Tentativi delle confraternite (logge) occulte orientali e occidentali di sviare le anime umane dall’apparizione del Cristo

O.O. 178 – Il mistero del doppio – 18.11.1917


 

Sommario: Tentativi delle confraternite (logge) occulte orientali e occidentali di sviare le anime umane dall’apparizione del Cristo. L’impulso che venne dall’Irlanda. L’interruzione degli influssi americani. Il subconscio e il doppio; la sua dipendenza dal territorio.

 

Oggi chi è sedotto dal materialismo ritiene che la vita materiale sia l’unica vita, ma vi sono anche iniziati materialisti che, attraverso le confraternite, diffondono dottrine materialistiche. Non si deve però credere che questi iniziati abbiano la stolida opinione che non esista lo spirito, oppure che l’uomo non abbia un’anima indipendente dal corpo e in grado di vivere senza di esso. Si può esser certi che chi è iniziato nel mondo spirituale non giungerà mai alla stupidità di credere nella pura e semplice materia.

Ma vi sono molti che in un certo senso hanno un interesse a lasciare che il materialismo si diffonda, e a disporre tutte le misure perché una gran parte degli uomini creda solo nel materialismo e ne venga influenzata in modo assoluto. Dunque vi sono confraternite che ai loro vertici hanno iniziati i quali nutrono un interesse a coltivare il materialismo, a diffonderlo.

A questi materialisti fa molto comodo che si continui a ripetere quanto il materialismo sia ormai superato. Si può ottenere un certo scopo anche affermando il contrario; spesso i modi di procedere sono davvero contorti.

 

Che cosa vogliono questi iniziati che in realtà sanno molto bene che l’anima umana è un essere puramente spirituale del tutto autonomo rispetto alla corporeità, e che ciò nonostante nutrono e coltivano le concezioni materialistiche degli uomini? Questi iniziati vorrebbero che vi fosse il maggior numero possibile di anime che fra nascita e morte accolgano solo concetti materialistici. Queste anime vengono così preparate a rimanere nella sfera terrestre, vi vengono in un certo senso trattenute.

 

Supponiamo che vengano fondate confraternite che sappiano proprio questo, che conoscano bene queste condizioni. Tali confraternite preparano determinate anime in modo che queste, dopo la morte, rimangano nel regno del materialismo. Se tali confraternite, nella misura del loro abietto potere, predispongono misure affinché dopo la morte quelle anime giungano nella sfera di influenza della loro confraternita, il potere di cui dispongono crescerà a dismisura. Questi materialisti non sono dunque tali perché non credono nello spirito, non sono tanto folli gli iniziati materialisti, sanno molto bene che cosa sia lo spirito, ma costringono le anime a rimanere nella materia anche dopo la morte per potersene servire ai loro scopi. Così queste confraternite si creano una clientela di anime morte, costrette a rimanere nel regno della Terra.

 

Le anime morte hanno in sé forze che possono venir indirizzate in modi diversi

e con le quali si possono raggiungere differenti effetti,

ottenere poteri molto particolari nei confronti di chi non è iniziato in queste cose.

 

Questo è il piano predisposto da certe confraternite. In tali cose vede chiaro solo chi non si lasci fuorviare da qualcosa di nebuloso o di oscuro, chi non creda alla menzogna che queste confraternite non esistano oppure che siano inoffensive. Non sono affatto inoffensive, sono anzi molto pericolose; gli uomini devono sempre più passare attraverso il materialismo. Secondo il desiderio di questi iniziati, essi devono pensare che esistono certo forze spirituali, ma che esse non sono altro che una specie di forze naturali.

 

 

Vorrei ora descrivere quale sia l’ideale di queste confraternite. E necessario un certo sforzo per comprendere le cose. Immaginiamo dunque un innocente mondo di uomini in qualche misura fuorviato dai concetti materialistici oggi dominanti, che si è un po’ allontanato dalle antiche, sperimentate e sicure idee religiose. Possiamo rappresentarcelo graficamente (nel disegno seguente). Immaginiamo dunque che il cerchio più grande (chiaro) rappresenti il mondo dell’umanità innocente, ingenua.

 

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Come abbiamo detto essa non ha ben chiaro che cosa sia il mondo spirituale: fuorviata dal materialismo non sa bene quale atteggiamento assumere nei confronti di quel mondo e in modo particolare nei confronti di chi ha attraversato la porta della morte.

