’uomo deve diventare capace di distinguere fra le diverse specie di entità e di processi soprasensibili.

 

• Il compito particolare di creare un equilibrio fra i due princìpi della chiaroveggenza e dell’iniziazione

si è imposto nei tempi più recenti alle potenze che dirigono l’umanità.

 

• Queste realtà dovettero necessariamente essere tenute presenti

dalle guide della disciplina spirituale, a partire dall’inizio dei tempi moderni.

 

• Perciò l’indirizzo spirituale che è adeguato al nostro tempo

si attiene al principio di stabilire sempre un corretto rapporto tra chiaroveggenza e iniziazione.