Spirito vitale

O.O. 13 – La scienza occulta nelle sue linee generali – (II)


 

Quando l’io fa continuamente agire su se stesso, sempre di nuovo, gli incitamenti che vengono dalla religione,

essi creano in lui una forza che agisce fin dentro al corpo eterico e lo trasforma,

come i minori impulsi della vita producono la trasformazione del corpo astrale.

 

Questi minori impulsi, che vengono all’uomo dallo studio, dalla riflessione, dalla nobilitazione dei sentimenti, ecc.,

seguono le molteplici vicende dell’esistenza;

il sentimento religioso imprime invece un che di unitario

a tutti i pensieri, a tutti i sentimenti, a tutti gli atti volitivi;

per così dire diffonde una luce comune e unitaria sopra l’intiera vita dell’anima.

 

L’uomo pensa e sente oggi questo, domani quello, influenzato dalle cause più diverse; ma chi, grazie a un sentimento religioso qualsivoglia, intuisce qualcosa che perdura attraverso i vari cambiamenti, riferirà a tale sentimento fondamentale sia quello che pensa e sente oggi, sia le esperienze che l’anima sua avrà domani. La fede religiosa in tal modo ha presa su tutta la vita dell’anima; i suoi influssi si rafforzano sempre più con l’andar del tempo, in quanto la loro azione è continuamente ripetuta. Essi arrivano così ad acquistare il potere d’agire sul corpo eterico.

 

In modo analogo agiscono sull’uomo gli influssi dell’arte vera. Quando in presenza di un’opera d’arte, attraverso la forma esterna o il colore o il suono, l’uomo penetra con la rappresentazione e col sentimento nei substrati spirituali di essa, gli impulsi che l’io ne riceve arrivano in verità ad agire fino sul corpo eterico.

Se si approfondisce questo pensiero, si potrà misurare l’enorme importanza dell’arte per tutta l’evoluzione umana. Qui si è accennato solo ad alcuni degli influssi da cui l’io è spinto ad agire sul corpo eterico. Nella vita umana vi sono molti influssi simili, anche se non appaiono allo sguardo osservatore così chiaramente come i precedenti.

 

Ma da questi già si vede che nell’uomo

è nascosta un’altra parte costitutiva della sua entità, che l’io elabora sempre più.

Possiamo riconoscere in questa la seconda parte costitutiva dello spirito, e chiamarla spirito vitale.

(È la stessa che, con parola presa in prestito dalla sapienza orientale, si chiama buddhi).

 

• L’espressione « spirito vitale » è appropriata,

perché in ciò che essa denota agiscono le stesse forze che nel « corpo vitale »;

ma quando tali forze si manifestano come corpo vitale non è in esse attivo l’io umano,

mentre, quando si estrinsecano come spirito vitale, esse sono impregnate dall’attività dell’io.

 

Lo sviluppo intellettuale dell’uomo,

la purificazione e la nobilitazione dei suoi sentimenti e delle sue volizioni

ci danno la misura della trasformazione del suo corpo astrale in sé spirituale;

le sue esperienze religiose e varie altre esperienze

s’imprimono nel suo corpo eterico e trasformano questo in spirito vitale.

 

Nell’andamento ordinario della vita ciò avviene più o meno inconsciamente:

la cosiddetta iniziazione dell’uomo si ha invece quando, per mezzo della conoscenza soprasensibile,

vengono indicati all’uomo i mezzi per prendere nelle proprie mani in piena coscienza

l’elaborazione del sé spirituale e dello spirito vitale.

 

Di tali mezzi parleremo in capitoli successivi. Per il momento si tratta solo di mostrare che nell’uomo, oltre all’anima e al corpo, è attivo anche lo spirito. Più avanti si mostrerà pure che lo spirito appartiene a ciò che è eterno nell’uomo, a differenza del suo corpo perituro.