Sorat ed il numero 666

O.O. 346 – Apocalisse ed agire sacerdotale – 12.09.24


 

Sommario: Relazione del Cristo con il Sole. Genio solare e demone solare. Sorat ed il numero 666. L’anno 1998. La necessità di tendere alla spiritualità. Misteri: di Cristo, di Michele e di Sorat. (Apocalisse)

 

Miei cari amici! Se poniamo di fronte alle nostre anime i punti cardine in cui lo scrittore dell’Apocalisse fa culminare la rappresentazione delle sue visioni, come già abbiamo fatto con qualcuna di esse, poi si delineerà a noi brevemente l’intera composizione e il progressivo contenuto di questo libro. Perciò, è necessario che oggi continuiamo a trattare questi punti cardine e domani realmente ne cominciamo a chiarire il contenuto progressivo.

 

Ieri ho posto l’attenzione come di fronte allo scrittore dell’Apocalisse, in un certo modo, stia di fronte agli occhi il modo in cui nella Cristianità – che egli percepisce come reale Cristianità – faccia irruzione qualcosa che vuole portare questa Cristianità alla decadenza del Principio-Cristo e riportarla al Principio del Padre, qualcosa che, se vincerà potrà assumere in questo periodo solo forme materialistiche.

 

Lo scrittore dell’Apocalisse vede cose ed avvenimenti secondo il segreto del numero. Si potrebbe ben dire che egli vede e percepisce, secondo il segreto del numero. E come il musicista percepisce le consonanze dei toni secondo il segreto dei numeri, ma ne diviene consapevole, in certe parti in massimo grado, così lo scrittore dell’Apocalisse sente più o meno coscientemente, guardando tali segreti, come essi siano legati al numero 666.

Ora si tratta che noi stessi gettiamo uno sguardo all’interno del cosmo, per trarre ancor più dal cosmo stesso questi segreti del 666.

 

Pensiamo al fatto che tutta la rivelazione cristiana è propriamente una rivelazione solare,

al fatto che Cristo è l’essere che proviene dal Sole

e che questi, in un certo qual modo, manda innanzi a sè Michele con le sue schiere

– così come in tempi antichi Geova mandava innanzi a sè Michele.

 

Poniamo di fronte alla nostra anima il fatto che noi stessi viviamo nell’epoca di Michele,

e allora ciò che è connesso con l’impulso del Cristo, come mistero solare

lo potremo porre di fronte alla nostra anima in una maniera assolutamente profonda.

Nella lotta contro il cristianesimo, nelle profondità dell’anima umana avrà sempre importanza il fatto

che – per combatterlo – lo spirituale del cristianesimo stia in rapporto con il Sole.

 

Per gli avversari del Cristianesimo, non vi potrebbe essere cosa più importante

che quella che gli uomini perdano del tutto la concezione del Sole come essere spirituale

e trattino sulla concezione del Sole soltanto nel suo essere fisico,

come già caratterizzato da altre parti in queste conferenze.

• In effetti, nell’irrompere dell’arabismo si presentò il grande pericolo

di dimenticare il segreto del Sole come il segreto del Cristo

e di dare all’intera evoluzione dell’umanità una direzione diversa da quella che è la direzione di Michele,

che deve preparare soprattutto per la comprensione umana, per l’umanità, l’evoluzione del Cristo.

 

Per lo scrittore dell’Apocalisse, che vede dietro le quinte dell’evoluzione storica esteriore, ciò che accade esternamente nell’ordinamento mondiale ha luogo a cagione di avvenimenti sovrasensibili.

E per una volta vogliamo osservare questi avvenimenti sovrasensibili che lo scrittore dell’Apocalisse scorge dietro gli avvenimenti esterni.

 

Considerando le stelle del nostro sistema planetario ed escludendo il Sole, abbiamo in ognuno di questi pianeti, in un certo senso, una riunione di entità. Sulla Terra abbiamo una riunione di uomini nella loro evoluzione. E se vogliamo farci una rappresentazione dell’uomo che entra profondamente nell’anima, possiamo prendere in considerazione un momento storico successivo dell’evoluzione, in cui l’umanità avrà raggiunto un gradino superiore rispetto quello attuale. Possiamo porre, per esempio, per una volta di fronte alla nostra anima l’evoluzione di Vulcano che seguirà l’evoluzione terrestre.

