Vediamo avvicinarsi a grado a grado l’evento del Cristo

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 24.06.1909


 

Vediamo avvicinarsi a grado a grado l’evento del Cristo, come press’a poco dice lo scrittore del Vangelo di Luca:

 • « Prima vi era un Dio, un Essere spirituale nelle altezze spirituali.

Egli è disceso nel mondo materiale, ed è divenuto uomo, umanità.

Nell’uomo in evoluzione si poteva sì vedere che alla sua base vi è un Dio;

ma considerando l’evoluzione dell’umanità soltanto con gli occhi fisici esteriori, non si poteva scorgere il Dio stesso.

Il Dio era per così dire dietro il mondo fisico terrestre,

dove lo potevano scorgere coloro che sapevano dove Egli è, che potevano penetrare con lo sguardo nei suoi regni.»

 

•Torniamo indietro fino alla prima civiltà che seguì la grande catastrofe atlantica, risaliamo fino all’antichissima civiltà paleo-indiana; in essa vediamo sette grandi maestri che si chiamano i santi risci. Essi ci indicano un essere superiore del quale dicevano: la nostra saggezza può intuire questo essere superiore, ma la nostra saggezza non può vederlo. I sette santi risci vedevano molto! Ma al di là della loro sfera vi era questo essere superiore che essi chiamano Visvakarman.

 

Visvakarman è un essere che, sebbene riempisse il mondo spirituale, era nondimeno al di là di ciò che l’occhio chiaroveggente umano potesse vedere in quei tempi.

• Poi venne la civiltà che si è denominata secondo la sua grande guida: Zarathustra;

Zarathustra diceva a coloro che doveva guidare:

« Quando l’occhio chiaroveggente guarda gli oggetti del mondo: i minerali, le piante, gli animali e gli uomini,

scorge dietro di essi un’infinità di esseri spirituali.

 • Ma l’essere spirituale, al quale l’uomo va debitore della sua vera esistenza,

e che dovrà vivere un giorno nell’io più profondo dell’uomo,

non può essere ancora visto guardando gli oggetti del mondo, né con gli occhi fisici, né con quelli spirituali ».

 

  Quando però Zarathustra volgeva il suo sguardo chiaroveggente in alto, verso il sole, egli diceva che non si vedeva soltanto il sole, ma che come nell’uomo si vedeva l’aura che lo circonda, così attorno al sole si vedeva la grande aura solare, «Altura Mazda ».

 

Ed è infatti la grande aura solare che ha prodotto l’uomo nel modo che più tardi caratterizzeremo.

L’uomo è l’immagine dello spirito solare, di Altura Mazda.

Ma Ahura Mazda non dimorava ancora sulla terra.

 

• Segue poi l’epoca in cui l’uomo che acquista la chiaroveggenza comincia a vedere Ahura Mazda in quello che lo circonda sulla terra, è venuto il momento in cui poteva accadere ciò che ancora non era possibile ai tempi di Zarathustra.

 

Quando l’occhio chiaroveggente di Zarathustra si apriva

e poteva scorgere ciò che si manifesta nel lampo terrestre, nel tuono,

non vi era in essi Ahura Mazda, il grande spirito solare che è l’immagine primordiale dell’uomo.

Ma quando si volgeva perso il sole, allora vedeva Ahura Mazda.

 

• Quando Zarathustra ebbe trovato in Mosè un successore, l’occhio chiaroveggente di Mosè si dischiuse, ed egli potè vedere nel roveto ardente e nel fuoco sul Sinai lo Spirito che gli si manifestava come il «ejeh, asher, ejeh », come l’« io sono », come « colui che era, che è che sarà », Jahvé o Jehova. Che cosa era avvenuto?

 

Dal periodo precedente, da quando era apparso Zarathustra, e prima che apparisse Mosè,

lo spirito che dimorava prima soltanto sul sole, era disceso sulla terra.

Egli risplendeva nel roveto ardente, nel fuoco del Sinai; era negli elementi della terra.

E dopo qualche tempo,

 • lo spirito che i grandi risci intuivano, del quale però dovevano dire:

« La nostra chiaroveggenza non arriva ancora a vederlo »,

 • lo spirito che Zarathustra doveva cercare sul sole, che si manifestò a Mosè nella folgore e nel tuono,

 • apparve in un essere umano, in Gesù di Nazareth.

 

Questa è stata l’evoluzione: discesa dall’universo

prima fino negli elementi fisici, poi in un corpo umano.

Allora soltanto è rinato l’io divino dal quale discende l’uomo, ed al quale

lo scrittore del Vangelo di Luca fa risalire l’albero genealogico di Gesù di Nazareth.

Allora si è verificato il grande avvenimento della rinascita di Dio nell’uomo.