 

Supponiamo ora che il cerchio piccolo (verde) rappresenti una di quelle confraternite: essa diffonde la dottrina materialistica facendo sì che quegli uomini pensino sempre in maniera puramente materialistica. Così essa induce le anime a fare in modo di rimanere nella sfera terrestre dopo la morte, divenendo dunque una clientela spirituale per la loggia (arancio nel disegno). Sono in tal modo creati dei morti che non si allontanano dalla sfera terrestre, che rimangono nei pressi della Terra. Vengono allora prese tutte le misure per trattenerli all’interno della loggia. Vi sono dunque logge che al loro interno comprendono vivi e anche defunti, defunti però che sono congiunti alle forze della Terra.

 

Le cose vengono condotte in modo che si tengano riunioni, o qualcosa di simile alle sedute spiritiche della seconda metà dell’Ottocento; ne ho parlato spesso. Allora può accadere, e raccomando qui la massima attenzione, che quanto si svolge in queste sedute venga diretto dalla loggia con l’aiuto dei morti; nelle reali intenzioni dei maestri della loggia, gli uomini non devono però sapere di avere a che fare con i morti, ma credere che si tratti semplicemente di superiori forze naturali. Si vuol dare ad intendere alla gente che siano forze naturali superiori: psichismo e altro del genere, semplici forze naturali superiori. Li si vuole privare del reale concetto di anima dicendo: “Come vi sono elettricità e magnetismo, così vi sono analoghe forze superiori.” Che provengano dalle anime viene accuratamente nascosto da coloro che guidano le logge. In questo modo le altre anime, le anime ingenue, divengono a poco a poco completamente dipendenti, psicologicamente dipendenti dalla loggia, senza sapere da che cosa dipendano e dove vengano condotte.

 

A tutto questo non si può far altro che contrapporre la conoscenza.

Conoscendo si è già protetti.

Se il sapere diviene una sicura barriera, una reale convinzione, allora si è già protetti.

Ma per conquistare davvero la conoscenza di queste cose non ci si deve adagiare troppo.

 

Va detto innanzi tutto che non è mai troppo tardi. Ho ripetuto spesso come questi fatti possano divenir chiari solo gradualmente, e come anch’io possa solo a grado a grado riunire gli elementi che portano ad una piena chiarezza. Ho ricordato sovente come nella seconda metà del diciannovesimo secolo molte confraternite d’Occidente introdussero a titolo sperimentale lo spiritismo, per controllare attraverso tale esperimento se avevano già raggiunto con l’umanità il punto cui volevano arrivare. Intendevano verificare fino a che punto avevano portato l’umanità.

 

Nelle sedute spiritiche – così essi speravano – la gente avrebbe detto: “Qui vi sono forze naturali superiori”. I fratelli della sinistra rimasero delusi, perché la maggior parte delle persone non parlò di forze naturali ma disse che in quelle sedute apparivano gli spiriti dei morti. Fu un’amara delusione per gli iniziati perché era ciò che essi non volevano: infatti, erano proprio le credenze sui morti ciò che essi intendevano sradicare. Non l’azione dei morti o della forza dei morti, ma l’idea che tutto ciò provenisse dai morti: volevano togliere agli uomini questo giusto, importante pensiero.

 

È un materialismo di grado più alto,

è un materialismo che non solo nega lo spirito, ma che lo vuole costringere entro la materia.

 

Il materialismo assume forme dietro le quali lo si può persino negare. Si può dire che il materialismo è scomparso, che si parla già dello spirito. Ma tutti parlano dello spirito in modo confuso.

 

Si può essere un buon materialista riconducendo tutta la natura allo spirito, in modo che emerga lo psichismo.

Il punto davvero importante invece è che si possa gettare lo sguardo nel concreto mondo spirituale,

nella concreta spiritualità.

 

Abbiamo qui l’inizio di qualcosa che nei prossimi cinque secoli si intensificherà sempre di più. Adesso le confraternite del male si sono fermate a questo punto, ma in futuro andranno ben oltre, se non verrà loro impedito, e glielo si può imporre solo superando la pigrizia nei confronti della concezione scientifico-spirituale.