 

Miei cari amici, potete immaginarvi che tipo di rappresentazione qualcuno della Terra dovrebbe ricevere come rappresentazione spirituale, se avesse di fronte a sé un corpo cosmico che contiene l’insieme degli uomini di Vulcano. E tuttavia sarebbe la Terra con i suoi uomini, soltanto in un altro stadio.

 

È di grande importanza per l’anima umana

che essa si rappresenti la Terra in questo modo, come una cosa tutta intera,

che essa prenda non soltanto lo stato attuale dell’umanità sulla Terra,

bensì anche quello che già è contenuto in germe nello stato attuale,

che essa scorga ciò che l’uomo porta in sè e che perciò anche è: l’uomo nello stato di Vulcano.

 

Guardando gli altri pianeti, abbiamo ovunque una simile riunione di entità: Dobbiamo dire, che la Terra ha la caratteristica di essere il posto adatto allo sviluppo proprio dell’uomo, e per questo si trova nel centro. Abbiamo gli altri pianeti, come, per esempio, il Giove attuale che ci indica come la sua entità sia di tutt’altra specie. Incontriamo queste entità quando elaboriamo il nostro karma fra morte ed una nuova nascita.

 

Rappresentandoci questo insieme di esseri che agiscono, in relazione con i singoli pianeti incluso il Sole, riceviamo poi ciò che, come spiritualità di ognuno di questi pianeti, fino al quattordicesimo secolo dagli stessi maestri religiosi cattolici veniva visto come l’intelligenza dei pianeti stessi.

 

Possiamo parlare dell’intelligenza dei pianeti come di una realtà,

così come possiamo parlare dell’umanità terrestre come l’intelligenza della Terra.

Ed ognuno di questi pianeti non ha soltanto una sua intelligenza,

ma anche un suo demone; e questo sapevano, come già detto,

i maestri religiosi fino al quattordicesimo, quindicesimo secolo.

La riunione degli oppositori delle intelligenze su di un pianeta, sono demoni.

 

Ed è così anche per il Sole.

Se vediamo nel Cristianesimo preferibilmente un’evoluzione nel senso del Genio solare, l’intelligenza solare,

così dobbiamo vedere in ciò che si contrappone all’evoluzione del Cristianesimo, il demone solare.

E questo vide lo scrittore dell’Apocalisse.

Egli vide dietro le quinte di ciò che accadde, mentre il Cristianesimo da Roma fuggiva in Oriente,

e vide il Cristianesimo prendere altre forme del conoscere.

Vide irrompere in questo Cristianesimo, minacciato da due parti, il potente principio oppositore dell’arabismo.

 

E mentre vedeva dietro le quinte delle imprese esteriori arabe e mussulmane

gli era chiaro che qui il demone solare lavora contro il genio solare, l’intelligenza solare.

Il demone solare doveva porsi, perciò, come ciò che così agisce e vive contro il principio cristiano nell’uomo

in modo tale che l’uomo, se si dà a questo demone solare,

non voglia raggiungere il collegamento con la divinità del Cristo, ma voglia rimanere nella subumanità.

 

Se gli fosse stato chiesto, lo scrittore dell’Apocalisse avrebbe chiamato, secondo la sua disposizione animica,

i rappresentanti in Europa dell’arabismo “gli uomini datisi al demone solare”.

 

E a lui era chiaro che, da questo arabismo,

sale tutto ciò che viene all’uomo come animalità, nei pensieri

e poi, progressivamente, anche negli impulsi di volontà.

Le cose che accadono nel mondo come realtà sono tali

che non sempre si vedono causa ed azione una accanto all’altra;

non si vede l’intenzione e ciò che l’intenzione prende in considerazione.

 

Per questo motivo ci si può chiedere:

Che sarebbe successo se l’arabismo, l’insegnamento del demone solare avesse vinto completamente?

• L’umanità sarebbe stata dispensata dal vivere quelle condizioni nel modo in cui esse devono venire vissute dall’uomo, quando si devono capire l’agire del karma a partire da incarnazioni precedenti, o la transustanziazione.

• Infine, ciò che fluì dall’arabismo era rivolto contro la comprensione della transustanziazione.

