Voi costruite Giove nella giusta misura plasmando il corpo umano nella giusta maniera.

O.O. 104 – L’Apocalisse – 26.06.1908


 

Prima che l’uomo divenisse uomo, la terra era la portatrice di tutte le forze umane.

La terra è quindi la madre del genere umano.

 

Come è poco pensabile che dalla sassosa terra di oggi possa mai scaturire l’uomo, così invece l’uomo potè scaturire dalla terra, quand’essa era ancora un essere vivente.

 

Nell’epoca lemurica è avvenuto quello che abbiamo potuto indicare brevemente.

Se ora ci chiediamo: non aveva dunque la terra un’enorme importanza per l’uomo?

Dobbiamo rispondere: sì perchè nelle sue primitive condizioni essa aveva tutto quello che in seguito l’uomo accolse in sé.

In qualche punto era predisposto il cuore, in qualche altro punto il cervello; ogni nervo era predisposto nella nostra terra.

 

Ma nello stesso modo in cui la nostra interiorità era predisposta nella terra, così, in quello che noi avremo formato come nostra nuova corporeità, quando la terra sarà alla sua mèta, portiamo la figura che dovrà assumere il futuro pianeta, la futura incarnazione della nostra Terra.

Oggi l’uomo elabora la sua anima, e così contribuisce a rendere il suo corpo sempre più simile alla sua anima.

 

Quando la Terra sarà giunta alla fine del suo corso, della sua missione, l’uomo avrà conformato il suo corpo in modo che esso sia un’immagine esteriore dell’anima che avrà accolto in sé il Cristo.

Questo uomo continuerà a vivere e trapianterà le sue forze, così conformate, nella prossima incarnazione della nostra Terra.

Giove avrà l’aspetto che gli uomini gli potranno conferire, in quanto lo costituiranno con i loro propri corpi.

In un primo tempo Giove deriverà il suo aspetto da quello che l’uomo avrà fatto di se stesso.

 

Immaginate che tutti i corpi che saranno stati formati vengano riuniti in un unico globo celeste: quello sarà Giove.

Abbiamo nell’anima la disposizione per quello che sarà l’aspetto di Giove, per le forze che esso conterrà.

E da Giove verranno generati gli esseri di Giove stesso.

L’uomo lavora così in anticipo per la nascita dei corpi su Giove.

 

Che cosa deve quindi fare l’uomo per dare un degno aspetto alla futura incarnazione della nostra Terra?

Egli deve fare in modo che il lavoro, quello che ora può svolgere coscientemente, avvenga in maniera conforme al Cristo, affinché il corpo eterico, immagine di quel lavoro, possa degnamente inserirsi nella terra spiritualizzata.

Tutte le parti di quel corpo saranno come l’uomo le avrà fatte.

L’uomo porterà nella terra spiritualizzata quello che egli avrà fatto del suo corpo fisico, e ciò che così si formerà sarà la base per la sua ulteriore evoluzione.

 

Come la vostra attuale anima si evolve nel vostro corpo attuale, da voi ereditato dalla Luna, così la vostra anima futura si evolverà in quello che voi stessi fate dei vostri corpi.

Di conseguenza si designa il corpo, quello che riveste e attornia l’anima e l’io, quello che viene abitato dall’io, come il tempio dell’egoità che si trova nel suo intimo, come il tempio della divinità vivente nell’uomo, come il tempio di Dio.

Plasmando quindi il corpo, voi costruite un tempio futuro, vale a dire la nuova incarnazione della Terra.

 

Voi costruite Giove nella giusta misura plasmando il corpo umano nella giusta maniera.

Che cosa apparirà dunque quando la Terra sarà giunta alla sua mèta?

Un tempio dell’anima, armonico in tutte le sue misure.

 

Per questo vien dato l’incarico all’iniziato di esaminare il tempio che l’uomo avrà allora costruito.

Se l’anima avrà operato giustamente, risulterà dalla misurazione del tempio di Dio.

« Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: lèvati e misura il tempio di Dio e l’altare, e novera quelli che ivi stanno adorando; ma tralascia il cortile che è fuori del tempio ». (Apocalisse, 11,1).

Vale a dire: deve esser scacciato dal tempio tutto quello che vi esisteva per la preparazione.

 

L’uomo dovette avere corpo fisico e corpo eterico prima di poter lavorare dentro di sé.

Il corpo fisico e quello eterico sono lo spazio antistante il tempio, devono cadere, vanno eliminati.

L’uomo conserva quello che egli ha fatto da solo.

È questo il tempio in cui dovranno vivere nuovi esseri all’epoca dell’esistenza di Giove.

Vivremo dunque su di una terra divenuta spirituale.

 

Vediamo come già si prepari, prefigurandosi, l’epoca di Giove.

Vediamo prefigurato come gli uomini portino seco i frutti dell’esistenza terrestre.