Tra il corpo fisico umano e il minerale corre una differenza immensa

O.O. 103 – Il Vangelo di Giovanni – 19.05.1908


 

Tra il corpo fisico umano e il minerale corre una differenza immensa.

Se vogliamo mettere in evidenza nel modo più elementare la differenza tra il corpo fisico umano e il corpo fisico d’un minerale

(poniamo d’un cristallo), possiamo esprimerla così:

• il cristallo, se non viene distrutto dall’esterno, conserva la propria forma.

• Il corpo fisico umano non è in grado di conservare da se stesso la propria forma;

esso la conserva solo finché e in quanto è compenetrato da un corpo eterico, da un corpo astrale e da un io.

 

Dal momento in cui questi tre elementi costitutivi se ne staccano,

il corpo fisico comincia a diventare qualcosa del tutto diverso da ciò ch’era stato fra la nascita e la morte:

segue le leggi fisiche e chimiche della materia e si decompone, mentre il corpo fisico del minerale si conserva.

Qualcosa di simile vale anche per il corpo eterico.

• Dopoché, subito dopo la morte, il corpo eterico, l’astrale e l’io si sono separati dal corpo fisico,

anche il corpo eterico si scioglie dalla connessione con l’astrale e con l’io

dissolvendosi nell’etere cosmico, come il corpo fisico si dissolve nel terreno.

 

• Del corpo eterico non sussiste più altro, allora, che l’estratto di cui abbiamo più volte parlato e che rimane collegato coll’uomo.

• Possiamo dunque affermare che il corpo fisico umano ha, in certo modo, lo stesso valore del regno minerale circostante;

ma dobbiamo pur sempre aver ben chiaro nell’anima il grande divario esistente fra il regno minerale e il corpo fisico umano.

 

Qualcuno potrebbe obiettare: è stato affermato or ora che sull’antico Saturno il corpo fisico non era ancora compenetrato da un corpo eterico, né da un astrale, né da un io, poiché questi ultimi tre sopraggiunsero rispettivamente solo sul Sole, sulla Luna e sulla Terra. A quel tempo dunque, su Saturno, il corpo fisico dell’uomo aveva realmente il valore d’un minerale.

 

Ma noi ricordiamo di aver precisato che allo stato del corpo fisico qual era su Saturno seguirono poi tre metamorfosi del corpo fisico. Ora, neppure il minerale odierno, che pure abbiamo davanti a noi come un morto minerale, potrebbe sussistere se consistesse solo d’un corpo fisico. Ci si renda chiaramente conto che ciò che abbiamo detto, e ch’è giusto affermare, è bensì vero per questo nostro mondo fisico: qui, il minerale ha effettivamente solo un corpo fisico. Ma l’affermazione non è completamente esatta.

 

Proprio come il corpo fisico umano che ci sta di fronte racchiude in sé il proprio corpo eterico, l’astrale e l’io, così anche il minerale non possiede solo un corpo fisico, ma anche un eterico, un astrale e un io: questi suoi elementi costitutivi si trovano però in mondi superiori.

Il minerale possiede un corpo eterico, che sta nel cosiddetto mondo astrale; esso possiede un corpo astrale, che si trova nel mondo devacianico, o spirituale inferiore; e possiede un io, che esiste in un mondo spirituale ancora più elevato.

 

Così dunque il corpo fisico umano si distingue dal corpo fisico d’un minerale per il fatto di avere durante lo stato di veglia, qui nel mondo fisico, inseriti il proprio corpo eterico, il proprio astrale e il proprio io.

Il minerale, al contrario, non ha in sé i propri costituenti superiori. Sappiamo infatti che oltre al mondo fisico esistono altri mondi: il mondo che noi percepiamo coi sensi è compenetrato dal mondo astrale e questo a sua volta dal mondo spirituale (o devachanico), che si distingue in inferiore e superiore.

