Spiriti dell’ostacolo e del male. Lotta di Michele col drago

O.O. 110 – Gerarchie spirituali – 18.04.1909 sera


 

Affinché l’evoluzione del mondo potesse progredire,

dovette perciò avvenire un fatto tutto particolare.

 

Qui entriamo in un campo che fu sempre di difficile comprensione per gli uomini, anche per coloro che erano progrediti fino a un certo grado nella saggezza dei misteri. Negli antichi misteri si cercava di renderlo comprensibile nel modo seguente.

 

• A un dato gradino dell’iniziazione negli antichi misteri, si conduceva il candidato dinanzi a forze avverse che avevano un’espressione terribile, crudele, che commettevano azioni orribili dinanzi ai suoi occhi. Chi eseguiva questa parte, erano sacerdoti mascherati, saggi mascherati.

 

Per poter produrre le tentazioni necessarie, taluni sacerdoti dovevano mascherarsi da orribili demoni, da esseri abietti che commettevano azioni tanto spaventose, tanto perverse, che a uomini non sarebbe mai stato possibile inventare. Che cosa stava celato in questo fatto?

 

Per mostrare all’iniziando quanto fortemente l’evoluzione possa deviare dalla retta via, si presentava dinanzi a lui l’iniziatore stesso, il sacerdote, sotto la maschera del malfattore, sotto la maschera del maligno.

L’iniziando doveva avere l’illusione che il male stesse dinanzi a lui, e soltanto quando avveniva lo smascheramento, egli vedeva la verità; lo si toglieva dall’illusione, ed egli vedeva ch’era stata una prova.

 

Per renderlo forte, per corazzarlo contro il male, questo gli veniva posto dinanzi nelle sue forme più paurose, e precisamente dagli stessi savi sacerdoti i quali, naturalmente, non cadevano davvero nel male. Era solo un rispecchiarsi di ciò che veramente si era svolto nell’evoluzione cosmica.

 

• Nel periodo intermedio tra l’evoluzione di Giove e quella di Marte (tra l’antico Sole e l’antica Luna),

a un certo numero di entità appartenenti alla sfera delle virtù

fu dato l’ordine, se mi è lecito esprimermi così, d’intervenire

in modo da porre ostacoli al processo evolutivo invece di favorirlo.

• Questo fatto è quello che abbiamo imparato a conoscere come la lotta nei cieli.

 

Dunque fu come introdotta nell’evoluzione l’opera di certe virtù a cui era stato impartito quel comando;

le gerarchie imperanti dovettero infatti dirsi:

• « Mai potrebbe avverarsi ciò che deve avverarsi, se la via continuasse a procedere diritta.

Mete più alte devono esser raggiunte! ».

 

Pensiamo un momento di dover spingere un carro: per il fatto di spingerlo innanzi,

sviluppiamo la nostra forza in un certo modo.

Se si gravasse il carro di un carico pesante,

lo spingerlo sarebbe più difficile, ma in compenso le nostre forze si svilupperebbero maggiormente.

 

Poniamo che la Divinità avesse lasciato l’evoluzione quale essa era fin dopo Giove; certo gli uomini avrebbero potuto svilupparsi bene; ma, ponendo ostacoli sulla via della sua evoluzione, l’umanità poteva divenire anche più forte. Per il bene dell’umanità si doveva dare quel comando a certe virtù; queste non erano malvagie; non occorre concepirle come virtù malefiche; si può dire persino ch’esse si sacrificarono opponendosi quali ostacoli al processo evolutivo.

 

Queste virtù si possono perciò chiamare le Divinità degli ostacoli, nel più vasto senso della parola. Sono infatti le Divinità degli ostacoli; degli ostacoli che furono posti sulla via dell’evoluzione. Da questo punto in poi fu data la possibilità a tutto quanto si verificò nell’avvenire.

 

Queste virtù così comandate non erano ancora cattive per se stesse;

erano al contrario le grandi forze promotrici dell’evoluzione,

in quanto contrastavano l’evoluzione normale.

Ma appunto perché la contrastarono, furono le generatrici del male;

ché, in seguito a ciò, a poco a poco nacque il male.

 

La via evolutiva delle virtù che ebbero quest’incarico fu naturalmente del tutto diversa da quella delle loro sorelle; la loro azione fu del tutto diversa e in conseguenza, durante l’evoluzione lunare, esse divennero sotto certi riguardi le seduttrici delle entità che chiamiamo angeli.

 

• Durante l’evoluzione lunare gli angeli percorrevano il loro stato umano.