In un certo senso si sono traditi nelle sedute spiritiche, attraverso le quali, anziché celarsi, si sono scoperti. Fu qualcosa che dimostrò piuttosto come la loro organizzazione non fosse ancora ben rodata.

 

Per questo fin dagli anni novanta del secolo scorso, quelle stesse confraternite cercarono per un certo periodo di screditare in ogni modo lo spiritismo in quanto tale. In questa direzione si può comprendere quanti decisivi interventi si possano operare con gli strumenti del mondo spirituale. In questo caso la posta in gioco è un accrescimento del potere, lo sfruttamento di certe condizioni evolutive emerse nel corso della storia.

 

Vi è una forte opposizione contro la materializzazione delle anime umane, contro l’esilio delle anime nella sfera terrestre, dove sono presenti anche le logge. Infatti, perché le anime si aggirassero come fantasmi nelle logge e lì agissero, dovevano venir esiliate nell’ambito terrestre. A questo tentativo, a quest’impulso ad agire nella Terra attraverso le anime, venne contrapposto il grande impulso del mistero del Golgota.

 

L’impulso del mistero del Golgota

è anche la salvezza universale contro la materializzazione dell’anima.

 

La via del Cristo è totalmente al di fuori della volontà e delle intenzioni degli uomini.

Nessun uomo, quale che sia il suo sapere, nessun iniziato può influire sull’azione che nel corso del ventesimo secolo

il Cristo porterà a manifestazione, di cui spesso ho parlato e di cui si possono trovare cenni nei miei misteri drammatici.

 

Questo dipende solo dal Cristo stesso, che sarà presente nella sfera terrestre come entità eterica.

Sull’apparizione del Cristo nessuno, nessun iniziato per quanto potente, può influire.

Avverrà, ed è un punto da tenere ben fermo.

Ma potranno venir predisposte misure perché l’evento del Cristo venga accolto o agisca in un modo oppure nell’altro.

 

Le confraternite di cui ho parlato, che vogliono costringere le anime nella sfera materialistica, hanno l’aspirazione a fare in modo che nel ventesimo secolo il Cristo passi inosservato, che la sua venuta in forma eterica non venga percepita dagli uomini.

 

Questa aspirazione si sviluppa sotto l’influsso di un’idea ben precisa, di un ben preciso impulso di volontà:

le logge vogliono infatti conquistare per un’altra entità,

di cui parleremo più dettagliatamente, la sfera d’influenza

che nel ventesimo secolo ed oltre deve passare per il Cristo.

• Vi sono confraternite occidentali che vogliono contendere al Cristo il suo impulso

e porre al suo posto un’altra individualità mai incarnatasi,

un’individualità puramente eterica, ma di natura fortemente arimanica.

 

Tutte le manovre di cui ho parlato messe in atto con i defunti, servono in fondo allo scopo di allontanare la signoria della Terra dal Cristo, che visse il mistero del Golgota, permettendo così ad un’altra individualità di conquistarla.

Questa lotta è del tutto reale, non si tratta di un concetto astratto o di un’ipotesi plausibile, ma di una vera battaglia per porre un’altra entità al posto dell’entità-Cristo nel corso dell’evoluzione umana, per quel che rimane del quinto periodo postatlantico, per il sesto e per il settimo.

 

Fa parte dei compiti di una sana, veritiera evoluzione spirituale

respingere, rendere vani questi tentativi che sono al massimo grado anti-cristici.

•  Solo una chiara visione può giungere a qualche risultato.

•  Infatti, l’altro essere di cui quelle confraternite vorrebbero proclamare la sovranità

viene da esse designato con il nome di “cristo”, proprio con il nome di “cristo”!

 

Sarà essenziale che si impari a distinguere fra il vero Cristo,

perché anch’egli nella sua manifestazione attuale non è un’individualità incarnata in un corpo fisico,

e l’altro essere che, a differenza del Cristo vero, non si è mai incarnato nell’evoluzione terrena,

perché giunge solo fino a un’incorporazione eterica, e che le confraternite vorrebbero collocare al posto del Cristo,

mentre quest’ultimo dovrebbe passare inosservato.

