Zeus – Poseidone – Plutone

O.O. 129 Meraviglie del creato – 20.08.1911


 

I Greci erano coscienti che date le condizioni della loro epoca gli esseri delle gerarchie divine non potevano incarnarsi direttamente sulla terra. Tuttavia le individualità animiche che i Greci si rappresentavano come dèi si erano incarnate in corpi fisici, precisamente durante l’epoca atlantica.

 

Come vedemmo gli eroi camminare sulla terra con corpi umani,

avendo nella loro interiorità un sapere di carattere luciferico, di natura sovrumana,

• come negli eroi abbiamo Angeli lunari rimasti indietro incarnatisi più tardi,

• così negli dèi greci abbiamo entità che si erano già incarnate in corpi atlantici.

 

A quel tempo vivevano tra gli uomini come re e sacerdoti atlantici,

e appunto allora raggiunsero quel che dovevano conseguire dall’evoluzione della terra

attraverso l’incarnazione in un corpo umano.

 

Si può dunque dire che la coscienza greca pensava i suoi dèi

come vere e proprie entità luciferiche

che avevano però ormai attraversato la loro incarnazione umana nell’antico tempo atlantico.

 

Volendo comprendere il mondo degli dèi greci, bisogna avere questa conoscenza di base.

 

Tuttavia un’altra contraddizione potrebbe presentarsi alla nostra anima.

Si potrebbe dire: da una parte ci dici che Zeus è nel macrocosmo il rappresentante delle forze del corpo astrale operanti nell’uomo, che Poseidone rappresenta nel macrocosmo le forze attive nel corpo eterico e Plutone quelle che agiscono nel corpo fisico; si dovrebbero cioè pensare queste forze diffuse nelle ampiezze dello spazio. Che esse operino all’esterno senza venir concentrate nelle singole figure umane, lo potrebbe obiettare solo chi non è ancora arrivato a capire come avviene veramente l’evoluzione, qual è l’intero senso dell’evoluzione.