Sulla Terra per la prima volta la creazione uscì dal grembo dell’entità divino-spirituale

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 -07.07.1909


 

Perché la nostra terra potesse venir creata, un mondo precedentemente sopraterreno dovette scendere fino alla materia fisica, dovette condensarsi nel senso terrestre fino alla sostanza fisica.

Il mondo esteriore potè così divenire l’espressione di un mondo divino-spirituale, di un mondo divino-spirituale che in certo qual modo ha delle creature accanto a sé e al di fuori di sé.

 

Tutte le forme precedenti della nostra esistenza cosmica erano tali  che, più o meno, erano tutte contenute nell’entità divina.

 

Sull’antico Saturno non vi era ancora la nostra aria, la nostra acqua, la nostra terra, non vi erano cioè i nostri corpi solidi. L’intero Saturno era un corpo composto unicamente di calore, era uno spazio di calore; e tutte le entità sull’antico Saturno risiedevano ancora nel grembo dello Spirito-Padre divino.

 

Così era pure sull’antico Sole, sebbene questo si fosse già densificato fino allo stato aeriforme.

Questo pianeta d’aria, l’antico Sole, conteneva nel suo grembo, e perciò nel grembo dell’entità divino-spirituale, tutte le sue creature. Così era anche sull’antica Luna.

 

• Sulla Terra per la prima volta la creazione uscì dal grembo dell’entità divino-spirituale,

• e si formò qualcosa a lato dell’entità divino-spirituale.

 

Però allora, in ciò che divenne a lato dell’entità divino-spirituale, che divenne anche la veste, l’involucro, il corpo fisico dell’uomo, vennero gradatamente ad intessersi, ad unirsi tutti gli esistenti spiriti rimasti indietro.

Per questo l’uomo non divenne la creatura che avrebbe dovuto diventare, se fosse divenuto un’immagine dell’entità divino-spirituale.

 

L’Entità divino-spirituale, dopo aver portato nel suo grembo tutte le creature: il nostro attuale regno minerale, quello vegetale, quello animale e il regno umano, le ha per così dire congedate tutte, stendendole come un tappeto intorno a sé; questa era ora un’immagine dell’entità divino-spirituale.

Così avrebbe dovuto rimanere.

 

Ma vi si intessé tutto ciò che era rimasto indietro, che era stato precedentemente espulso dall’entità divino-spirituale; tutto ciò venne incorporato, e così la creatura ne rimase in certo qual modo intorbidita, divenne meno preziosa di quanto altrimenti avrebbe dovuto essere.

Tale intorbidimento avvenne nell’epoca in cui la luna si separò dalla terra, nell’epoca della quale abbiamo detto che se nient’altro fosse intervenuto e la luna non fosse stata espulsa, la terra si sarebbe già allora inaridita.

 

Ma l’uomo doveva venir ancora curato in modo che si potesse acquistare la propria indipendenza.

Dovette perciò incarnarsi in una materia esteriore fisico-terrestre.

L’uomo dovette essere guidato, attraverso il periodo lemurico e quello atlantico, in modo da essere sempre più atto ad incarnarsi in una materia fisico-sensibile.

 

Ma nella materia fisico-sensibile vi erano tutti gli esseri rimasti indietro.

L’uomo non poteva quindi che incarnarsi in involucri corporei nei quali risiedevano gli esseri rimasti indietro.