 

Da un lato abbiamo dunque l’aspetto della lotta che consiste per così dire nel falsificare l’avvento del Cristo nel ventesimo secolo. Sì, osservando la vita solo alla sua superficie, come nei dibattiti sul Cristo, sulla questione di Gesù e così via, non si riesce a vedere in profondità. Nebbia, fumo vengono mostrati alla gente per allontanarla dalle cose più profonde, da ciò che è realmente in gioco. Quando i teologi discutono del Cristo, vi è sempre in tali dibattiti un influsso spirituale che proviene da un altro luogo, ed essi perseguono fini e mete del tutto diversi da quelli di cui sono consapevoli.

 

Il rischio del concetto di inconscio è che le persone vengano portate a uno stadio di non chiarezza a proposito di tali connessioni. Mentre le confraternite legate al male perseguono i loro scopi in modo molto cosciente, quel che loro perseguono coscientemente diventa naturalmente inconscio in coloro che con superficialità partecipano a tutte le discussioni di quel tipo. Non si coglie la natura delle cose, se si ragiona partendo dall’inconscio; infatti il cosiddetto inconscio è semplicemente oltre la soglia della coscienza abituale, ed è la sfera in cui chi sa può esprimere tali cose. Un aspetto della questione è dunque l’opposizione di un certo numero di confraternite che vogliono sostituire l’azione del Cristo con quella di un’altra individualità, mettendo in atto tutte le misure perché questo accada.

 

Sul versante opposto vi sono le confraternite orientali, che non intendono avere un ruolo meno importante nell’evoluzione dell’umanità. Queste confraternite indiane perseguono uno scopo diverso; non hanno mai sviluppato una tecnica esoterica per portare i morti sotto il dominio della loro loggia: è qualcosa di estraneo per loro, che non desiderano. D’altra parte non vogliono neppure che il mistero del Golgota, con il suo impulso, influenzi l’evoluzione umana.

 

Non vogliono che questo accada. Poiché i morti non sono a loro disposizione come lo sono nelle confraternite occidentali nel modo che ho descritto, non vogliono combattere il Cristo, che nel corso del ventesimo secolo entrerà nell’evoluzione umana come entità eterica, sostituendogli un’altra individualità.

 

Per far questo sono necessari i defunti, ed esse non ne dispongono: vogliono invece sviare l’interesse dal Cristo;

le confraternite orientali, soprattutto indiane, non intendono permettere che il cristianesimo si diffonda,

che si diffonda l’interesse per il Cristo reale, passato attraverso il mistero del Golgota

e che nella sua incarnazione di allora rimase tre anni sulla Terra, dove non può più tornare ad incarnarsi.

 

Nelle loro logge non vogliono servirsi dei morti, ma di qualcosa d’altro che non siano semplicemente esseri umani viventi. In queste logge orientali, indiane, invece dei morti come nelle logge occidentali vengono usate entità d’altra natura.

Come sappiamo, quando l’uomo muore lascia dietro di sé il proprio corpo eterico, se ne separa molto presto dopo la morte. In condizioni normali, il corpo eterico viene assorbito dal cosmo. Questa assimilazione è qualcosa di più complesso, come ho già descritto in diversi modi. Ma prima del mistero del Golgota ed ancora dopo tale evento poteva accadere qualcosa di ben definito, soprattutto nelle regioni orientali.

 

Quando l’uomo dopo la morte deponeva il corpo eterico, certe entità potevano rivestirsene:

quei corpi eterici abbandonati dagli uomini divenivano allora entità eteriche.

•  In Oriente succede dunque che vengano evocati non uomini morti,

ma spiriti demoniaci rivestiti dei corpi eterici abbandonati dagli uomini.

•  Tali spiriti demoniaci rivestiti di corpi eterici umani vengono accolti nelle logge orientali.

 

• Mentre dunque le logge occidentali trattengono direttamente nella materia i morti,

• quelle orientali della mano sinistra hanno invece spiriti demoniaci,

spiriti che non appartengono all’evoluzione terrena

ma che vi si introducono indossando i corpi eterici abbandonati dagli uomini.

 

Esotericamente si fa in modo di trasformare questo fatto in venerazione. È noto che suscitare illusioni fa parte delle arti di certe confraternite perché gli uomini, se ignorano quanto l’illusione sia presente nella realtà, possono facilmente venir ingannati da illusioni suscitate ad arte. Si ottiene quel che si vuole, camuffandolo sotto le forme della venerazione.

