Sull’antico Saturno l’uomo attuale non è ancora uomo.

O.O. 104 – L’Apocalisse – 22.06.1908


 

Se ritorniamo chiaroveggentemente fino all’antica esistenza saturnia, giungiamo ad un pianeta straordinario. L’antico Saturno è un corpo celeste sul quale nulla si trova di quanto noi oggi denominiamo minerali o sostanze terrestri dure. Nulla esiste in esso del nostro attuale mondo animale e vegetale, nulla di quel che oggi denominiamo acqua o sostanze liquide, nulla di quel che conosciamo come sostanze aeriformi o gas. Se ci si volesse immaginare di essere in un luogo qualsiasi dello spazio cosmico e di avvicinarsi a Saturno, con gli occhi odierni — che peraltro allora ancora non esistevano — nello stadio iniziale del pianeta, nulla si sarebbe potuto vedere, perché esso ancora non riluceva. Con gli occhi non si sarebbe ancor potuto vedere il pianeta Saturno dal di fuori, nella prima metà della sua esistenza.

Se ci si fosse avvicinati ad esso e si fosse penetrati nello spazio che esso riempiva, potendo usare dei nostri sensi odierni, si sarebbe percepito qualcosa, come se si fosse entrati in un forno riscaldato. Si sarebbe cioè potuto distinguere quello spazio soltanto per il fatto che quello spazio sferico era più caldo di quanto lo circondava.

 

Dei nostri stati attuali, il calore è il solo che si incontra nell’antico Saturno.

Ma si trattava di uno speciale tipo di calore. Quel calore non appariva come se fosse uguale in ogni punto. Si sarebbe trovato che in alcuni punti vi era più caldo, in altri più freddo, in modo che unendo i punti di ugual calore con delle linee, ne sarebbero risultate delle figure che erano percepibili soltanto grazie alla differenza di calore. Tutto è calore, ma calore organizzato, differenziato.

Attraversando in volo in tal modo tutto Saturno, ci si sarebbe detti: questo è già qualcosa, ma qualcosa che si può percepire soltanto mediante le diverse gradazioni di calore.

Quegli stadi differenziati di calore sono le sole cose già allora esistenti di quelle attuali della nostra terra, e in tale calore si manifestava allora il primo germe del corpo fisico umano.

Quello che allora esisteva lo abbiamo ancor oggi in noi; soltanto che da un’esistenza spazialmente esteriore si è ritirato dentro di noi, è divenuto interiore. È il calore del nostro sangue.

 

Se si creassero delle figure in base al calore del sangue si avrebbe un riflesso di quanto esisteva del corpo fisico sull’antico Saturno.

• Il calore che oggi abbiamo nel sangue è il primo germe del corpo fisico, la sua parte più antica»; si può quindi dire che tutto Saturno consisteva di calore, di sangue.

Troveremmo pure qualcosa di simile a delle figure, che oggi si potrebbero disegnare, seguendo il corso del nostro sangue nei suoi diversi gradi di calore. Questa fu l’esistenza fisica dell’antico Saturno. Delle nostre sostanze odierne esso aveva appena il calore.

Di tutti gli esseri che oggi popolano la terra esisteva soltanto l’uomo, e di lui, soltanto quel germe del corpo fisico.

Saturno consisteva soltanto di quei germi del corpo fisico umano che erano formati da calore.

Come oggi una mora è composta da singole drupe, così era allora costituito Saturno, ma da uomini quali sono stati descritti.

 

Saturno però era circondato da entità spirituali.

Come oggi la terra si trova in un involucro di aria, così Saturno era circondato da un’atmosfera spirituale.

In essa vivevano delle entità, in diversi gradi di evoluzione, ma tutte bisognose della dimora di Saturno per il gradino di formazione nel quale allora si trovavano.

Esso era necessario per loro, e senza quella dimora quegli esseri non avrebbero potuto fare le loro esperienze.

Ve ne erano per esempio alcuni che pure avevano sette parti costitutive, ma non come quelle dell’uomo attuale.

Questi ha le sue sette parti, che noi chiamiamo i sette spiriti di Dio, disposte in modo da cominciare con il corpo fisico. Così non erano quegli esseri.