 

Certo, dai fatti esteriori non sembra così, ma il demone solare ha l’intenzione,

nel fare valere solo il principio del Padre, le connessioni di natura,

di spazzare via dalle concezioni umane ogni sorta di relazione

che è attiva in massimo grado in un sacramento come la transustanziazione.

 

E così, per lo scrittore dell’Apocalisse, il demone solare è particolarmente attivo attorno l’anno 666.

Egli lo descrisse in modo tale che ogni iniziato lo riconosca.

Poi, ognuna di questi esseri spirituali che si chiamino intelligenze dei pianeti, le intelligenze del Sole, i demoni dei pianeti e i demoni del Sole, avevano nei misteri, in cui erano presenti essenzialmente per importanti motivi, il loro segno chiave, ed il demone solare ha questo segno:

 

• Lo scrittore dell’Apocalisse descrive il demone solare come la bestia con le due corna.

 

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In epoca latina, quando nel linguaggio misterico l’ellenismo si legò con l’elemento latino, si aveva un modo di leggere che nei numeri vedeva qualcosa di già esteriorizzato. Però nei numeri leggeva ancora.

Lo scrittore dell’Apocalisse si servì del particolare modo di leggere che era usuale al suo tempo. Scrive il numero 666. Lo scrive con lettere ebraiche:

 

 

Scrive queste lettere dandole il loro valore numerico e si deve leggere da destra a sinistra. Le consonanti, a cui si devono esprimere le corrispondenti vocali, producono il nome del demonio che possiede questo segno del demone solare: Sorat.

Egli è in questo tempo il demone solare e lo scrittore dell’Apocalisse descrive questo segno e lo possiamo riconoscere esattamente.

• Lo scrittore dell’Apocalisse vede tutto ciò che, a questo modo si oppone al Cristianesimo – come l’arabismo – come influsso di quello spirituale che viene rappresentato attraverso Sorat, il demone solare.

 

Miei cari amici, il numero 666, si è presentato

• una volta al tempo in cui l’arabismo confluisce nel Cristianesimo,

per imprimere nella cultura occidentale il sigillo del materialismo

• e si è presentato una seconda volta dopo ancora 666 anni: nel 1332, nel quattordicesimo secolo.

 

Qui, dai flussi degli avvenimenti mondiali, abbiamo una nuova comparsa della bestia. A chi guarda, come lo scrittore dell’Apocalisse, gli accadimenti del mondo appaiono come un fluire continue di epoche di 666. La bestia si leva minacciando il Cristianesimo nella sua ricerca verso una vera umanità, facendo valere la bestialità contro l’umanità; si erge Sorat.

• Nel quattordicesimo secolo vediamo levarsi di nuovo Sorat, l’oppositore.

 

• Fu il tempo in cui, a partire da profonde motivazioni di carattere animico, molto più che a partire dall’orientalismo, l’ordine dei templari in Europa, voleva fondare una visione solare del Cristianesimo, una visione del Cristianesimo, che volgesse nuovamente lo sguardo al Cristo come essere solare, come essere cosmico, una visione che conoscesse di nuovo qualcosa della spiritualità dei pianeti e delle stelle, che sapesse come, nell’accadere cosmico, collaborassero le intelligenze di mondi molto distanti l’uno dall’altro, non soltanto di esseri di un pianeta e che sapesse anche qualcosa delle potenti opposizioni che hanno luogo attraverso gli esseri ribelli, come il demone solare Sorat, uno dei più potenti demoni all’interno del nostro sistema.

• In fin dei conti è una demonìa solare quella che agisce nel materialismo dell’uomo.

 

Da un certo punto di vista, oggi è naturalmente difficile parlare di ciò che ne sarebbe risultato della civilizzazione europea se il potente, anche esteriormente potente, ordine dei templari – gli si ha ben preso i suoi tesori – avesse potuto portare a compimento le sue intenzioni.

Con l’estinzione di quest’ordine, nei cuori e nelle anime di coloro che non potevano acquietarsi finché Jacques de Molay non trovò la morte, nel cuore e nelle anime di quelli che erano antagonisti del cristianesimo cosmico che guarda al cosmo, risorge Sorath.

Servendosi dei principi della chiesa romana, egli si fa vivo in modo consistente proprio per uccidere i Templari.