Immaginiamo dunque che io abbia davanti a me degli uomini che discendono tutti da un medesimo ceppo. Dopo che, come confratello legato al male, ho creato presso un antenato la possibilità che un essere demoniaco si appropri del suo corpo eterico, io dico loro che devono venerare questo antenato.

 

L’antenato è semplicemente colui che ha lasciato il proprio corpo eterico

di cui i demoni si sono appropriati attraverso le macchinazioni della loggia.

Si introduce così il culto degli antenati.

Ma gli antenati che vengono venerati non sono altro che entità demoniache dimoranti nel corpo eterico degli antenati.

 

Operando come fanno le logge orientali, si può allontanare dal mistero del Golgota la visione del mondo degli uomini d’oriente. Si ottiene così che il Cristo come individualità che deve manifestarsi sulla Terra passi inosservato per gli uomini d’Oriente, o addirittura per gli uomini in generale; anzi quest’ultimo è il vero scopo. Non vogliono sostituirlo con un altro Cristo, vogliono solo che l’apparizione del Cristo Gesù rimanga inosservata.

In questo modo viene condotta da due lati una lotta contro l’impulso del Cristo che si manifesterà nell’eterico durante il ventesimo secolo. In questa evoluzione è realmente inserita l’umanità. Quel che si manifesta nel particolare, in effetti, è sempre solo una conseguenza dei grandi impulsi che si compiono nella storia.

 

È davvero triste che si voglia far credere agli uomini che quando l’inconscio, il cosiddetto inconscio agisce in loro,

si tratti di pulsioni affettive rimosse o qualcosa del genere,

mentre in realtà da ogni direzione passa attraverso l’umanità l’impulso di una spiritualità ben cosciente,

che rimane però relativamente inconscia se la coscienza individuale non se ne cura.

 

A questo proposito è necessario sapere dell’altro. Vi furono sempre uomini onesti nei confronti dell’evoluzione umana che tennero conto di queste cose come oggi le abbiamo descritte e, molto più di quanto può e anche deve fare l’uomo, cercarono da parte loro quel che è giusto.

 

Un luogo di culto della vita spirituale, che la difese da qualsiasi illusione,

fu nei primi secoli cristiani l’Irlanda che, più di qualsiasi altra regione della Terra,

era protetta contro ogni tipo di illusione.

 

Questo è anche il motivo per cui molti propagatori del cristianesimo provenivano da quei luoghi. Essi sapevano di operare entro un’umanità del tutto ingenua e che andava considerata nella sua ingenuità; loro però dovevano conoscere e comprendere i grandi impulsi dell’umanità.

 

Nel quarto e quinto secolo gli iniziati irlandesi agirono nell’Europa; qui cominciò la loro opera in modo da preparare quel che avrebbe dovuto compiersi in futuro. In quanto iniziati sapevano che nel quindicesimo secolo, cioè come ci è noto nel 1413, sarebbe iniziato il quinto periodo postatlantico e in certo modo erano sotto l’influsso di tale conoscenza. Per preparare una nuova era, essi sapevano che l’umanità ingenua andava salvaguardata in vista dei tempi nuovi. Che cosa si fece allora per proteggere le innocenti popolazioni d’Europa, in modo che una sorta di recinto impedisse agli influssi dannosi di raggiungerle?

 

Da parte di chi possedeva conoscenza e rettitudine, l’evoluzione venne a quel tempo diretta in modo che gradualmente fossero impediti i viaggi che, in tempi precedenti, dalle regioni settentrionali venivano intrapresi verso l’America. Mentre anticamente le navi compivano la traversata dalla Norvegia all’America con scopi ben precisi – domani ne parleremo nuovamente – si fece in modo che pian piano svanisse il legame con l’America, e che gradualmente la popolazione europea giungesse a dimenticarla del tutto. Nel quindicesimo secolo gli europei non ne sapevano più nulla. In particolare da Roma l’evoluzione venne guidata in modo che andasse lentamente perduto quel legame, perché la popolazione europea andava salvaguardata dagli influssi americani. Un ruolo fondamentale nel proteggere gli europei da tale influsso lo ebbero i monaci d’Irlanda, gli iniziati irlandesi che cristianizzarono il nostro continente.