Sulla Luna esistevano allora uomini-angeli i quali per così dire vedevano come operavano gli ostacoli all’evoluzione, e si dissero:

• « Noi potremmo ora dedicarci a vincere questi ostacoli, gettandoci pienamente nella corrente dell’evoluzione lunare; ma vogliamo tralasciarlo, non vogliamo sprofondarci, vogliamo invece rimanere in alto presso le Divinità buone ».

 

• Questi angeli, a un dato momento dell’evoluzione lunare, si sottrassero alle virtù che gettavano gli ostacoli nell’evoluzione lunare. Invece altri tra gli uomini-angeli della Luna dissero: «Noi non seguiamo quelli; se li seguissimo, l’evoluzione dovrebbe ora retrocedere, nessun nuovo elemento potrebbe venirle in-corporato».

 

• Appunto perché esistevano quegli ostacoli fu introdotto nell’evoluzione lunare un nuovo fattore. Le entità che dissero:

• « Non vogliamo aver nulla a che fare con gli avvenimenti che si compiono laggiù; rimaniamo con le virtù che non vogliono essere toccate da tutto ciò ch’è più basso », quelle entità si ritirarono dalla massa lunare durante l’antica evoluzione della Luna, e divennero esseri seguaci di tutto ciò che vi è sul Sole.

Non si occuparono di quanto accadeva sull’espulsa Luna nella quale appunto vi erano gli ostacoli.

 

• Invece gli altri, quelli che vi affondarono, dovettero allora accogliere in tutta la loro corporeità, in tutto quanto prendevano dalla Luna, gli elementi che costituivano gli ostacoli all’evoluzione; dovettero per così dire condensarsi più di quanto avrebbero dovuto altrimenti. I loro involucri corporei divennero più densi di quanto sarebbero divenuti in caso diverso; ebbero nel loro corpo la conseguenza delle azioni delle virtù.

Ma le azioni delle virtù erano ben fondate nel piano cosmico-divino: dobbiamo sempre tenerlo presente.

 

Un’altra conseguenza fu che, quando dall’evoluzione lunare si passò a quella terrestre, l’intero procedimento in certo modo si ripetè; le entità che si erano tuffate pienamente nella corrente dell’evoluzione lunare, rimasero più indietro di quelle che non avevano voluto saperne; altre, attratte dall’evoluzione regressiva, rimasero ancora più indietro.

 

Tutto ciò fece sì che durante l’evoluzione terrestre vi fossero uomini-angeli più avanzati e altri rimasti indietro.

Gli uomini-angeli più avanzati si accostarono all’uomo all’epoca lemurica,

quando egli divenne maturo a ricevere il germe dell’io umano,

e rimisero al suo arbitrio il salire subito nei mondi spirituali, non occupandosi più di quanto, dall’epoca lunare,

si era frammischiato al corso regolare dell’evoluzione cosmica.

• Furono gli esseri che allora erano rimasti indietro,

e che chiamiamo le entità luciferiche, quelle che vennero a influenzare il corpo astrale dell’uomo

(all’io non potevano accostarsi), e innestarono nel corpo astrale tutte le conseguenze della lotta nei cieli.

 

Mentre dunque le virtù erano state comandate a provocare la lotta nei cieli, erano state create Divinità degli ostacoli, le conseguenze delle loro azioni s’insinuarono ora nel corpo astrale umano, e qui ebbero un significato diverso; qui significano la possibilità dell’errore e la possibilità del male.

 

• Ormai l’uomo aveva acquistato la possibilità dell’errore e la possibilità del male,

ma al tempo stesso anche la possibilità d’innalzarsi per forza propria al di sopra dell’errore e al di sopra del male.

 

Ora dobbiamo pensare che entità, quali erano le virtù appartenenti alla seconda gerarchia,

non avrebbero avuto per forza propria la possibilità di divenire forze di male;

questo compito dovette esser loro comandato;

• soltanto le entità della terza gerarchia, e precisamente quelle più prossime all’uomo, gli angeli,

potevano a loro scelta seguire o non seguire le virtù ostacolatrici.

 

Vediamo sempre raffigurati quelli che non le seguirono nelle immagini che debbono rappresentare le vittorie conseguite nei cieli, che debbono esprimere quanto accadde allora durante l’evoluzione lunare, quando l’uomo avanzò fino all’incorporazione del corpo astrale, vale a dire fino allo stato di animale-uomo.

 

Fu allora che gli esseri angelici che erano per così dire rimasti buoni,

si sottrassero all’evoluzione lunare, sfuggirono a ciò che si svolgeva sulla Luna.

Questa immagine sta davanti all’anima degli uomini in varie figure.

È il significato originario della lotta di Michele contro il drago.

La stessa immagine si trova, e qui in modo particolarmente chiaro, anche nella figura del toro di Mitra.