 

Allora, la comparsa di questo Sorat fu ancora più evidente, perché vi è un grandioso segreto in questo declino dell’ordine dei templari. Se si guarda a ciò che accadeva a questi uomini che furono giustiziati come templari, durante le loro torture si ottiene un’idea di ciò che, come fu instillato da Sorat, viveva nelle visioni dei templari torturati, tali da calunniare se stessi e tale che si avesse una accusa a buon prezzo, proveniente dalle loro stesse bocche.

 

Il dramma spaventoso sostava di fronte agli uomini, per il fatto che coloro che rappresentavano qualcosa del tutto diverso, non potevano parlare di ciò durante le loro torture e che i diversi spiriti della schiera di Sorat parlavano in loro e dicevano sull’ordine stesso, e a partire dai suoi stessi membri, le cose più abbiette.

Il numero 666 è stato raggiunto due volte.

 

Ora è il tempo in cui nel mondo spirituale di Sorat e degli altri demoni oppositori, vengono fatti tutti i preparativi per non lasciare entrare sulla Terra il principio solare, per il quale, però, combatte Michele con le sue schiere, Michele che fu il reggente della Terra prima del Mistero del Golgota, all’incirca al tempo di Alessandro, e che poi venne sostituito dagli altri arcangeli, Orifiele, Anaele, Zachariele, Raffaele, Gabriele e che dall’ultimo terzo del diciannovesimo secolo detiene di nuovo la reggenza della Terra per lavorare di nuovo, a suo modo, per il Cristo, per cui ha lavorato finché finì la sua precedente reggenza, circa fino alla fine della dominazione di Alessandro.

 

Ora Michele è qui sulla Terra

per mettersi al servizio della preparazione del cristianesimo, del più profondo impulso cristiano.

Ora, qui e in diversi altri luoghi, nel corso del tempo,

ho esposto come il Cristianesimo sia stato introdotto da Michele nel contesto spirituale.

Una parte di ciò, l’ho nuovamente ripresa nella conferenza in cui ho accennato come,

sotto la reggenza di Michele, al tempo di Aristotele ed Alessandro, sia stato già introdotto un reale impulso cristiano

ed in cui ho accennato all’anno 869, in cui ha avuto luogo una specie di concilio sovrasensibile.

 

Questo impulso è ulteriormente progredito.

E all’inizio del nuovo periodo in cui fa la sua apparizione l’anima cosciente

– queste sono cose che ho già descritto – guardando agli avvenimenti spirituali inerenti all’umanità sulla Terra

e che percorrono parallelamente gli avvenimenti fisici,

abbiamo la grande visione di una scuola sovrasensibile con Michele quale maestro.

 

Coloro che devono essere attivi per una reale continuazione dell’evoluzione cristiana,

si sono riuniti in grandi schiere

– siano essi non incorporati in questo periodo, o siano essi altre entità spirituali –

attorno a Michele, come in una grande scuola sovrasensibile, dal quattordicesimo secolo fino al sedicesimo secolo,

nel cui periodo furono preparate quelle anime

che dovevano apparire sulla Terra, al tempo della reggenza di Michele, all’inizio del ventesimo secolo.

 

Nel guardare a ciò che è stato qui preparato,

si trova la visione del mondo antroposofica che vuole lavorare nel senso di questa stessa evoluzione.

Da ciò che viveva nelle concezioni dell’antica saggezza misterica

e nello sguardo profetico della saggezza misterica a venire, ne consegue che gli uomini

che, per così dire, accolgono il Cristianesimo interiore, il Cristianesimo spiritualizzato,

che riferendosi al Cristo volgono lo sguardo al genio solare,

ricompariranno alla fine del ventesimo secolo, accelerando la loro evoluzione.

 

E, miei cari amici, tutto ciò che possiamo compiere in questo periodo

afferrando la spiritualità dell’insegnamento è di grande importanza

perché lo facciamo per gli uomini in questo periodo “sub specie aeternitatis”.

È una preparazione per ciò che dovrà accadere in grandi, intensi, vasti avvenimenti spirituali

dopo che ciò che è in opposizione ad una spiritualizzazione di una moderna civilizzazione, sarà di molto progredito.

