Tra i quattro Vangeli, quello di Giovanni occupa un posto specialissimo

O.O. 100 – Evoluzione dell’Umanità e conoscenza del Cristo – 16.11.1907


 

Tra i quattro Vangeli, quello di Giovanni occupa un posto specialissimo.

Mentre i tre Vangeli di Matteo, Marco e Luca delineano un’immagine storica di Gesù di Nazareth,

il Vangelo di Giovanni è considerato un’apoteosi, una meravigliosa poesia.

 

Il Vangelo di Giovanni evidenzia sì varie contraddizioni rispetto ai dati forniti dagli altri tre,

ma esse sono talmente manifeste da far sì che non si possa supporre

che i suoi antichi difensori non se ne fossero avveduti.

 

Attualmente il Vangelo giovanneo è quello ritenuto meno credibile.

Le ragioni di questo atteggiamento risiedono nella concezione materialistica della nostra epoca.

 

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Ai nostri teologi, anch’essi animati da sentimenti materialistici, si confanno di più i tre Vangeli sinottici, poiché tollerano di più un’esegesi materialistica. Il pensiero materialistico è restio ad accettare un essere superiore a tutti gli uomini. Gradiscono di più ravvisare in Gesù di Nazareth solo un uomo nobile, lo “schietto uomo” di Nazareth. Nel caso del Vangelo di Giovanni, è assolutamente inammissibile ravvisare in Gesù solo ciò che vive anche in tutti gli altri esseri umani.

L’anima del Cristo nel corpo di Gesù è qualcosa di totalmente differente.

 

Il Cristo che il Vangelo di Giovanni ci mostra

non è solo un essere umano di eccelsa superiorità,

è un essere che abbraccia tutta la Terra.

 

• Una traduzione dei primi quattordici versetti del Vangelo di Giovanni che non si attenga alla lettera,

ma sia conforme al loro spirito, è la seguente:

 

• “Nel principio era la Parola, e la Parola era presso Dio,

e un Dio era la Parola.

• Questa era nel principio presso Dio.

• Tutto è divenuto per suo mezzo,

e senza di Lei nulla è divenuto di ciò che è sorto.

• In Lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini.

• E la luce splendette nella tenebra, ma la tenebra non l’ha compresa.

• Vi fu un uomo, inviato era da Dio con il suo nome Giovanni.

• Questi venne per testimoniare, per rendere testimonianza alla luce,

affinché tutti credessero per mezzo di lui.

• Egli non era la luce, ma un testimone della luce.

• Poiché la luce vera, che illumina tutti gli uomini, doveva venire nel mondo.

• La luce era nel mondo, e il mondo è divenuto per suo mezzo,

ma il mondo non l’ha riconosciuta.

• Venne ai singoli uomini, venne fino agli uomini-Io;

ma i singoli uomini, gli uomini-Io, non l’hanno accolta.

• Ma coloro che l’hanno accolta, poterono per suo mezzo rivelarsi come figli di Dio.

• Coloro che hanno confidato nel suo nome, non sono divenuti dal sangue,

non sono divenuti dalla volontà della carne e non dalla volontà umana, bensì da Dio.

• E la Parola è divenuta carne e ha abitato in mezzo a noi,

e noi abbiamo udito la sua dottrina, la dottrina del Figlio unigenito del Padre,

ricolmo di dedizione e di verità”.

 

In Giovanni:

Verità (aletheia in greco) = manas

Dedizione (charis in greco) = buddhi

Saggezza (sophia in greco) = atma.