Uomo diurno e notturno

O.O. 104 – L’Apocalisse – 19.06.1908


 

Per prima cosa dobbiamo ancora una volta osservare con precisione i due stati di coscienza dell’uomo; cioè quello stato di coscienza che dura dal mattino, quando l’uomo si sveglia fino alla sera, quando egli si addormenta; e l’altro stato coscienza, che comincia con l’addormentarsi e finisce col risveglio.

Noi abbiamo spesso rammentato che l’uomo, così come ci viene incontro nella sua forma odierna, è una quadruplice entità, poiché egli consta del corpo fisico, del corpo eterico, del corpo astrale e dell’io.

 

Nella forma umana esteriore queste quattro parti appaiono alla coscienza chiaroveggenti così che il corpo fisico, come una specie di nocciolo, sta nel mezzo (rappresentatevi questo del tutto schematicamente davanti agli occhi).

Il corpo fisico è permeato durante il giorno dal cosiddetto corpo eterico, che sporge soltanto un poco attorno alla testa, come una chiara aureola, pur compenetrando tutto il capo.

Però verso il basso il corpo eterico o vitale diventa sempre più nebuloso e indistinto, e più ci avviciniamo alle membra inferiori dell’uomo, tanto meno esso corrisponde in senso stretto alla forma del corpo fisico.

 

Queste due parti dell’essere umano durante il giorno sono a loro volta avviluppate da quello che noi chiamiamo corpo astrale, che sporge da ogni parte come un ellissoide, come una forma d’uovo e che, nel suo aspetto primitivo, ha dei raggi luminosi che propriamente appaiono come se, dall’esterno, scorressero verso l’interno, compenetrando l’uomo dall’esterno verso l’interno.

In questo corpo astrale sono disegnate un’infinità di figure diverse, tutti i tipi possibili di linee e di raggi, alcune a forma di saetta, altre in strani aggrovigliamenti; tutto questo circonda l’uomo nelle più svariate forme luminose.

 

Il corpo astrale è l’espressione delle sue passioni, dei suoi istinti, impulsi e brame, ma anche di tutti i suoi pensieri e rappresentazioni.

In questo corpo astrale la coscienza chiaroveggente vede ritratte tutte quelle che si chiamano le esperienze dell’anima, dai più bassi impulsi fin su ai più alti ideali morali.

 

Poi abbiamo il quarto elemento dell’entità umana, che si vorrebbe descrivere come qualche cosa che invia raggi ad un punto che si trova a circa un centimetro dietro la fronte.

Questa sarebbe la schematica rappresentazione dei quattro elementi dell’entità umana.

Nel corso di queste conferenze vedremo come ogni singola parte si comporti nell’insieme.

Così è dunque l’uomo durante il giorno, dalla mattina, quando egli si sveglia, alla sera, quando si addormenta.

 

Ora, la sera, quando egli si addormenta, restano a giacere nel letto il corpo fisico e il corpo eterico, e si vede come uno scorrer fuori di quello che abbiamo descritto come corpo astrale.

Questo « scorrer fuori » è un’espressione un po’ inesatta; propriamente si forma come una specie di nebbia; così che noi vediamo, di notte, il corpo astrale uscire dal corpo fisico e corpo eterico come una specie di nebbia a spirale intorno all’uomo, mentre il quarto elemento dell’essere umano, l’io, per suo conto, scompare quasi del tutto, cioè si perde nell’infinito.

La parte del corpo astrale che si dilegua in basso si vede molto debolmente, la parte superiore corrisponde a quello che indichiamo come « corpo astrale uscito fuori ».