Vi erano per esempio degli esseri che avevano il corpo eterico quale loro parte più bassa.

Essi avevano il corpo fisico per il fatto che, col loro corpo eterico, si ancoravano nei corpi fisici di Saturno e in quel modo li usavano.

 

In rapporto alla terra attuale, Saturno era un corpo cosmico molto tenue, nella sostanza.

Delle nostre sostanze esso non aveva neppure l’aria sottile, i gas. Per Saturno essi erano già troppo grossolani.

Saturno aveva soltanto calore e, nello spazio attorno al calore, entità spirituali.

Per il fatto che gli esseri attorno ad esso si evolvevano.

 

Saturno subì diverse modificazioni.

Una di tali trasformazioni è facile da indicare, e cioè alla metà della sua evoluzione il pianeta cominciò proprio ad illuminarsi esteriormente.

Seguendolo, esso si mostra all’inizio come un oscuro corpo di calore, poi comincia a baluginare, e verso la fine emette nel cosmo una debole luce.

L’atmosfera spirituale attorno a Saturno, che contiene diverse entità, contiene fra gli altri anche una ben determinata specie di esseri che vanno soprattutto da noi considerati.

 

Circa alla metà dell’evoluzione saturnia, queste entità attraversano il gradino che l’uomo sperimenta ora sulla terra.

Sono gli spiriti della personalità. Alla metà dell’antico Saturno essi sono circa al punto da essere uomini.

Naturalmente non dovremo cadere nell’errore di chiedere se essi abbiano avuto magari dei corpi come quelli dell’uomo attuale. Sarebbe un errore enorme pensare che quegli uomini abbiano avuto dei corpi umani di carne.

 

Il gradino umano può essere attraversato nelle più diverse forme, e gli spiriti della personalità attraversarono su Saturno il loro gradino umano in questo modo:

• usando dapprima quale corpo fisico quello che esisteva giù, su Saturno, come calore,

• usando quale corpo eterico – perché anche di questo essi erano ancora privi – quello che vi era nell’atmosfera,

• ed infine usando anche la sostanza astrale esistente.

 

Essi non avevano ancora tutto ciò per se stessi.

In sostanza essi avevano allora un portatore dell’io, un io; e questo io, che si trovava al grado umano, che viveva proprio come vive l’attuale io umano sulla terra, attraversava allora su Saturno i diversi stadi dell’umanità in altra forma, in altro modo.

Cioè, pressa poco alla metà dell’evoluzione saturnia, abbiamo quali uomini gli spiriti della personalità, le Archai.

Se lo si considera come io l’ho esposto è questo il gradino mediano dell’evoluzione di Saturno. Tre altri gradini precedono e tre altri seguono. Li si chiama periodi di Saturno o epoche di Saturno.

Immaginando tutta l’evoluzione di Saturno, la possiamo pensare in questo modo:

 

 

Nel mezzo (X) stanno gli spiriti della personalità.

Ad ognuno dei tre gradini precedenti e dei tre seguenti – perché come la nostra terra può essere divisa in epoche secondo il numero sette, così è anche per l’evoluzione di Saturno – ad ognuna di quelle epoche diventano uomini corrispondenti entità, ad ogni gradino determinate entità, ed appunto sempre quando proprio per esse è giunto il momento di aver bisogno di quanto si può trovare su Saturno per fare le esperienze umane.

Abbiamo così sette tipi di creature, su Saturno, che vi attraversano il loro gradino umano, che sono giunti fino al gradino umano e che quindi, al gradino successivo, non hanno più bisogno di arrivare ancora fino al livello umano.

 

Sull’antico Saturno, invece, l’uomo attuale non è ancora uomo.

Le entità che sono divenute uomini su Saturno – e i cui rappresentanti sono gli spiriti della personalità – avanzano poi ulteriormente e sono oggi superiori agli uomini, hanno per così dire l’uomo in loro, lo portano in loro come un passato gradino della loro evoluzione.

Dopo che Saturno ebbe seguito per un certo periodo il suo sviluppo, tutta l’evoluzione passò in una sfera spirituale, in uno stato che non era percepibile esteriormente a sensi come quelli attuali umani, ed in seguito riapparve la seconda incarnazione del nostro pianeta, il pianeta Sole.