 

In tempi antichi si doveva prendere dall’America un ben preciso influsso: ma proprio nel tempo in cui iniziava il quinto periodo postatlantico si doveva fare in modo che gli europei non venissero influenzati dall’America, anzi non ne sapessero nulla e vivessero nella convinzione che non esisteva nessun continente americano. Solo dopo che il quinto periodo si fu consolidato, l’America venne nuovamente scoperta, come è noto dalla storia. Sappiamo già come la storia insegnata nelle scuole sia per molti aspetti una fable convenne. Tale è anche l’affermazione secondo cui l’America è stata scoperta per la prima volta nel 1492: è stata soltanto riscoperta. Vi fu solo una sospensione del legame, occultato storicamente, così come doveva accadere. D’altro canto bisogna conoscere i fatti e la storia reale. Per un certo periodo l’Europa venne cinta da alte barriere e ogni cura venne posta nel proteggerla dagli influssi che non dovevano raggiungerla.

 

Descrivo queste realtà perché è essenziale che il cosiddetto inconscio

non venga considerato come un elemento di inconsapevolezza ma come qualcosa che si dimostra ben conscio,

dietro la soglia dell’umana coscienza quale ci è nota comunemente.

 

È già importante che oggi una parte sempre più grande dell’umanità giunga alla conoscenza di certi misteri. In questo senso ho detto tutto quel che era possibile dire pubblicamente, e nelle conferenze di Zurigo sono giunto a chiarire in quale senso l’esistenza storica dell’uomo non venga conosciuta con la coscienza abituale, ma sia in realtà sognata; come il contenuto della storia sia in realtà sognato dall’uomo, e che solo quando gli uomini si renderanno conto di sognare il contenuto della storia, entrerà in tali rappresentazioni un elemento di salute.

Attraverso queste cose si risveglia gradualmente la coscienza; i fenomeni, gli eventi che si compiono, se non vengono ignorati, le dimostrano già. Gli uomini invece passano ciechi e come dormendo attraverso gli avvenimenti, persino attraverso le tragiche catastrofi dei nostri giorni.

 

Di quanto abbiamo detto vorrei restasse oggi nei nostri cuori soprattutto l’aspetto storico; domani vi torneremo con maggior precisione.

Vorrei aggiungere solo un altro punto. Come prima cosa abbiamo visto quale forte differenza vi sia nell’evoluzione dell’umanità fra Occidente e Oriente.

 

In secondo luogo è necessario prestare attenzione a quel che ora dirò.

Gli psicoanalisti parlano di subconscio, di vita psichica subconscia e così via.

• Invece di trattare tali argomenti con idee così confuse,

è importante comprendere che cosa vi sia in realtà oltre la soglia della coscienza.

• Vi sono certo molte cose nel profondo, sotto la soglia della coscienza;

ma ciò che si trova sotto questa soglia è, riguardo a se stesso, ben cosciente.

 

Si deve parlare di spiritualità cosciente oltre la soglia della coscienza,

e non di spirito inconscio: nell’uomo vi è molto di cui egli non sa.

Sarebbe del resto persino nocivo, se nella sua coscienza abituale avesse cognizione di tutto quel che si svolge in lui.

 

Proviamo a immaginare come ci comporteremmo nei confronti del cibo e delle bevande, se dovessimo conoscere nel dettaglio i processi fisiologici e biologici connessi alla nutrizione! Questo processo si svolge tutto nell’inconscio, ovunque agiscono forze spirituali, persino nei processi puramente fisiologici. Per mangiare e bere, l’uomo non può aspettare di comprenderne il processo. Nell’uomo molto funziona così, anzi la parte più rilevante, la massima parte del suo essere rimane per lui inconscia, o meglio subconscia.

 

L’aspetto più importante è che del subconscio che portiamo in noi

in tutti i casi si impadronisce un altro essere.

Non solo siamo la combinazione di corpo, anima e spirito e portiamo attraverso il mondo il nostro corpo,

la nostra anima indipendente da noi,

ma poco prima della nascita un’altra entità prende possesso della nostra parte subconscia.

 

Vi è dunque un’entità subconscia

che percorre insieme all’uomo tutto il suo cammino fra nascita e morte.

Poco prima della nascita entra in lui e lo accompagna.

 

Si può anche caratterizzare in qualche misura quest’entità

che ricolma l’uomo e che non raggiunge la sua coscienza abituale:

è un’entità di grande intelligenza e nella volontà è simile alle forze della natura,

è dunque molto intelligente e il suo volere è molto più affine alle forze della natura di quanto non sia quello umano.