 

Nel segno della seconda comparsa del 666 ebbero luogo in Europa quei mutamenti introdotti dalle crociate, e nel declino dei cavalieri templari questo fatto trovò la sua espressione esteriore. Sorat continua a lavorare sempre contro ciò che, dal genio solare, si sforza ad agire per un vero Cristianesimo.

 

Ora abbiamo di fronte a noi il periodo del terzo 666: il 1998. Alla fine di questo secolo, giungeremo al punto in cui di nuovo Sorat solleverà il capo dai flutti dell’evoluzione nel modo più forte possibile, in cui sarà l’oppositore a quella visione del Cristo che gli uomini preparati avranno già, nella prima metà del ventesimo secolo, con l’apparizione del Cristo eterico. La cosa durerà ancora per due terzi del secolo, fino al momento in cui Sorat ergerà il capo in maniera potente.

 

Miei cari amici;

• nel corso del primo 666  Sorat era ancora segretamente celato all’interno del corso evolutivo degli eventi;

non lo si vedeva in una figura esteriore, viveva all’interno delle gesta dell’arabismo e l’iniziato lo poteva vedere.

• Quando furono trascorsi i secondi 666 anni egli si mostrò già nel pensare e nel sentire dei templari perseguitati.

• Ed ancora prima della fine di questo secolo, egli si mostrerà

comparendo in parecchi uomini, come quell’entità da cui essi saranno posseduti.

Compariranno uomini di cui non si potrà credere che siano veri uomini.

 

Anche esteriormente si svilupperanno in una forma singolare. Esteriormente saranno nature intensivamente forti con tratti furiosi ed una furia distruttrice nelle loro emozioni. Avranno un volto in cui esteriormente si scorgerà un volto animale.

 

Gli uomini di Sorat saranno riconoscibili anche esteriormente

e non vorranno soltanto deridere nella maniera più terribile tutto ciò è spirituale,

bensì combatterlo e gettarlo nel fango.

Per esempio, si sperimenterà

in ciò che in un certo qual modo è concentrato in germe in uno spazio ristretto nell’attuale bolscevismo

come questa cosa verrà inserita nell’intera evoluzione terrestre dell’umanità.

Perciò è importante che tutto ciò che può anelare alla spiritualità lo faccia davvero.

 

Infatti, ciò che si oppone alla spiritualità sarà presente,

perché esso lavora non, per così dire, in libertà, bensì con determinazione.

Da questa determinazione, ne consegue che Sorat alla fine di questo secolo sarà di nuovo libero

e che lo sforzo di spazzare via tutto ciò che è spirituale,

risiederà nelle intenzioni di un grande numero di anime terrestri

come previde profeticamente lo scrittore dell’Apocalisse,

descrivendo nel volto bestiale e nella forza bestiale le azioni dell’oppositore nei confronti dello spirituale.

 

Già al giorno d’oggi sono presenti dei veri dispiegamenti di forze contro lo spirituale.

Questi però, sono solo i primi germi.

Vediamo come lo scrittore dell’Apocalisse previde tutto.

Vide il vero svolgimento del Cristianesimo come un avvenimento solare,

vide, però, anche questo orrore dell’evoluzione del demone solare.

 

Tutto questo gli ondeggiava davanti. Alla comparsa di Michele nell’evoluzione spirituale dell’umanità, alla fine del diciannovesimo secolo, e alla comparsa del Cristo eterico, nella prima metà del ventesimo secolo, seguirà la comparsa del demone solare prima della fine di questo secolo.

 

In questa nostra epoca di Michele,

in cui noi viviamo volendo proprio lavorare nel campo del teologico, della religione,

dobbiamo in primo luogo lavorare all’Apocalisse, a sentire e a pensare apocalitticamente

e non a rimanere incollati a ciò che sono meri fatti esteriori, bensì elevarci agli impulsi spirituali che vi stanno dentro.

 

Viene proprio aperta la via per la comparsa dei demoni, che sono i seguaci del grande demone solare. Si dovrebbe soltanto parlare con quegli uomini giudiziosi che, per esempio, ne sanno qualcosa del punto di inizio della guerra mondiale. Non si riceverà mai del torto nell’affermare che, i circa quaranta uomini che sono colpevoli dello scoppio della guerra mondiale, avevano quasi tutti al momento dello scoppio di questa guerra delle coscienze attutite.

