Vi furono sette periodi nei quali, prima del diluvio, l’elemento animale venne formato

O.O. 104 – L’Apocalisse – 29.06.1908


 

Abbiamo seguito l’evoluzione della nostra Terra fino a vedere come,

dopo diversi notevoli eventi caratterizzati con l’apertura dei sette suggelli e il risuonare delle sette trombe,

la Terra trapassi in avvenire in una specie di stato spirituale, con tutte le sue entità.

 

Saranno esclusi soltanto quelli che si saranno rifiutati di accogliere il principio del Cristo;

e con il «rifiutarsi» dobbiamo senz’altro pensare a un’opposizione spirituale energica, cattiva ed inintelligente.

 

Quando la Terra avrà assunto la sua forma astrale e spirituale, naturalmente anche queste entità non potranno esistere

in una grossolana sostanza materiale, diciamo terrestre, ma nel tempo che seguirà il risuonare delle trombe,

nel tempo che abbiamo caratterizzato con il rovesciamento delle coppe dell’ira, anch’esse passeranno a forme astrali;

ma la loro natura divenuta inferiore, quello che è loro proprio per non aver accolto il principio del Cristo,

si esprimerà astralmente nel fatto che esse avranno in sostanza quella figura animalesca che abbiamo visto essere

la bestia dalle sette teste e le dieci corna.

 

Da tutto quanto è stato detto abbiamo potuto rilevare quale sia il rapporto tra le cosiddette teste e le cosiddette corna.

A questo proposito sgorga però sempre dall’anima una domanda:  perché si chiama proprio corno

quello che compare nel corpo fisico come questo o quell’altro organo?

perché si indicano come corna gli organi fisici e i loro residui nell’astrale,

quando la Terra sarà divenuta astrale?

 

È facilmente comprensibile che gli uomini, che non avranno accolto in sé il principio del Cristo,

debbano ricadere nello stato in cui era l’uomo prima di poter diventare partecipe del principio del Cristo.

 

L’uomo era prima un essere non individuale, con un’anima-gruppo,

e abbiamo visto che durante i primi quattro periodi dell’epoca atlantica egli era fornito di un’anima-gruppo

che viene simbolicamente rappresentata in modo giusto dalle teste di toro, leone, aquila e uomo,

dove peraltro l’ultima va pensata come la testa di un animale-uomo.

 

Dobbiamo quindi senz’altro pensare che, quando l’uomo riapparirà sulla Terra spiritualizzata, se non avrà approfittato del principio del Cristo durante la nostra epoca, appunto perché non avrà contribuito ad elevare le sue antiche caratteristiche di anime-gruppo animali, riapparirà di nuovo nella vecchia figura; e non soltanto in quella, ma con le altre tre teste che ha ancora aggiunto durante i periodi successivi.

 

Prima che intervenisse il grande diluvio atlantico, ai primi quattro periodi erano seguiti altri tre. In quei tre periodi, coloro che più tardi hanno accolto il principio del Cristo avevano anche avuto, in un certo modo, la possibilità di accogliere in sé altre tre teste di anime-gruppo; ma essi le hanno trasformate ed hanno elevato la parte animale nell’uomo ad un livello superiore. Costoro appariranno in una figura spiritualizzata, quando la Terra verrà spiritualizzata.

 

Gli altri, quelli che avranno respinto da sé il principio del Cristo, appariranno con sette teste perché vi furono sette periodi nei quali, prima del diluvio, l’elemento animale venne formato. E poiché, in contrasto a quanto avvenne nei primi quattro, negli ultimi tre periodi atlantici si ebbero i due sessi, ogni testa appare per così dire con due possibilità, quanto all’animalità, con la possibilità maschile e quella femminile; così che per questi ultimi tre periodi ogni testa appare quindi con due corna; in tutto cioè l’uomo appare con dieci corna.

 

Qualcuno può ora dire: io capisco benissimo che gli uomini che non lavorano su loro stessi per affinare la loro figura, per elevarla ad un livello umano, capisco che costoro riappaiano in una figura animale, ma non capisco invece perché si parli di corna. È facile capire perché si parli di teste, ma perché si parla di corna?

 

Cercherò ora di chiarire perché non soltanto si parli, ma si debba parlare di corna. L’espressione non va intesa soltanto simbolicamente, essa è realtà. Effettivamente gli uomini che mancano di accogliere in loro il principio del Cristo appariranno essi pure in una figura astrale. Poiché però avranno conformato i loro impulsi in modo da restare in un certo modo legati all’anima-gruppo animale, nel corpo astrale che gli uomini avranno allora gli impulsi corrispondenti appariranno in forma di proseguimenti simili a corna. Si tratta di una figura reale.

 

Voglio chiarire con l’esempio di un organo come avvenga che un uomo, che non abbia accolto in sé il principio del Cristo, compaia realmente con delle corna quando la Terra si sarà spiritualizzata. Prendiamo per esempio la laringe umana e la trachea. Noi inspiriamo ed espiriamo continuamente dell’aria nella trachea. È un’attività che l’uomo esercita. Nell’uomo che si spiritualizza questa attività è al servizio dello spirito, mentre nell’uomo che non propende verso il principio del Cristo, che non vi si indirizza, una simile attività rimane in rapporto alle vecchie forze appartenenti alle sette teste. Cerchiamo di rappresentarci il caso.

 

L’aria entra di continuo dal di fuori attraverso la laringe.

Sappiamo pure che il corpo astrale avvolge l’uomo.

La corrente di aria che entra sarà quindi sempre in rapporto con l’elemento astrale.

 

Quando la Terra si sarà spiritualizzata, si vedrà

se in un uomo la respirazione era al servizio del principio del Cristo

oppure al servizio delle forze inferiori che già erano nel mondo prima del principio del Cristo.

Se era al servizio del principio del Cristo essa perde la forma che si adatta al corpo di oggi.

 

L’uomo stesso avrà allora il potere di trasformare tutto quello che è astrale

in una forma superiore, spiritualizzata.

Se invece non accoglie il principio del Cristo,

egli non è più in grado di togliere dalla forma corporea quello che oggi si adatta a tale forma.

 

La conseguenza ne è che, dopo l’abbandono, la scomparsa della corporeità,

dopo l’eliminazione della laringe fìsica, rimane la forma del corpo astrale

che con il respiro si era sempre inserita nella laringe.

Questa forma continua ad esistere nella figura di un corno.

 

Dappertutto dove nell’uomo le forze astrali esteriori entrano ed escono, esse si conformeranno alla precedente figura animalesca, quando l’uomo passerà alla forma astrale, vale a dire che l’uomo apparirà poi con dei veri corni astrali.

Si tratta di vere figure astrali, ed esse corrispondono di preciso all’inserirsi della sostanzialità astrale durante la vita terrestre.

È proprio esatto che in queste immagini non ci vengono posti dinanzi dei simboli arbitrari, ma che esse hanno la vera figura di quello che apparirà in avvenire. Questo occorre considerare.