 

Naturalmente non si voleva dire con questo che quegli esseri angelici si fossero sottratti al loro compito; ma si presentavano come un ideale del futuro.

• « Questi esseri, si diceva, hanno preferito l’ascesa nei mondi spirituali; tu invece sei disceso in basso. Insieme a te sono discesi altri esseri che hanno seguito le virtù ostacolatrici. Ora tu devi elaborare tutto ciò che in tal modo hai accolto e portarlo su nel mondo spirituale; risalendo devi divenire un simile Michele, un vincitore del Toro ».

 

Ogni simbolo del genere è assolutamente applicabile in questo doppio significato.

Vediamo così che sotto un certo riguardo soltanto per il fatto che le virtù ricevettero quell’ordine,

fu data all’uomo la possibilità di raggiungere per forza propria la mèta

che neppure i più elevati serafini potevano raggiungere per forza propria. Questo è l’essenziale.

 

Serafini, cherubini, troni non possono assolutamente agire altrimenti

che seguendo direttamente gli impulsi dati dalla Divinità.

Nemmeno le dominazioni e tutta la seconda gerarchia possono agire diversamente.

Delle virtù, una parte ricevette il comando di opporsi all’evoluzione; dunque anche le virtù, che per così dire

si frapposero come ostacolo sulla via dell’evoluzione, non potevano fare altro che seguire i comandi divini.

Anche in quella che si potrebbe chiamare l’origine del male, anche in ciò esse eseguiscono solo il volere divino.

Facendosi serve del male, compiono il volere divino il quale, attraverso il male, vuol sviluppare il più forte bene.

 

• Se discendiamo ora alle entità che chiamiamo potestà, anch’esse, da sé, non avrebbero mai potuto giungervi. Anch’esse non avrebbero potuto divenire « cattive » per forza propria; neppure gli spiriti della personalità e neppure gli spiriti del fuoco. Quando questi infatti erano uomini sul Sole, le virtù non avevano ancora ricevuto quel comando, e non esisteva ancora la possibilità di divenire cattivi.

 

I primi che ebbero la possibilità di divenire cattivi, furono gli angeli,

perché questa possibilità cominciò ad esistere soltanto a partire dall’evoluzione lunare.

Fu allora, tra l’evoluzione del Sole e quella della Luna, che si svolse la lotta celeste.

 

Una parte degli angeli rifiutò questa possibilità, non si lasciò per così dire sedurre dalle forze che dovevano introdurre degli ostacoli, e serbarono fedeltà all’antica natura.

Così fino agli angeli, e ancora in una parte di essi, troviamo entità delle gerarchie spirituali che non possono assolutamente far altro che seguire il volere divino, per le quali non vi è possibilità di derogare dal volere divino.

Questo è l’essenziale.

 

Giungiamo ora a due categorie di entità:

•  anzitutto agli angeli che si sono precipitati nella corrente prodotta dalle virtù durante la lotta nei cieli;

sono quelli che, a cagione delle loro azioni seguenti, chiamiamo esseri luciferici.

•  In seguito, durante l’evoluzione terrestre, queste entità

si accostarono al corpo astrale dell’uomo e gli diedero la possibilità del male,

ma insieme anche quella di svilupparsi per propria libera forza.

• In tutta la scala delle gerarchie troviamo la possibilità della libertà

solo in una parte degli angeli e negli uomini.

Nella schiera degli angeli comincia la possibilità della libertà,

ma solo nell’uomo essa si sviluppa del tutto e nel giusto modo.

 

Quando l’uomo scese sulla Terra, egli dovette anzitutto cadere in balìa della grande potenza degli spiriti luciferici. Essi compenetrarono con le loro forze il suo corpo astrale, per la qual cosa anche l’io venne poi impigliato.

 

Durante l’evoluzione lemurica e atlantica, e ancora più tardi,

abbiamo così l’io come avvolto e nascosto in una nuvola che è stata prodotta dalle forze di Lucifero.

L’uomo è stato salvato dall’esser sopraffatto dalle forze che lo attiravano in basso,

solo per il fatto che entità preesistenti lo protessero,

che gli angeli rimasti in alto e gli arcangeli s’incarnarono in individui speciali e lo guidarono.

 

Ciò avvenne fino al tempo in cui subentrò qualcosa di speciale,

in cui un essere che fino allora era stato congiunto soltanto con l’esistenza solare,

raggiunse un punto tanto elevato da poter penetrare

non solo, come i precedenti esseri spirituali dei mondi superiori,

nel corpo fisico, nel corpo eterico, e nel corpo astrale dell’uomo, ma fin dentro l’io.

 

Si ricorderà che ho descritto come in tempi passati entità spirituali superiori siano discese

ad animare il corpo fisico umano, l’eterico e l’astrale.