 

Ciò è la porta di entrata per potenze demoniache arimaniche, e uno dei più grandi fra questi demoni è Sorat. Qui vi sono i tentativi di Sorat di penetrare per lo meno temporaneamente nelle coscienze umane e provocare sciagura e confusione.

Non la guerra mondiale, bensì ciò che ne consegue, e che è più terribile, diverrà sempre più terribile, per esempio la condizione attuale della Russia, che è qualcosa a cui tendono gli spiriti di Sorat che sono penetrati nelle anime umane.

 

Queste sono cose che dobbiamo sapere. Poi, che cosa ha significato agire sacerdotalmente ai tempi in cui sulla Terra era presente della vera spiritualità? Miei cari amici, ciò significava nient’altro che agire non soltanto all’interno degli avvenimenti terreni, bensì agire nella piena coscienza di stare all’interno del mondo spirituale, della piena coscienza del rapporto con il mondo degli Dèi. E lo scrittore dell’Apocalisse ha redatto l’Apocalisse in questo spirito.

 

Chi vuole condurre gli uomini allo spirituale,

deve penetrare con lo sguardo nello stesso spirituale.

 

E questo ogni periodo lo deve fare a suo modo. Dobbiamo solo prestare attenzione alle regolarità, con cui – certamente in maniera esteriore – appare così logica la sequenza dei faraoni egizi, e capiremo che questi faraoni non si sono susseguiti per caso, bensì che in scritti antichissimi era loro prescritto cosa, ognuno di questi che si susseguiva ad un altro, doveva considerare suo compito e che l’impulso alla formulazione del suo compito scaturiva da ciò che più tardi venne detta la manifestazione di Ermete.

 

Non si intende la manifestazione di Ermete che oggi si conosce con qualche storpiatura,

bensì l’antica saggezza di Ermete che appartiene anche agli antichi misteri,

in cui si parlava della manifestazione in tre diversi modi:

• Di una manifestazione del Padre,   • di una manifestazione del Figlio,   • di una manifestazione dello Spirito.

 

Tutto ciò indica che ovunque nel sacerdozio

si tratta di agire nel mondo materiale a partire dallo spirituale

e che, anche il sacerdozio, è stato ovunque inteso così.

Tutto ciò deve divenire di nuovo impulso sacerdotale

dopo che il fatto di agire dal mondo spirituale per un certo periodo non poté più venire percepito come verità.

 

Nella formazione dell’umanità che nell’epoca dell’anima cosciente

ha assunto progressivamente in tutti i campi forme materialistiche

si è ben lontani dal potere cogliere delle cose come il mistero della transustanziazione

e, con ciò i segreti spirituali del Cristianesimo.

 

Per i singoli individui che devono agire nel sacerdozio significa esprimere già di fronte alla formazione attuale una specie di falsità sui profondi contenuti di mistero che sono legati alla transustanziazione.

Da ciò derivano queste discussioni razionalistiche sulla transustanziazione nel modo in cui fecero la loro comparsa con il secondo attacco di Sorat e nel modo che si sono propagate fino al terzo attacco di Sorat.

 

• Non è di nessuna importanza prendere l’Apocalisse e solamente commentarla.

• Ha soltanto senso se accostandosi all’Apocalisse si diventa apocalittici

e se da questo divenire apocalittici si impara a capire il proprio tempo,

in modo da poter rendere gli impulsi del proprio tempo impulsi del proprio agire.

 

L’uomo del presente, qui, è proprio dentro anche con l’agire sacerdotale, dovendo scrutare

• il sorgere dell’epoca di Michele negli anni settanta del secolo precedente,

• l’apparizione del Cristo nella prima metà del ventesimo secolo

• e la comparsa minacciosa di Sorat e dei sostenitori di questi, alla fine del ventesimo secolo.

 

In qualità di uomini che sanno interpretare i segni del tempo,

dirigiamo la nostra vita nel senso dei tre misteri del tempo,

• il mistero di Michele,  • il mistero del Cristo,  • e il mistero di Sorat

e poi agiremo in maniera appropriata nel campo che ha indicato il nostro karma

ed il sacerdote agirà parimenti sul suo piano sacerdotale.