Tre regioni del mondo spirituale

O.O. 13 – La scienza occulta nelle sue linee generali – (III – Sonno e morte)


 

Di fronte alla coscienza chiaroveggente

appaiono tre regioni del mondo spirituale

che si possono paragonare a tre parti del mondo fisico dei sensi.

 

• La prima regione è in certo qual modo la “terra ferma” del mondo spirituale;

• la seconda, la “regione del mare e dei fiumi”,

• e la terza la “regione atmosferica”.

 

Prima regione – Quel che sulla Terra assume forma fisica, in modo da poter essere percepito a mezzo di organi fisici, vien percepito nella sua essenza spirituale nella prima regione del “mondo dello spirito”. In essa per esempio si potrà vedere la forza che plasma la forma di un cristallo. Si manifesta però tutto il contrario di ciò che appare nel mondo dei sensi. Lo spazio, che nel mondo dei sensi è riempito dalla massa minerale, si presenta allo sguardo spirituale come uno spazio vuoto; ma intorno ad esso si vede la forza che elabora la forma della pietra. Il colore che una pietra ha nel mondo fisico si manifesta nel mondo spirituale come l’esperienza del suo colore complementare; così una pietra rossa ci appare come verdastra vista dal mondo spirituale; una pietra verde ci appare come rossiccia, e via di seguito. Anche le altre proprietà appaiono nei loro contrari. Come le pietre, le masse di terra e simili compongono la terra ferma, la regione continentale del mondo fisico, così le formazioni che abbiamo descritto costituiscono la “terra ferma” del mondo spirituale.

 

Seconda regione – Tutto ciò che nel mondo dei sensi è vita, costituisce la « regione del mare » del mondo spirituale. All’occhio fisico la vita si palesa nelle sue manifestazioni nelle piante, negli animali e negli uomini. Per l’occhio spirituale la vita è un’essenza fluente, simile ai mari e ai fiumi, che compenetra la regione spirituale. Paragone più esatto è quello con la circolazione del sangue nel corpo poiché, mentre i mari ed i fiumi del mondo fisico ci appaiono distribuiti irregolarmente, una certa regolarità regna nella distribuzione della vita fluente del mondo spirituale, come per la circolazione del sangue. Questa « vita fluente » appunto è percepita ad un tempo come suono spirituale.

 

Terza regione del mondo dello spirito è quella della sua « atmosfera ». Ciò che nel mondo fisico si presenta come sensazione esiste anche nella regione spirituale, compenetrandola interamente, come l’aria sulla Terra. Dobbiamo raffigurarci un mare permeato di sensazioni. Dolore e tristezza, gioia ed estasi si agitano in questa regione, come il vento e la tempesta nell’atmosfera del mondo fisico. Si pensi ad una battaglia che si combatte sulla Terra.

 

Vi si trovano di fronte non soltanto forme umane che l’occhio fisico può vedere, ma sentimenti contro sentimenti, passioni contro passioni; il campo di battaglia è riempito di sofferenze, come lo è di forme umane. Tutto ciò che in esso vive di passioni, di dolore, di gioia di vittoria non vi esiste soltanto nei suoi effetti percettibili ai sensi, ma si rivela ai sensi spirituali come processo dell’atmosfera del mondo spirituale. Tale avvenimento è nel mondo spirituale come una tempesta nel mondo fisico. E la percezione di tale avvenimento si può paragonare alla percezione auditiva della parola nel mondo fisico. Perciò si dice: come l’aria avviluppa e pervade gli esseri terrestri, così la « fluttuante parola spirituale » avviluppa e pervade gli esseri ed i processi del mondo spirituale.

Sono possibili anche altre percezioni nel mondo spirituale. Vi si trova anche qualcosa che si può paragonare al calore ed alla luce del mondo fisico. È il mondo stesso del pensiero quello che compenetra tutto il mondo spirituale, così come il calore compenetra gli esseri e le cose sulla Terra; però …

i pensieri bisogna rappresentarseli come esseri viventi e indipendenti.

 

Quello che l’uomo considera pensiero nel mondo manifesto

non è che l’ombra di ciò che vive nel mondo dello spirito come entità-pensiero.

Si immagini il pensiero quale esiste negli uomini,

costituito al di fuori di loro come entità attiva, dotata di vita interiore propria,

e si avrà una debole immagine di ciò che riempie la quarta regione del mondo dello spirito.

 

Ciò che l’uomo percepisce come pensiero nel suo mondo fisico, fra nascita e morte, non è che la manifestazione del mondo del pensiero, quale essa può foggiarsi per mezzo degli strumenti dei corpi. Ma tutti i pensieri che l’uomo alberga in sé, e che importano un arricchimento per il mondo fisico, traggono origine da questa regione; non occorre che siano unicamente quelli di grandi inventori o di uomini di genio: ogni uomo può avere « idee » di cui non va debitore unicamente al mondo esteriore, ma con le quali, anzi, lo trasforma.

 

Le passioni e i sentimenti suscitati dal mondo esteriore

sono percettibili nella terza regione del mondo dello spirito;

ma tutto ciò che può vivere nell’anima umana

in modo che l’uomo si renda capace di creare, trasformare e fecondare il proprio ambiente,

si manifesta nella sua forma originaria ed essenziale nella quarta regione del mondo spirituale.

 

Quel che si trova nella quinta regione si può paragonare alla luce fisica.

Nella sua forma archetipa è saggezza che si manifesta.

Appartengono a questa regione esseri che irradiano saggezza nel loro ambiente,

come il sole su gli esseri del mondo fisico.

 

Quello che viene illuminato da questa saggezza si palesa nel suo vero senso e nella sua importanza per il mondo spirituale, come un oggetto fisico palesa alla luce il suo colore. Esistono poi regioni ancora più elevate nel mondo dello spirito; esse verranno descritte nel corso di quest’opera.

Dopo la morte, l’io si trova immerso in quel mondo con il frutto che porta con sé dalla vita dei sensi. Tale frutto è ancora unito alla parte del corpo astrale che non viene abbandonata al termine del periodo di purificazione; infatti, si distacca solo quella che dopo la morte aveva desideri e aspirazioni rivolti alla vita fisica.

 

• L’immersione dell’io nel mondo spirituale,

unitamente a ciò che esso ha acquistato a mezzo della vita nel mondo fisico,

si può paragonare all’immersione di un seme nel terreno che dovrà farlo maturare.

• Come il seme trae sostanza e forza da quanto lo circonda

per potersi sviluppare in una pianta nuova,

così sviluppo e crescita sono l’essenza dell’io, immesso nel mondo spirituale.