 

Devo però sottolineare ancora una particolarità, che cioè sarebbe un pericolo enorme

se nelle condizioni attuali essa condividesse la morte dell’uomo.

Nella situazione di oggi quell’entità non può partecipare alla morte

e appena prima di tale momento si allontana, è costretta a mettersi in salvo;

ma d’altra parte cerca in continuazione di dirigere l’esistenza umana in modo da impossessarsi della morte.

 

Sarebbe un evento spaventoso per l’evoluzione umana se questa entità che prende possesso dell’uomo riuscisse a far propria anche la morte, se potesse morire insieme a lui e in questo modo raggiungere quei mondi in cui l’uomo entra dopo la morte.

Deve sempre separarsi dall’uomo prima che questi entri dopo la morte nei mondi spirituali. In taluni casi ciò le è particolarmente penoso, e allora si verificano complicazioni di ogni sorta.

 

La situazione è questa: l’entità che domina in modo assoluto nel subconscio

ha una grande, grandissima dipendenza dalla Terra quale organismo unitario.

La Terra non è affatto l’essere postulato da geologi, mineralogisti, paleontologi, ma è un essere pienamente vivente.

L’uomo ne vede solo l’ossatura, perché geologi, mineralogisti,

paleontologi considerano solo l’elemento minerale che ne costituisce lo scheletro.

 

Conoscere solo questo sarebbe come se entrando in questa sala, per una particolare disposizione delle nostre facoltà visive, non vedessimo altro che ossa, nient’altro che il sistema osseo di tutte le rispettabili persone qui riunite.

Ora immaginiamo di entrare dalla porta e vedere seduti qui dei puri scheletri, non dico uomini costituiti di sole ossa, non oserei tanto, ma che avessimo la facoltà di vedere solo le ossa, che fossimo conformati come un apparecchio per raggi Rontgen. Solo questo la geologia vede della Terra, solo la sua struttura ossea. Ma la Terra non è costituita solo dal suo scheletro, è invece un essere vivente in ogni suo punto, in ogni zona irradia forze particolari dal centro alla periferia.

 

Raffiguriamoci la superficie terrestre e delimitiamo a grandi linee una parte orientale e una occidentale.

 

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Le forze che salgono dalla Terra fanno parte del suo organismo vivente. E mentre l’uomo vive in questo o in quel punto della Terra, la sua anima, l’anima immortale, non entra in rapporto con le forze terrestri se non indirettamente; l’anima immortale dell’uomo ha un’autonomia relativamente forte rispetto alle condizioni terrestri: solo artificiosamente, e nel modo che oggi abbiamo descritto, essa ne diventa dipendente.

Ma in questo processo, attraverso l’essere che prende possesso dell’uomo prima della nascita e lo deve di nuovo abbandonare prima della morte, sono attive in modo particolarmente intenso forze diverse che con le tipologie razziali e le differenze geografiche agiscono dentro l’uomo.

 

Le differenziazioni geografiche o d’altra natura

agiscono in modo particolare sul doppio che portiamo in noi.

Questo ha una straordinaria importanza.

 

Come la Terra dai suoi diversi punti agisca sul doppio e quali ne siano le conseguenze, lo vedremo domani collegandolo a quanto si è detto oggi. È necessario uno stretto collegamento fra quanto è stato detto oggi e quel che si dirà domani, perché l’uno non è comprensibile senza l’altro. Ora dovremo tentare di far nostri i concetti che ancor più profondamente si riferiscono alla realtà nella sua completezza, alla realtà in cui l’anima umana vive in tutto il suo essere. Molteplici sono le metamorfosi di questa realtà; dipendono però in larga misura dall’uomo.

 

• Si ha un significativo esempio di metamorfosi osservando come le anime umane,

a seconda che accolgano concetti materialistici o spirituali fra nascita e morte,

restino incatenate alla Terra oppure raggiungano la sfera adeguata.

 

Su questi aspetti dobbiamo sempre più pervenire a concetti chiari. Allora stabiliremo anche quel giusto rapporto con l’universo che dobbiamo trovare in misura sempre maggiore. Questo va inteso non solo nel senso di un astratto movimento intellettuale; per noi si deve trattare di un movimento spirituale concepito in modo molto concreto e che tenga conto della vita spirituale di un insieme di individualità.