 

L’uomo è dunque in certo modo avvantaggiato, in confronto al minerale, per il fatto di avere inseriti entro il proprio corpo fisico i suoi elementi costitutivi superiori durante lo stato di veglia. Il minerale non li ha; dobbiamo cioè concepirlo come un’entità incompleta sul piano fisico. Pensate all’unghia d’un uomo: ammetterete che in nessun punto della natura si potrà trovare un’unghia umana come entità a sé stante; essa, per crescere, presuppone il rimanente organismo umano senza il quale non può sussistere.

 

S’immagini ora un minuscolo essere che abbia occhi capaci di percepire soltanto l’unghia, ma non il resto dell’organismo umano: esso non vedrebbe nulla in tutto lo spazio, eccettuata l’unghia. I minerali fisici sono, per così dire, solo le unghie; e per percepirli nella loro interezza bisogna salire nei mondi superiori, dove si trova il loro corpo eterico, l’astrale e l’io. Teniamo presente tutto questo per comprendere chiaramente che sul piano di una realtà spirituale superiore non può esistere nessuna entità che non possegga in qualche modo quegli elementi costitutivi. Nessun essere fisico può sussistere se non appartiene a un corpo eterico, a un corpo astrale e a un io.

 

Ma in tutto quanto è stato ora esposto sembra esistere una contraddizione.

S’è detto che l’uomo durante il sonno notturno è un’entità ben diversa che durante lo stato di veglia;

in quest’ultimo stato l’uomo ci risulta abbastanza comprensibile, in quanto ci sta dinanzi come un’entità quadruplice.

Se osserviamo l’uomo addormentato secondo la sua entità fisica,

abbiamo il suo corpo fisico e quello eterico presenti nel letto, mentre l’astrale e l’io sono fuori.

Ecco dunque la contraddizione: qui sarebbe un essere abbandonato dal proprio astrale e dall’io.

 

La pietra non dorme; il suo eterico, il suo astrale e il suo io non la compenetrano, ma rimangono con essa sempre nel medesimo rapporto.

Nell’uomo, invece, ogni notte l’astrale e l’io escono, trascurando la notte i corpi fisico ed eterico e lasciandoli a se stessi!

Questo dato di fatto non viene sempre considerato con esattezza.

Ogni notte avviene questa metamorfosi dell’uomo,

il quale in quanto uomo spirituale prende congedo dai propri corpi fisico ed eterico, lasciandoli a se stessi.

 

Ma questi non possono sussistere per se stessi, come abbiamo detto; perfino la pietra dev’essere connessa con i propri elementi costitutivi superiori; a maggior ragione, si comprenderà essere impossibile che i corpi fisico ed eterico dell’uomo rimangano nel letto, durante il sonno notturno, privi di un corpo astrale e d’un io.

 

Cosa avviene allora durante la notte?

Il corpo astrale e l’io umani non sono presenti nel fisico e nell’eterico, ma in loro vece sono presenti un altro io e un altro corpo astrale.

E qui che la scienza dello spirito indirizza a un’esistenza divino-spirituale, alla presenza di entità spirituali superiori.

Mentre di notte l’io e l’astrale si trovano fuori del corpo fisico e dell’eterico,

vi sono presenti e realmente attivi l’io e l’astrale di entità divino-spirituali.

 

Osservando tutta l’evoluzione umana, da Saturno alla Terra, attraverso il Sole e la Luna, si potrebbe obiettare che sull’antico Saturno esisteva pure soltanto il corpo fisico dell’uomo, non compenetrato da un eterico, da un astrale e da un io umani. Ma come oggi la pietra non potrebbe sussistere da sola, anche allora il corpo fisico umano poteva sussistere solo in quanto compenetrato dall’eterico, dall’astrale e dall’io di entità divino-spirituali. Queste entità vi abitavano, e continuarono ad abitarvi.

 

Quando sul Sole in quel corpo fisico penetrò un proprio corpo eterico, il piccolo corpo eterico dell’uomo non fece, per così dire, che mescolarsi al precedente corpo eterico di entità divino-spirituali. E, come abbiamo ricordato, anche sull’antico Saturno il corpo fisico era stato già compenetrato da entità divino-spirituali.